Capitolo 4

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Non ricordo molto di ieri. Anzi si ricordo quella scocciatrice e del suo fidanzato... L'amore che cosa strana!
- Buongiorno - sento
Alzo il busto e vedo Raito sdraiato su di un fianco sopra il mio letto.
- Ti potrei denunciare, lo sai questo vero?
- Ovvio ma non credo che una sposa sacrificale lo farebbe mai - dice avvicinandosi a gattoni
Credo stia cercando di essere sensuale visto il modo in cui lo fa. Pfff, illuso.
- Fammi capire bene, voi tutti siete dei vampiri e io e Yui siamo state mendate qui per nutrirvi?
- Indovinato - dice felicemente sorpreso
Mi porto la mano alla fronte leggermente in imbarazzo per il suo stato mentale. Povero ragazzo, deve essere caduto dal seggiolone da piccolo.
- Perchè non mi credi? - chiede lui leggermente rattristato
- No no, ti credo - dico con un filo di ironia
- Chissà perchè sento del sarcasmo nell tue parole - dice leggermente stizzito
- No, non sono affatto sarcastica. Ti credo come se fossi mia madre
- Ma tu non credi a tua madre - dice leggermente confuso
- Esatto - dico sorridendo ad occhi chiusi
Lui si avvicina al mio viso, sempre gattonando per poi dire - Potrei darti una prova del fatto che io sono un vampiro
Mi avvicino al suo viso e con tono deciso dico - Non credo
Lui si allontana e chiede - Perchè mai dovrei mentire?
- Questo non lo posso sapere; ma sai com'è, non mi fido troppo delle persone che mi danno l'appellativo di Bitch-chan, che al nostro primo incontro aveva già un erezione e che si fa trovare sdraiato sul mio letto al mio risveglio
- E perchè no?
Ma mi piglia per il culo?!
Stringo i denti per la stizza. Yuki, mantieni al calma... Sii forte!
Resto in silenzio per qualche secondo per poi dire - In primo luogo perchè questo genere di persona non mi va a genio, e in secondo luogo, anche se tu fossi una persona che conosco da anni e di cui mi fido non ti crederei comunque dato che trovo che demoni,angeli, vampiri, licantropi eccetera siano solo invenzione dell'intelletto umano. Infatti come saprai ormai nessuno crede più a queste creature. Apparte i cristiani quelli agli angeli ci credono e come. Quindi mi spiace ma io sono una persona realista che non crede a queste sciocchezze
- Anche se qualcuno a detto che queste creature non esistono non significa che sia così
- Ma non significa che esistono
Lui si avvicina nuovamente al mio viso e chiede - Tu mi rovini un molestatore rompicoglioni, è per questo che non mi credi?
Vedete si da del molestatore rompicoglioni da solo!!
Lo guardo un secondo mi lecco le labbra e dico - Te lo dirò per l'ultima volta: IO NON TI CREDO! E adesso esci dalla mia stanza devo cambiarmi. Non posso presentarmi a colazione in queste condizioni
- Se vuoi ti do una mano - dice sorridendo maliziosamente
Sorrido fintamente prima di sbatterlo fuori dalla mia stanza.
- Quel ragazzo è il disagio più assoluto - dico chiudendomi la porta, a chiave, dietro le spalle
Mi avvicino al mio armadio dove sono comparsi magicamente tutti i miei vestiti.
Non si può dire che la servitù di questa famiglia sia inefficiente.
Afferro uno dei miei completi più semplici: una maglietta bianca stretta sul seno e che si allarga in fondo, una gonna nera a palloncino che arriva alle ginocchia, un gilet in stoffa nero e dei tacchetti neri.
Dopo essermi cambiata ripongo la mia camicia da notte sotto il cuscino, perfettamente piegata.
Approfittando del fatto di avere un bagno personale mi dedico alla cura dei miei capelli. Che essendo in questo momento una massa informe non credo siano il massimo da vedere. Il spazzolo blandamente per poi legarli in una treccia laterale. E come tocco finale mi do un filo di eyeliner
Fin da piccola sono sempre stata abituata ad essere perfetta in ogni occasione. E non sarà certo una villa di figli di papà a cambiare questa mia abitudine.
Esco dal bagno e mi dirigo velocemente verso la sala da pranzo. È estremamente complicato raggiungere una stanza in una casa che non si conosce e che è il quadruplo di quelle normali.
Anche se l'altro giorno sono riuscita a raggiungere le scale è come se oggi fossero sparite.
È alquanto fastidioso errare per una casa di cui si è ospiti senza sapere in che direzione bisogna dirigersi.
Per fortuna noto Shu seduto a terra.
Lo riporto nel mondo degli svegli con un semplice schiocco di dita davanti alla faccia.
- Shu - dico in un sussurro chinandomi leggermente
- Si?
- Vorrei sapere come si arriva alla sala da pranzo
Lui indica la sua destra per poi richiudere gli occhi e tornare ad ignorare me e qualsiasi cosa gli stia attorno.
Che nervi!
Mi dirigo nella direzione da lui indicata per poi trovare finalmente le scale. Scendo queste ultime con aria altezzosa e senza la minima tentazione di correre verso la sala per il buco allo stomaco che mi si stà creando.
Appena dentro la sala da pranzo incontro Yui. Tento di evitare il suo sguardo e di ignorare la sua presenza fastidiosa ma lei mi si para davanti e con il suo sorrisetto innocente dice - Ciao Yuki
- Buongiorno - dico senza neanche guardarla negli occhi
- Come hai dormito stanotte?
- Bene
- Quindi ora sei felice?
- Un pervertito era nel mio letto - dico cercando sull'enorme tavolo la mia colazione (solamente con lo sguardo)
- Raito vero? - chiede sospirando
- Chi altri se no? - dico mettendomi in punta di piedi per guardare meglio
- Non saprei, anche Ayato a volte lo faceva - dice un pelino in imbarazzo
- È il tuo ragazzo no? Perchè dovrebbe provarci con me? - chiedo un pochino indignata visto che per colpa della testa di Yui non riesco a vedere se c'è la mia colazione
- Hai ragione... Oh giusto vieni a fare colazione?
- Volentieri - dico fredda
Alleluia!
Ci sediamo una di fronte all'altra sull'enorme tavolo ricoperto da una fine tovaglia in lino.
- È lino? - chiedo leggermente curiosa tastando il bordo della tovaglia
- Oh, credo di sì; non mi intendo di certe cose
- Capisco - la punta di curiosità che si era creata nel mio tono e già svanita completamente
Sbadiglio per poi concentrarmi sulla mia colazione.
Ho l'imbarazzo della scelta ma decido di non appesantirmi troppo. Prendo un croissant ripieno di crema e una tazza di caffè-latte.
Yui invece non si fa problemi di essere decorosa o meno. È ancora in camicia da notte e mangia di tutto e di più.
La guardo con fare altezzoso senza proferire parola ma il mio sguardo dice tutto ciò che penso.
- Tu non mangi? - chiede curiosa
- Preferisco non appesantirmi troppo, la giornata è lunga e credo che il pasto a cui bisogna dar più importanza sia il pranzo
Improvvisamente stoppa il suo mangiare frenetico deglutendo rumorosamente.
L'ho messa in imbarazzo. Brava me.
Un piccolo ghigno mi si crea sulle labbra quando lei dice - Hai ragione scusami
- No sono io a dovermi scusare, ho espresso la mia opinione ferendoti
Anche se a parole dico ciò il mio cervello si sta semplicemente congratulano con me per come lo messa in ridicolo.
Non passa molto tempo prima che qualcuno entri nella sala.
Subaru si dirige con fare torvo al tavolo per poi sedermisi al fianco.
- Buongiorno Subaru - dico continuando a concentrarmi sulla mia misera colazione
Mi risponde con un occhiataccia.
- Dormito bene? Perchè non si direbbe dal tuo umore poco gradevole a coloro che ti circondano
Yui si strozza con un pezzo di croissant mentre Subaru mi osserva adirato.
- Come osi umana?! - esclama in preda all'ira
- Ho espresso semplicemente la mia opinione, se ti ho offeso o disturbato puoi dirlo senza problemi
- Si, mi hai disturbato! E continui a farlo!
Yui beve un lunghissimo sorso di latte per poi sussurrare - Yuki lascia perdere
- Se ti ho disturbato ti chiedo perdono... Con permesso io mi ritiro
Mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso la porta in salice.
Afferro il pomello per poi uscire sotto lo sguardo omicida di Subaru.
Esco dalla porta dell'imponente villa gotica per poi sedermi sugli scalini in marmo bianchissimo.
Mi infilo gli auricolari e dal cellulare parte "Il trillo del diavolo".
- Cosa ascolti? - sento alla mai destra
Mi volto e vedo Shu, anche lui seduto sugli scalini con degli auricolari nelle orecchie.
- Non ti pensavo come una persona a cui piace conversare - dico
- Non mi piace parlare in generale, ma adesso mi va. Quindi, cosa stai ascoltando?
- "Il trillo del diavolo"
- C'è un aneddoto molto curioso riguardante quel trillo, lo conosci?
- Ovviamente
- E potresti ricordarmelo?
- Logico: secondo un aneddoto, riportato dall'astronomo francese Jérôme Llande nel libro Voyage d'un Francais en Italie, fait dans les années 1765 et 1766, l'ispirazione che porterà alla nascita della sonata Il trillo del diavolo deriva da un sogno, in una notte del 1713, descritto così dal compositore:
« Una notte sognai che avevo fatto un patto e che il diavolo era al mio servizio. Tutto mi riusciva secondo i miei desideri e le mie volontà erano sempre esaudite dal mio nuovo domestico. Immaginai di dargli il mio violino per vedere se fosse arrivato a suonarmi qualche bella aria, ma quale fu il mio stupore quando ascoltai una sonata così singolare e bella, eseguita con tanta superiorità e intelligenza che non potevo concepire nulla che le stesse al paragone. Provai tanta sorpresa, rapimento e piacere, che mi si mozzò il respiro. Fui svegliato da questa violenta sensazione e presi all'istante il mio violino, nella speranza di ritrovare una parte della musica che avevo appena ascoltato, ma invano. Il brano che composi è, in verità il migliore che abbia mai scritto, ma è talmente al di sotto di quello che m'aveva così emozionato che avrei spaccato in due il mio violino e abbandonato per sempre la musica se mi fosse stato possibile privarmi delle gioie che mi procurava. »
- Sei parecchio informata sull'argomento
- Solitamente si è informati su ciò che interessa non trovi?
- Concordo. Ma sono comunque gusti alquanto particolari per una ragazza della tua età
Guardo il cielo nero e sussurro - Non così strani come pensi
Mi volto dov'era lui scoprendo che era già sparito.
- Credo che il tempo peggiorerà - mi dico
Rientro in casa e attendo nella mia stanza l'arrivo della sera.
Presto il buio inghiotte quel poco sole che c'era e così inizia ancora una volta la scuola.
Infilo l'uniforme e scendo. Ad attenderli ai piedi delle scale c'è Kanato.
- Ciao Yuki - mi dice con quel suo sorriso inquietante
È da tutto il giorno che non lo vedo, anzi non ho visto ne lui ne Reiji ne Ayato.
- buonasera Kanato - dico appena gli sono di fronte
Lancio una rapida occhiata a Teddy. Quel pupazzo mi inquieta e mi mette anche una certa ansia.
- Andiamo? - chiede Kanato
Annuisco e insieme ci dirigiamo alla limousine che ci attende fuori dalla villa.
Appena vi entro noto Ayato e Reiji. Mi siedo accanto a quest'ultimo e accanto a me si siede Kanato.
- Hai passato bene la giornata? - chiede
Credo lo chieda più per gentilezza che per interesse
- Certamente e tu? - chiedo con una punta di indifferenza
- Ho avuto alcuni intoppi
- Del tipo? - chiedo leggermente curiosa
Ma ovviamente ad interrompere la conversazione arriva Kanato che mi chiama.
Mi volto leggermente stizzita verso di lui trovandomi di fronte al viso quell'inquietante pupazzo.
- Si? - chiedo
- Teddy vuole sapere se preferisci la cioccolata calda o il caffè
- Credo che come gusto possa preferire la cioccolata calda, ma mi più spesso a bere il caffè in quanto la caffeina mi fa star sveglia per piu ore rendendomi più produttiva
La conversazione si stoppa subito dopo poichè lui sorride felice al piccolo orso di peluche.
Alzo un sopracciglio per poi torare a guardare fisso davanti a me con "Il trillo del diavolo" nelle orecchie.
In poco tempo arriviamo a scuola. Mi dirigo velocemente nella mia classe e appena vi entro Justice arriva a salutarmi.
- Ciao - dice felicemente
La ignoro completamente dirigendomi al mio banco. Di tutta risposta lei mi afferra per una manica e dicendo - E daii!
- Justice vero? Adesso potrei ucciderti in otto modi diversi quindi ti consiglio di evitare di darmi sui nervi in tutti i modi possibili
Lei mi lascia mettendo il broncio e io vado a sedermi.
Dopo le lezioni vado nella biblioteca.
Sospiro pesantemente scorrendo i titoli di alcuni libri. Sono cose che ho già letto centinaia di volte eppure ci torno sempre. È come se fossi legata a queste letture.
Improvvisamente sento qualcuno afferrarmi il bacino. Non ho il tempo di reagire che quel qualcuno mi sfà il fiocco, mi sgancia la camicetta spostando di lato insieme alla giacca.
- Adesso saprai la verità - dice la voce
La persona mi abbraccia in modo troppo perverso. Tiene le braccia esattamente strette sotto il seno. Rabbrividisco prima di sentire baciarmi la spalla. Sgrano gli occhi per poi sentire qualcosa di estremamente freddo perforarmi la carne.
Del caldo sangue mi scola sulla pelle sporcando la camicia bianca. Sento la mia linfa vitale abbandonare in parte il mio corpo finchè le cose fredde non escono dalla mia spalla.
Mi volto stupita trovandomi di fronte Raito.
- Paura? - chiede maligno
- No - dico freddamente
- Che strano, quando Yui è stata morsa per la prima volta ha addirittura pianto - dice lui ridacchiando
- Io non sono Yui - dico gelida ma nella mia voce si può sentire una punta d'ira
- Lo so bene - dice malizioso - ed è per questo che sei così interessante Bitch-chan
Ho un tic nervoso all'occhio per poi iniziare a riagganciarmi la camicia.
Lui fa per andarsene ma io dico - Raito se proprio vuoi usufruire della mia linfa vitale evita di farlo quando indosso l'uniforme scolastica
- Non ti prometto nulla - dice andandosene - Bitch-chan
Mi rimetto il fiocco e mi aggiusto la giacca. Che fastidio!
Mi tasto il punto in cui sono stata morsa. È stata una sensazione talmente strana...
Ma se vi state chiedendo se sono sorpresa del fatto che sono dei vampiri be la risposta è no. La vera domanda che mi pongo è com'è che è riuscito a sganciarsi maglietta, giacca e fiocco in una frazione di secondo.

La bambola dell'amoreWhere stories live. Discover now