Capitolo 33

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"Allora oggi faremo un po' di cultura greca ragazzi"
Tutti cominciammo a sbuffare
"Non è niente di male,vedrete che vi piacerà"
Lo guardammo malissimo e io azzardai una risposta:
"Professore ma non possiamo fare qualcos'altro?"
Si stupì per il mio intervento,non gli avevo mai rivolto la parola a scuola fino ad allora,eccetto per alcune domande relative alla lezione.
"Cosa vorrebbe fare Argante?"
"Non so qualcosa di più interessante,intrigante"
Una scintilla apparve sui suoi occhi,captai solo alcuni minuti dopo il doppio senso della frase che avevo pronunciato.
Per mia fortuna ce ne accorgemmo solo io e Riccardo,in effetti gli altri non sapevano nulla quindi non avevano motivo di dubitare.
Tranne Elisabetta,chi se no?!
"Cosa sei venuta a fare al classico allora?Qui si studia e se il professore propone una cosa è sicuramente per il nostro bene"
Disse con il suo tono beffardo sbattendo le ciglia verso Riccardo.

Calmati Serena,calmati.
Non puoi fare un'altra scenata,ti rovineresti la media.

Non risposi,cercai solo Riccardo per osservare la sua reazione.
Stava cercando di sopprimere una risata con una mano sulla bocca.
"Faccio sempre del mio meglio e ho risultati ottimi,siamo in un società democratica e ho la libertà di esprimere le mie opinioni,per queste ragioni penso di poter proporre un'altra attività,sempre fine alla nostra crescita culturale ovviamente"
"Miss perfezione" spalancò gli occhi e con aria superiore affermò:
"Cenerentola ma ti senti quando parli?
Sei banale,taci che è meglio"

Calma,Serena CALMATI.

Tutti stavano trattenendo dei risolini per il nostro litigio,compreso Riccardo.
"Almeno io parlo pensando e non per fare bella figura con gli altri"
Il professore si ricompose e sapendo che sarei scoppiata da un momento all'altro intervenne:
"Signorine vi prego di discuterne fuori,ora Argante mi dica,cosa voleva proporre?"
Da un lato lo ringraziai per non avermi fatto rovinare la media che a minuti  sarebbe sicuramente andata in frantumi,dall'altra però avrei voluto che non fosse intervenuto per continuare il dibattito.
"Non so,qualcosa di interesse comune come ad esempio i libri"
"Una discussione sui libri che avete letto?"
Si rivolse verso gli altri e loro con mia grande sorpresa accettarono.
Che stava succedendo?
Dove erano finite quelle persone scorbutiche e arroganti che mi avevano accompagnato per quattro lunghi anni?
"Bene ragazzi però sappiate che comunque faremo cultura greca,è in programma"
Sbuffammo nuovamente rassegnandoci.
Parlammo dei libri di Shakespeare,Dickens,Dumas,Hugo, Austen e così via...
Quando la lezione terminò ci auto applaudimmo per le belle riflessioni,i miei compagni (comprese le ragazze) si avviarono verso i corridoi lasciando me e Riccardo soli.
"Oggi vi siete scansati cultura greca ma la prossima volta non sarò così accondiscendente"
"Dobbiamo farla per forza?"
"Serve Serena,vedrai non è così brutta,sbaglio o il primo giorno affermasti che la tua materia preferita è il greco?"
"Si però..."
Mi soffermai a pensare come rispondergli
"Non più da quando è arrivato lei professore" 
Spalancò la bocca e si dichiarò offeso,chiuse la porta a chiave e mi fece sedere sulla cattedra.
"Vorrei farmi perdonare,mi offre questa possibilità?"
Domandò avanzando verso di me lentamente.
"Dovrei dirle di no,in teoria"
I nostri corpi erano distanti mezzo centimetro,il mio respiro rallentò pian piano fino a che le nostre labbra si sfiorarono.
"E in pratica,signorina?"
Dei brividi attraversarono ogni parte del mio corpo,il mio cuore batteva come non mai e immaginavo di poterne sentire i battiti.
Le mie corde vocali non vibravano più e di conseguenza riuscii soltanto ad annuire con il capo.
Finalmente il momento bramato arrivò e le nostre labbra si incontrarono sfregandosi tra loro,la sua lingua esplorava ogni parte della mia bocca facendone conoscere alcune a me stessa.
Non avevo mai provato quelle sensazioni,nessuno era mai riuscito a scoprire quel lato di me tanto piccolo da essere ben custodito e nascosto nel mio cuore,nessuno tranne lui.
Le sue braccia circondavano la mia vita stringendomi a sé mentre le sue mani si infilavano nelle tasche posteriori dei miei jeans.
Avrei dovuto seguire altre lezioni quel giorno,ma nessuno se ne sarebbe accorto dato che c'era cogestione,quindi decisi di continuare.
Le mie mani si posarono sui suoi addominali ben scolpiti,delineando le linee poi scesero giù fino al basso ventre.
In quel momento qualcosa sotto di me si era scosso,non potendo visualizzarlo cercai con le mani il mandante della scossa e capii che apparteneva a Riccardo.
Ero imbarazzata,non sapevo che fare e lui,percependolo,cominciò con le sue mani a compiere i primi gesti.
Sapeva che avevo bisogno di un input iniziale prima di fare qualsiasi cosa,in quel caso avevo bisogno di maggiore eccitazione da farmi dimenticare di essere una brava ragazza e farmi compiere quelle oscenità per il mondo dei nostri antenati cattolici.
Le sue dita si insinuarono nella stoffa dei miei pantaloni e lentamente cominciarono ad accarezzare la mia intimità sopra le mutandine,erano così gelide e fredde ma mi piacevano,mi procuravano maggiore eccitazione.
Nel frattempo la sua lingua era passata a formare dei cerchi sul mio collo e la sua mano cominciò a farsi strada sotto la mia maglietta.Raggiunse il seno destro e stuzzicò il capezzolo induritosi per il freddo emanato dal suo anulare,lo pizzicò e lo tirò verso di se.
"Ahh"
Un gemito mi scappò e subito fu bloccato dalla bocca di Riccardo che con affanno disse:
"Sei stata tu a dirmi che volevi qualcosa di più intrigante"
Sorrisi e lui ricominciò.
Questa volta le dita sottostanti avevano scostato il tessuto e stavano esplorando la mia parte più sensibile.
Posizionò il medio al centro allargando le piccole labbra con l'indice e l'anulare,prima accarezzò delicatamente poi sfregò il suo dito contro il clitoride,la sua lingua continuava a mescolarsi con la mia e la sua mano sinistra torturava i miei capezzoli.
Un miscuglio di emozioni si alimentavano in me,in quel momento.
Un leggero doloretto mi pervase quando infilò un dito dentro di me,fu subito scacciato però dal piacere del suo movimento.
Usciva ed entrava in me velocemente mentre io mi dimenavano spingendo il mio bacino ancor più verso di lui sentendo la sua erezione sulla pancia.
Volevo di più così ne infilò un'altra e un'altra ancora,con 3 dita entrò ed uscì da me,non possedevo più il controllo del mio corpo,le mie gambe non rispondevano e del liquido bagnava i miei pantaloni.
Si fermò all'improvviso e dalla tasca dei suoi pantaloni fece uscire una bustina.
Con tono affannato ed una voce impercettibile gli chiesi:
"Vuoi farlo qui?A scuola?"
"È quello che abbiamo fatto fino ad ora"
Dentro di me la mia parte responsabile e quella menefreghista condussero una dura battaglia e infine quella menefreghista prevalse.
"Avevo promesso di non far più cose del genere con te per un po' di tempo"
"Non puoi resistermi come io non posso farlo con te"
Detto ciò si avvicinò con la sua erezione verso la mia entrata e spinse.
"Cazzo Riccardo!"
Era molto più grande delle tre dita precedenti,avrei dovuto esserne abituata dato che lo avevamo già fatto,ma forse l'eccitazione aveva esagerato la mia sensibilità.
"Piccola,sei così...oh mio Dio,lo risucchi"
Chiuse gli occhi per il piacere mentre io diventai ancora più imbarazzata di prima,spinse ancora più velocemente fino a quando rivolsi il collo indietro e venni.
Dopo essere entrato e uscito da me per almeno cinque volte venne anche lui.
Non riuscivamo a parlare,eravamo entrambi sfiniti e affannati.
Solo una decina di minuti seguenti mi disse:
"È stato fantastico,qui"
"Questa volta è stato più...più..."
Non trovavo le parole.
"Non ce ne sono"
Mi disse quasi leggendomi nella mente.
"Dovremmo sistemare qui"
Disse facendomi notare che avevamo spostato e sporcato la cattedra,ridemmo entrambi e cominciammo a pulire.

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