Capitolo 49

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"Allora fuorilegge mi spieghi cosa ti sta succedendo?"
Risi
"Al bar c'era una fila immensa cosa avrei dovuto fare?"
"Ritornare in classe forse?"
"Avrei perso il mio posto..."
"Tu mi nascondi qualcosa"
Mi irrigidii all'istante ma cercai di sembrare calma.
"Cosa? Sentiamo"
"Ah non so questo devi dirmelo tu"
Alzò il sopracciglio pur sapendo che mi dava molto fastidio.
"Non ho voglia di litigare, vuoi portarmi dal preside? Fallo"
"Calmati, non ti porterò dal preside.
Ma non capisco perché continui a mentirmi."
"Cosa?"
Dissi perplessa
"Avanti dimmelo Serena"
"Dirti cosa?"
"Che non sei andata al bar!"
Alzò la voce e lo imitai
"Certo che ci sono andata!"
"Si con Stefano, giusto?!"

Oh no

Ormai non potevo più mentire.
"Sono andata al bar e ho incontrato Stefano e quindi? Che fai mi stalkeri?"
"In veste di professore posso recarmi al bar perché ne ho bisogno, non di certo per te"
Rimasi allibita
"Sei soltanto un narcisista!"
"E tu una bugiarda!"
"Sai che c'è? Io non sono tenuta a rimanere qui con te, me ne vado!"
Bloccò l'unica uscita di quella classe
"Oh no, tu non vai da nessuna parte"
In quel momento provai paura, per la prima volta ebbi paura di Riccardo.
"Sei impazzito?! Chi sei tu per darmi ordini eh?"
"Il tuo professore e ora siediti"
Sbattei i piedi sul pavimento
"No!"
"Ti ho detto di sederti!"
Si avvicinò al banco dove ero poggiata.
"E io ti ho detto di no!"
Con un movimento fulmineo mi bloccò le spalle e mi indusse a sedermi.
Ormai stufa di quel comportamento gli urlai contro:
"Ma chi cazzo ti credi di essere eh?
Sei soltanto un maniaco di merda, egocentrico e narcisista!
E se provi a toccarmi di nuovo ti denuncio!"
Non riuscivo più a fermarmi ormai, non avevo intenzione di dirgli tutte quelle orribili parole ma ero irritata, profondamente irrita.
Nessuno può privarmi della libertà, nessuno!
"Adesso fai la santarellina del cazzo?
Non mi sembra che ti sia dispiaciuto l'altra sera strusciarti su di me!"
Non potevo crederci,
lo aveva detto per davvero.
Non rimasi impassibile a quell'umiliazione e risposi:
"Sicuramente non è dispiaciuto neanche a te scopare tutte le ragazze dell'istituto e farne rimanere anche una incinta, vero?!"
I suoi occhi si spalancarono
"E tu come fai a saperlo?"
"Allora è vero!"
Affermai più allibita di lui.
Mi affrettai ad uscire da quell'aula e prima di chiudere la porta gli dissi:
"Pensavo che tu fossi una persona migliore di quella che Stefano mi ha descritto ma mi sbagliavo.
Sono stata talmente stupida da crederti, da fidarmi di te, un perfetto sconosciuto, e rifiutare l'unica persona che ha cercato di proteggermi"
"Per colpa sua stavi per essere violentata"
"E per colpa tua piango tutti i giorni"
Chiusi la porta e mi rifugia nel solito bagno che ormai era diventato un luogo di riflessione. Aspettai la fine dell'ora prima di uscire ma sfortunatamente nell'ora successiva sarebbe venuto Tierro, così imprecai contro colui che aveva inserito così tante ore di greco nel liceo classico.
Raccontai alle ragazze che in realtà non ero andata dal preside e che il professore mi aveva trattenuta, tralasciando la discussione ovviamente.
Dopo una decina di minuti l'uomo più spregevole che io abbia mai conosciuto fece la sua entrata trionfale in classe.
Stava controllando il registro quando mi chiamò.
"Argante alla lavagna"
Mi alzai e mi diressi verso quel rettangolo nero.
"Dammi il quaderno devo verificare che tu abbia fatto gli esercizi"
Bastardo, pensai.
Non l'aveva mai fatto anche perché frequentavamo il quarto e non c'era bisogno...
"Professore non ho potuto completarli perch"
"Non mi interessa, se non gli hai fatti ti becchi l'impreparato"
"Ma professore io li ho sempre svolti"
"Non è un mio problema, devi saperti organizzare Argante"
Lo odiavo, sapeva benissimo che non sarei riuscita a fare tutto per il lavoro.
"Ora vai a posto e cerca di prepararti per la prossima interrogazione"
Con tutta la calma che possedevo ritornai alla mia postazione infilzando le unghie nei vari buchi presenti sul banco. Osservai le ragazze che mi guardavano perplesse e dopo gli sguardi trucidi delle oche della classe.
Alla fine delle lezioni fermai in corridoio il professore, in pubblico.
"Mi scusi professore ma mi ha davvero segnato l'impreparato per non aver completato i compiti?"
"Si Argante"
Non aggiunse altro e scappò subito via.
Mi voltai e incrociai gli occhi di Stefano, forse era andato via per lui.
Che strano, giorni prima sarebbe successo il contrario.
"Ci hai pensato Sery?"
"Si Stefano ti credo, scusami se sono stata testarda.
Riccardo ha più o meno confessato"
"Come hai fatto a farlo parlare?"
Scostai un ciuffo di capelli dalla fronte.
"Diciamo che abbiamo avuto una piccola discussione"
"Vieni andiamo ti accompagno a casa"
"Non c'è bisogno vado a piedi"
"Anche io, per questo ti accompagno, dai andiamo"
"Ok andiamo"
Giungemmo sul portone di casa
"Chiamami se hai bisogno ok?"
"Si, grazie di tutto"
"Di nulla figurati"
Chiusi la porta alle mie spalle e contemporaneamente aprii un nuovo capitolo della mia vita.



Note dell'autrice:
Scusate se aggiorno solo ora, questo capitolo non è granché ma spero di riuscire a pubblicarne un altro al più presto.

Il Nuovo Prof. di GrecoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora