Musica

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~Draco~

Uscito dallo scompartimento, mi appoggiai alla parete e sospirai.

Erano due settimane che pensavo a come sarebbe stato rincontrarla, rivedere i capelli, un tempo crespi, ricaderle sulle spalle in onde delicate; osservarla dalla testa ai piedi, con il corpo fasciato da abiti babbani alquanto bizzarri, ma che le donavano.
Quando avevo ricevuto la lettera, all'inizio avevo pensato di non tornare ad Hogwarts. La McGranitt aveva aggiunto una nota a fine pagina nella quale si era rivolta personalmente a me, e, sospettavo, anche agli altri "cattivi" della battaglia.
"Se Lei non volesse più partecipare alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, causa ragioni personali, è pregato di spedire una lettera via gufo entro e non oltre il 20 agosto, e le sarà concesso sia di poter continuare gli studi a casa, sia di ritirarsi dell'istruzione definitivamente. Spero caldamente di poterla rivedere il primo settembre!"
Ci avevo pensato a lungo. Da una parte, se non fossi tornato a scuola, avrei potuto iniziare a cercarmi un'occupazione, o a studiare in maniera meno barbosa nella biblioteca del mio "perfettissimo" padre. Dall'altra, avrei passato troppo tempo senza i miei amici, e avrei perso la mia ultima occasione di vedere la Granger.
Alla fine avevo optato per andarmene, anche perché, dopo la caduta di Lord Voldemort, mio padre si era fissato con l'essere purosangue.
"Draco, sei tutti ciò che mi resta. Hai già trovato una purosangue che ti piace?" "Draco, siamo caduti in rovina, non bisogna negarlo. Ma un domani saremo più forti e toccherà a te continuare la pura discendenza dei Malfoy" eccetera eccetera.
Quindi evado da quel carcere che un tempo era "casa mia".
E... Beh, una volta sul treno mi sono ricordato di Parkinson e di Greengrass. Le due puttane che so sono fatte tutti quelli che hanno trovato.
Grazie al cielo c'erano anche Blaise, Goyle e Andrea. Ho conosciuto quest'ultima circa cinque anni fa, è una Serpeverde mezzosangue e probabilmente è una delle ragazze migliori che io conosca. Dopo Hermione, s'intende.

La prima metà del viaggio è stata noiosa: allontanare Astoria da Zabini, evitare che Andrea picchiasse Goyle perché ha fatto un commento sessista, togliersi la Parkinson di dosso.
Poi ho intravisto la Granger dirigersi nello scompartimento accanto, quindi ho inventato una scusa e sono uscito.
Lei non sa che l'ho spiata dal finestrino della porta per tutto il tempo, che l'ho osservata sospirare e fissare il vuoto con aria triste e sconsolata, come se qualcosa di terribile le stesse accadendo. Si è addormentata così, la testa contro il vetro, una singola lacrima che le rigava la guancia sinistra; sono entrato in silenzio, ho notato un filo che le pendeva dell'orecchio e si collegava ad una strana scatolina che stringeva in mano. Dopo averglielo sfilato con delicatezza, ho provato a mettermelo io, e ho sentito una voce maschile, ma molto acuta, che cantava su una musica principalmente al pianoforte.
"And you can't fight the tears that ain't coming, or the moments of truth in your lies, when everything feels like the movies, yeah, you bleed just to know you're alive. And I don't want the world to see me, cause I don't think that they'd understand, when everything's meant to be broken, I just want you to know who I am".
C'era un pezzo solo di musica, poi ripeteva due volte quello che supponevo essere il ritornello. E dopo gli ultimi accordi, il silenzio.
Hermione si svegliò dopo qualche attimo, si guardò attorno confusa e quando mi vide, fece un'espressione abbastanza confusa. Era adorabile.
-Ma-ma che... Che cosa ci fai qui?
Il sorrisetto che feci servì a mascherare le mie vere intenzioni. Ero sempre troppo orgoglioso per mollare la maschera di indifferenza che avevo usato per più di sette anni.
-Beh, intanto hai dormito parecchio! Non sapevo che avessi il sonno così profondo, sangue sporco... Ti ho anche preso questa- le mostrai lo strano filo che aveva nell'orecchio.
-Come funziona questa diavoleria babbana? Insomma, come mai se te la metti nell'orecchio senti la musica?

-Sarai anche purosangue, ma se non sai come ascoltare la musica sei peggio di un babbano!- mi rispose.
-Ci sono i grammofoni e le radio per la musica, sangue sporco. E poi, come si può ascoltare con una...cosa del genere?- indicai la scatola.
Sembrò pensarci su un attimo, poi evidentemente trovò la risposta alla mia provocazione.
-Allora signor "La-musica-si-ascolta-con-la-radio", questo piccolo congegno babbano serve a portarsi dietro la musica che uno vuole, senza stare ad ascoltare tutti i programmi radiofonici.
-Le nostre sono radio magiche, sangue sporco. Dovresti saperlo.
Lei sbuffò.
-Benissimo, ma in questo scompartimento c'ero prima io. Se resti, ascolti la musica come un babbano comune, sennò non mi faccio scrupoli ad usare la magia per farti arrivare a scuola in anticipo.

Aspetta... Cosa aveva detto? Mi aveva offerto l'opportunità di restare?
"Di sicuro ora si corregge e mi caccia via"
Per mia fortuna, non accennò a mandarmi fuori, quindi potei replicare abbastanza in fretta.
-Okay, sangue sporco. Vediamo, o meglio sentiamo, cos'è che i babbani come i tuoi genitori chiamano musica.
-Vedi, la musica è qui dentro. Grazie a queste cuffie tu puoi ascoltare le canzoni che ci hai messo dentro. Guarda.
Premette un tasto e dalla cuffia uscì la stessa melodia al piano che avevo ascoltato prima.
"And I'd give up forever to touch you, 'cause I know that you feel me somehow"
Si affrettò a cambiare, spaventata.
-Perché hai cambiato?- chiesi.
-Non mi piaceva la canzone.
-Allora perché è in quel... coso?
Si limitò a scrollare le spalle e a fissare il vuoto con aria pensosa.
Ridacchiai all'idea che lei pensasse di essere impassibile, quando in realtà capivo sempre benissimo a cosa stesse pensando. La osservavo da talmente tanto tempo che ormai sapevo leggerle nello sguardo.
La sua espressione rivelava un debole tentativo di risultare indifferente quando si ha l'inferno dentro, ma preferii non dirglielo.
-Tutto bene, sangue sporco?- mi sfuggì nel vederla sobbalzare all'improvviso. Meno male mi ricordai di insultarla: non dovevo farle capire cosa provavo, e quello mi sembrava l'unico modo, persino in quel momento.
-Sì, è solo che questa canzone mi commuove.
Sentii l'inizio del ritornello, e provai a canticchiarlo, anche abbastanza bene.
Sbagliando metà parole, ma abbastanza bene.
-È molto bella- confessai infine.
Mi ero commosso per quella canzone, l'innamorato che torna a tutti i costi, e avrei voluto dirle qualcosa, qualsiasi cosa. Ma non potevo, lei era la ragazza di Weasley.
Tristemente, dissi in tono fermo:
-Siamo quasi arrivati ad Hogwarts. Sarà meglio prepararsi.

Tirai un sospiro ancora più forte del precedente, e rientrai nello scompartimento Serpeverde.
-Astoria, make me a sandwich!
Stava ridendo Blaise, giusto prima che Andrea gli tirasse una gomitata nello stomaco.

-Ma non l'ho mica detto... Hey Draco, com'è andata?
-Sono solo andato in bagno- affermai, indicando appena le due ragazze sghignazzanti poco distanti. Poco credibile, lo so, ma sapevo che Pansy e Astoria l'avrebbero bevuta.
Ci avviammo fuori, e non potei fare a meno di pensare che, in fondo, almeno Blaise e Andrea si meritavano tutta la mia fiducia.

~
Scusate se ci ho messo un po' ad aggiornare, in compenso ho fatto il capitolo più lungo. Grazie mille a quelle persone che già hanno votato (^_^)

A Broken Soul ||Dramione|| [SOSPESA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora