A Broken Soul ||Dramione|| [SOSPESA]

Fighting

La mattina seguente, gli studenti dell'ultimo anno si divisero in due gruppi: Tassorosso e Corvonero si diressero nell'aula di Babbanologia per conoscere il nuovo insegnante; i ragazzi delle altre due case rimasero invece nella sala grande in attesa di "nuovi ordini".
-Cosa state facendo qua!- esclamò il vecchio Gazza.
Rispose Harry: -Non ci hanno ancora detto niente. Ci sono tre corsi che non sappiamo dove si svolgono.

-Bah. Ragazzacci pigri! La preside McGranitt mi ha chiesto di informarvi: i corsi si tengono tutti e tre nella nuova aula. È stata aggiunta sotto il dormitorio dei Tassorosso.

I ragazzi iniziarono a scendere, mormorando fra di loro con fare concitato.
-Chissà che ci sarà, Potter! Combattimento senza bacchette! Stavolta non te la caverai facilmente!

Il ragazzo dai capelli neri si voltò. Blaise camminava spedito dietro di lui, sempre con lo stesso sorriso pieno di scherno.
-Da quando in qua te la prendi con me, Zabini? Mi sembravi una serpe simpatica.

-Che strano! Anche io credevo che tu fossi un grifone intelligente, ma mi sbagliavo- lo sostenne Andrea.
-È di Malfoy quest'idea, vero?- disse guardandoli negli occhi.
-È arrabbiato per suo padre come due anni fa?

La ragazza sostenne il suo sguardo.
-No, è un'idea mia. Problemi, Potter?

Prima che lui potesse replicare, Ron lo afferrò per la camicia e lo trascinò qualche metro avanti.
-Non ti conviene litigare con loro. Sembra che tra i Serpeverde ci siano molte divisioni ora. Non puoi sapere perché sono ancora più arrabbiati del solito.

Harry annuì, e seguì la massa di persone fino alla porta. Non riusciva ancora a capacitarsi di come Hogwarts fosse cambiata in quei pochi mesi. I grandi mattoni di pietra erano molto più chiari rispetto a quelli di prima; i quadri parlavano con più rispetto, e non aveva ancora visto un fantasma.
Hermione fu la prima a prendere la decisione, accortasi che nessuno avrebbe provato ad entrare in quella misteriosissima aula nuova, e bussò tre volte.

La porta si spalancò di botto, e una donna alquanto strana fece loro cenno di entrare.
Era una palestra gigantesca, con tutto quello che servirebbe ad allenare un esercito. Sacchi da box, di diverse misure, materassini, guantoni, colpitori, bastoni, pareti per arrampicare... I maghi che non conoscevano il mondo babbano rimasero a bocca aperta.

-Cos'è?- bisbigliò Malfoy. Andrea non rispose. Guardava il tutto a bocca aperta, ricordando quando, da piccola, i genitori l'avevano fatta allenare nelle arti marziali. Era stata anche in Cina, nel tempio di Shaolin, da una lontana zia babbana. Ma del resto, la sua famiglia era tutta così: suo fratello era stato Grifondoro e la sua sorellina, appena arrivata ad Hogwarts, era stata spostata in Corvonero; sua madre era Tassorosso e suo padre babbano. Il loro albero genealogico attingeva a famiglie di tutto il mondo.

-Vedo che molti di voi non sanno cosa hanno di fronte!

Gli studenti si votarono, e si accorsero solo in quel momento che la donna li aveva osservati fino a quel momento.
-Lasciate che mi presenti: sono Alessandra, la professoressa di combattimento senza bacchette. Da quella parte ci sono gli spogliatoi: troverete degli abiti adatti per praticare sport. Lasciate la bacchetta nell'armadietto.

Hermione guardò in direzione dei Serpeverde; una parte di lei sperava che Draco tornasse il ragazzo che aveva visto sul treno, eppure in quel momento rideva e scherzava con Blaise, Andrea e compagnia.
Scrollò le spalle e si diresse con Lavanda e Calì a cambiarsi.
-Ma che schifo!! Guarda questi pantaloni, Mony!!- strillò quella che due anni prima era stata la ragazza di Ron.
La Granger abbassò lo sguardo sugli indumenti, e dovette riconoscere che non erano affatto belli: un paio di pantaloni giganteschi neri, una maglia arancione con lo Yin-yang sulla schiena e un paio di scarpe in tela molto basse.
Servono a fare sport, non una sfilata avrebbe voluto dire, ma in quel momento entrarono anche le serpi.
-Ma che abiti insulsi!- disse la Parkinson con quella vocetta stridula. -Si vede che sono babbani, puah! Granger, ti faranno sentire a casa!