Capitolo 30

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"Buongiorno"
"Ciao Sery"
Mi accolsero stranamente i miei compagni di classe
"Ehi che è successo,come mai così gentili oggi?"
"Se vuoi smettiamo subito"
"Calmi raga,non ho detto nulla"
Dissi placando i loro spiriti.
Mi accomodai al mio banco,ancora stupita dal comportamento dei miei compagni.
La prof. di italiano entrò in classe e dopo i consueti rimproveri per zittirci,cominciò a spiegare.
Uscimmo alla 4 ora perché Tierro era assente.
"Raga che facciamo,usciamo?"

Chissà perché è assente?Lo ha fatto apposta,per me?Non voleva vedermi?
Gli è successo qualcosa?Oh mio Dio no,se gli succede qualcosa io..io che faccio?
No,non può succedergli nulla!
Io non poss

"SERENA ARGANTE!"
"Eh?"
Mi scostai
"Che c'è?"
"Ascoltaci!"
Mi ero completamente scordata che fossi con le altre
"Allora dove andiamo?"
"In centro?"
"Ok vada per il centro allora"
Telefonai a mia madre per dirle che forse avrei mangiato fuori con le mie amiche,evitando dunque la scenata della scorsa volta.
In centro Vincenzo e Marco ci raggiunsero,cominciammo così ad andare in ogni negozio e provare vestiti con le lamentele dei ragazzi che alla fine stremati da tutto quello shopping,si sedettero in un bar dicendo che ci avrebbero seguite successivamente.
"Come siete vecchi!"
Disse Sara ridendo,riferendosi soprattutto a Marco.
Ricominciammo poi ad andare nei negozi,per compiere il secondo round di shopping.
Tutto ciò accadeva apparentemente,nel mondo reale,fuori dallo spazio riservato ai miei sentimenti.
Le risate,i sorrisi,le battute,anche il solo camminare con loro e provare vestiti per poi affermare la loro bellezza,era tutta una finzione.
Dentro di me qualcosa non funzionava,non mi divertivo più anzi non provavo alcun sentimento,qualcosa si era rotto.
Qualche pezzo si era incastrato o forse era solo una rotella scheggiata,ma il meccanismo che c'era dentro di me non funzionava più e non sapevo come riparlo.
O meglio,non lo sapevo,ma immaginavo la sua risuluzione.
C'era solo una rotella che funzionava,solo e soltanto una che mi ricordava di essere in pena per Riccardo.
Dov'era finito?
Eh beh,fu proprio quello il momento più adatto per giustificare la frase:
"e quando lui se ne andò,portò con sé anche un pezzo del mio cuore".
Certo non se ne era proprio andato ma la sola sua mancanza mi aveva rapito un pezzo,ora figuriamoci se se ne fosse andato completamente.
"Sery come stai bene!"
"Ah"
Dissi,realizzando che avevo appena indossato un abito,è strano come le cose si facciano meccanicamente scordando talvolta di averle fatte,per l'appunto.
"Si ,molto bello"
"Cos'hai?"
"Nulla raga nulla"
"No Sery è da un po' di tempo che sei così,ci nascondi qualcosa"
"Raga non ho niente davvero"
"Quindi l'altra volta quando hai pianto non avevi nulla giusto?"
"Vi ho detto che non ho niente,lasciatemi in pace"
Sbuffai provocando la loro reazione irritata,in fondo volevano soltanto aiutarmi ma tanto erano abituate al mio carattere e sapevo che minuti dopo saremmo ritornate calme tra noi.
Mangiammo in una pizzeria e durante il viaggio di ritorno accesi il telefono.
Un SUO messaggio:
"Spero che tu sia stata bene oggi,senza di me"
Oh no,non volevo che si facesse quest'idea!
Gli risposi:
"Non puoi non venire ogni volta"
"Lo so,oggi ne ho approfittato,dovevo risolvere alcune faccende"
Non ci credevo,gli stavo veramente scrivendo.
"Posso dirti la verità?"
"Certo"
"Mi sei mancata oggi"
Quello si che fu un colpo basso,una pugnalata al cuore.
"Anche tu"
"Allora perché non siamo insieme adesso?"
"Te l'ho già detto,non possiamo,pensi che a me piaccia questa situazione?!"
"L'hai creata tu!"
"Per colpa tua!"
Angelica stava per voltarsi,così spensi il telefono di colpo,girandolo con il display rivolto verso il basso in modo tale da non far vedere il mandante dei messaggi.
Quando mi fui accertata che nessuno mi stesse guardando,controllai il telefono ma nessun messaggio comparve,quella conversazione era finita così,con un litigio!

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