Capitolo 1

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La notte scende fredda e silenziosa sulle nostre teste, non rimane spazio per i ripensamenti, troppo lontani da casa e sempre più vicini ad un posto che per nessuno sarà ospitale come quello che ci lasciamo alle spalle.

Davanti, in testa a tutti, vi è la moto di Harry.. lui guida la carovana, subito dopo ci siamo io e Sean e dietro ancora Jayden e Ginger. Guardo attorno tutto quello che che mi circonda... la distruzione non è mai stata così palese: se un tempo, lasciata londra, speravo di ritrovare palazzi intatti, bambini che giocano per strada, chiacchiere, e macchine per le strade.. beh, mi sbagliavo, non ho tenuto abbastanza in considerazione quanto il tempo può cambiare le cose. La vita non mi è mai sembrata così mutevole e vulnerabile. Come possiamo noi sei, così piccoli in confronto alle miriadi di macerie che compongono la nostra terra, pensare di poter ristabilire ordine?

Certo, Harry e Sean spesso, per assicurarci hanno ripetuto che, nonostante tutto, noi non siamo come le altre persone, oltre al coraggio, più di loro abbiamo delle capacità che è stato il male che stiamo combattendo stesso a darci. Ma non tutto è semplice come sembra.. comincio ad avere paura, paura di perderli, di aver abbandonato per sempre quella strada che mi avrebbe portato a una piccola felicità.

Le moto continuano a tagliare il buio, l'aria che è diventata fredda, e le macerie. Le strade non sono sgombre, sono piene di buchi, ci sono mattoni rotti, rocce, polvere e ghiaia.. sembra essere diventato tanto simile a uno di quei villaggi per cui spesso le persone si affrettano a fare delle collette.. ma chi aiuterà noi adesso? Chi aiuterà i bambini che spiano da dietro le finestre, con gli occhi sbarrati per la sorpresa di vedere della vita? Quanta distruzione.. e la cosa peggiore di tutte è che per me non è affatto una sorpresa: i bambini, da dove siamo venuti noi, alle sei del pomeriggio, i più coraggiosi ovviamente, spariscono nelle rispettive case, cercano conforto nelle braccia delle nonne o dei parenti che sono rimasti per prendersi cura di loro.

"Tra poco saremo arrivati." mi annuncia Sean, accortosi del mio silenzio.

Non gli do nessuna riposta, non lo ringrazio per l'informazione.. mi sento così oppressa, vorrei davvero poter restare sola con Harry per un po' in questo momento, non perché io non voglia bene ai ragazzi, ma solo perché vorrei fargli promettere che tutto andrà bene.

Un piccolo fiume tiene compagnia ai miei pensieri mentre la moto sfreccia veloce sull'asfalto rotto, io ne guardo l'acqua putrida, e mi viene quasi da vomitare.. Come può l'uomo arrivare a così tanto? Che cosa spinge qualcuno a rompere un equilibrio naturale per predominare sugli altri? Questo non è progresso. Questo è ritorno alle origini cavernicole, un medioevo moderno in cui il diritto di parola è di uno e uno solamente e i più coraggiosi prendono posto nella fila per la forca.

Tutto questo è così ingiusto, il fatto che qualcuno non abbia fatto un piano di protezione oltre a noi, il fatto che non si curino del fatto che siamo dalla parte dei buoni, che vogliamo salvarli. Tenere i caschi, oltre che una protezione per andare in moto è anche una protezione per passare il più innoservati possibile. La nostra faccia è ovunque, e ho visto gente così disperata che, se solo ci avesse riconosciuti, non ci avrebbe pensato due volte prima di tirare fuori una pistola e tenerci lì inchiodati fino all'arrivo delle 'nuove forze dell'ordine'.

Ecco, abbiamo avuto il dispiacere di vedere come fossero queste nuove forze dell'ordine: mutati in divise da militare, nere, molto simili a quella che portava Malik, con la differenza che loro non portavano un mantello.

Poco a poco usciamo dalla piccola, ennesima, cittadina che ci siamo ritrovati ad attraversare, e dalle macerie, ritrovandosi in uno spazio di verde: l'uomo distrugge fino ad un certo punto per fortuna, e da queste parti sembra che mai nulla di orribile sia successo. Manti verdi, caratteristici delle belle praterie inglesi, ricoprono le piccole collinette, la strada diventa di terra battuta, e le moto sollevano un gran polverone nel passare sfrecciando.

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