Capitolo 38

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Ero ad un passo dalla verità,Stefano mi aveva portata sul retro di un bar e mi aveva chiesto di aspettare dicendomi che mi avrebbe detto la verità.
Restai lì a lungo e perlustrai il luogo:
c'erano cassonetti di carta sparsi per terra,una grande rete (simile a quelle del campo di concentramento di Auschwitz)circondava l'edificio,il terreno era sporco di escrementi di piccioni e ghiaia,dalla porta rossa arrugginita proveniva un tanfo di alcol.
Più trascorrevo tempo in quel posto,più mi rendevo conto di voler essere dappertutto tranne che lì.
Mi ero stupidamente fidata di Stefano quando ad un tratto sentii la porta aprirsi con forza,due uomini alti,muscolosi e con una miriade di tatuaggi sulle braccia mi raggiunsero.
Barcollando quello biondo mi chiese:
"Ehi tu cosa ci fai qui?!"
Il castano mi bloccò da dietro dicendomi:
"È proibito venire qui,dovremmo darti una bella lezione"
Cercai di divincolarmi sferrando pugni e chiedendo aiuto ma nessuno si apprestò a liberarmi,neanche i ragazzi appoggiati alla parete esterna,forse vedevano scene del genere ogni giorno.
"Lasciami,bastardo!"
Gli sferrai un calcio sui testicoli,cercai di aprire la porta ma il biondo mi prese dai capelli e mi scagliò sul muro,nel frattempo il suo amico aveva ripreso coscienza e non vedeva l'ora di farmela pagare per quel gesto.
Pregai che mi liberassero ma invano,mi avevano bloccato totalmente ed io non riuscivo più ad opporre resistenza.
Piansi disperatamente,non avrei dovuto fidarmi di Stefano!
"Non piagnucolare,ora ci divertiamo un po' "
Porse quelle sudicie labbra sul mio collo,mentre l'altro circondò il mio seno con una mano e cominciò a palparlo.
"Fermatevi,vi prego!Vi darò tutto ciò che volete ma fermatevi!"
Urlai disperatamente.
Si guardarono negli occhi e abbozzarono un sorriso malizioso.
"Hai detto che ci darai tutto ciò che vogliamo,no?"
"Si ma vi prego fermatevi"
"Beh io voglio vedere quanto resiste la tua fica dopo essere stata penetrata dal mio potentissimo cazzo"
Dopo averlo detto insinuò la sua mano sulle mutande.
"Che cazzo fai!Porco di merda,lasciami!"
Non ascoltandomi chiese al suo amico se volesse farlo lui e accettò.
Mentre stavano per procedere qualcuno sentendo le mie preghiere spalancò quella porta,Riccardo osservò quella scena e i suoi occhi si iniettarono di sangue.
Lui cosa ci faceva qui?!
"Prova a sfiorarla con un dito e sei un uomo morto!"
"E chi cazzo sei tu?!"
"Uno di cui ti dovresti preoccupare!"
Gli sferrò un pugno nel diaframma e gli fece sbattere la testa sul ginocchio,nel frattempo il biondo aveva cercato di proteggere il suo amico e bloccare il mio eroe,ma invano.
Sferrò una serie di pugni sul suo volto fino a farlo sanguinare dalle gengive e dal naso,poi ricominciò a pestare il castano che si era accasciato a terra per il dolore.
Era come se un demonio si fosse impossessato di lui,non finiva più di pestarli.
Tra un pugno e l'altro disse:
"Non vi permettete mai più di toccare la mia ragazza!"
Li alzò e li sbattè contro il muro,poi ricominciò a schiaffeggiarli.
Io ero immobile,non riuscivo a parlare,a fare niente,ero paralizzata,ancora sotto shock per ciò che era successo.
Una chiazza di sangue si disperse per terra,quello fu l'unico momento in cui agii.
"Basta Riccardo basta!"
Non rispondeva,continuava a farli del male.
"Riccardo!"
Si voltò,non era lui,aveva gli occhi gonfi,era rosso in volto e le vene sembravano voler uscire dal collo.
"Amore basta ti prego!"
Cercai di fermarlo,gli bloccai le braccia ma non servì a niente.
Fortunatamente Stefano accorse in mio aiuto e insieme lo allontanammo da quegli uomini.
"Basta,Riccardo calmati,basta"
Lo abbracciai e baciai,sperando che si calmasse e così fu,dopo alcuni minuti.
"S-scusa,non volevo ho esagerato"
"Tranquillo,è tutto finito"
In realtà quelle parole servirono più a me,per calmarmi,per realizzare tutto ciò che era successo in quelle ore.
"Ma tu,tu come stai?Stai bene?Ti hanno toccato?Sei ferita?!"
Gli occhi si fecero più rossi
"No tesoro,no"
Mentii spudoratamente,gli avrei raccontato tutto,ma non in quel momento.
"Sono stato io scusami Serena non avrei dovuto lasciarti da sola,perdonami"
Non potevo crederci,Stefano stava piangendo.
Ma siamo seri?
Io stavo per essere violentata e invece di calmarmi mi ritrovo a fare da mamma a due ragazzi più grandi di me?!
Riccardo si alzò in piedi,mi prese per mano e mi disse di ritornare a casa.
Prima di uscire da quel posto disse a Stefano:
"Pulisci tu qui e non pensare che te la facci filare liscia!
Domani facciamo i conto noi due!"
Quelle parole mi terrorizzarono e contribuirono a peggiorare la situazione.
Una volta in macchina,Riccardo accese la luce e mi abbracciò.
"Piccola scusami tanto,sarei dovuto venire prima"
Disse piangendo.
Anche lui?Non basto io?!
"Ne vuoi parlare?"
Negai con la testa
"Domani?"
Mi disse scandendo bene le parole,in tono dolce e rassicurante.
Annuii e partì,per tutto il tragitto lui tenne una mano sulla mia coscia,forse per senso di protezione non so.
L'unica cosa certa che so è che quando mi fece scivolare nel suo letto e mi rimboccò le coperte,caddi in un sonno profondo.





Note dell'autrice:
Un piccolo regalino per Capodanno!🎉🎊
AUGURIIIII!!!!🎉🎊🎆🎇❤️

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