Chapter 26. I really loved you

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Negli ultimi giorni c'è stato un via vai di persone che entravano e uscivano dall'ufficio di David per piccoli dettagli o miglioramenti del nuovo progetto estero. Erano tutti stressati, potevi avere il privilegio- se così vogliamo chiamarlo- di guardare colleghi stremati sulle loro scrivanie pronti a sfornare idee come si sfornano focacce in una panetteria. Il bello è che anche il mio uomo lo fosse, ormai non ci sentivamo da giorni dato che restava fino a tardi in azienda a sbrigare le ultime faccende, alcune volte venivo a fargli visita ma lui mi cacciava sempre dopo un po' di tempo. Riteneva che fossi una distrazione bella e buona.
-David, riposa un attimo.- dissi accarezzandogli le spalle mentre dava una veloce occhiata ad un foglio volante trovato sotto altre scartoffie.
-Non posso, non vedi che ho da fare?- rispose leggermente irritato.
-Okay, scusa, me ne vado.- presi la mia borsa e andai verso la porta che divideva il suo ufficio dal corridoio.
Non rispose, era giusto così, infondo il lavoro è sempre più importante, soprattutto quando hai da gestire un'intera impresa con chissà quanti lavoratori all'interno.

-Salve, Smith Enterprises, come posso esserle d'aiuto?- chiesi cordialmente all'altro capo del telefono.
-Mi scusi il disturbo, volevo prenotare un pomeriggio per l'intervista a nome della "USA Economics and Commerce". Se per il signor Smith non crea alcun tipo di fastidio, preferiremmo domani.- disse una voce maschile.
-La richiamerò per una conferma e maggiori informazioni, la ringrazio e arrivederci.- dissi prima che staccò la chiamata.
Mi alzai di fretta e in furia per andare per l'ennesima volta nell'ufficio di David, bussai prontamente alla porta e dopo un mezzo urlo da parte sua, entrai.
-Ancora tu? Non mi deve disturbare nessuno, cazzo!- disse spazientito.
-Calmati, sono pur sempre una persona e non vado trattata in questo modo solo perché stai facendo la donna mestruata.-
-Cosa vuoi, Vanessa?- mi chiese addolcendo il suo sguardo.
-Ti informo che la USA E&C vuole tenere un'intervista domani, mi serve un responso.-
Sospirò e poi disse:- Sì, ma che sia breve. Ho una marea di contratti da firmare e selezionare dipendenti da mandare in Germania.-
Presi il numero di telefono precedentemente scritto su un post-it e lo digitali, accostai il cellulare all'orecchio e attesi che qualcuno rispondesse.
-Buon pomeriggio, posso esserle d'aiuto?- disse la stessa voce di prima.
-Salve, la chiamo dalla Smith Enterprises. Vorrei confermare l'invito che gentilmente avete posto al direttore David Smith, mi dica la data e l'orario per cortesia.- dissi con tono soave.
-Sabato 21 novembre, alle ore 18:40. Sarà il secondo sottoposto all'intervista del programma.- dopo che disse tutto e lo appuntai, salutai e chiusi la chiamata.
-Così tardi? Cazzo, io avevo in mente di fare una cosa!- disse David alzando la voce.
-Cosa sarebbe?-
-Volevo portarti a cena, porca puttana, ed è tutto saltato a causa di questo bastardo!-
-David.- mormorai accarezzando il suo braccio destro.
-Stai tranquillo, ci saranno altre occasioni, okay?- continuai a distanza di pochi millimetri dalle sue labbra.
-Ti prego, baciami.- disse desideroso.
Appoggiai delicatamente le mie labbra alle sue e dolcemente le mossi, David si fece spazio nella mia bocca leccandomi il labbro inferiore e con movimenti ben definiti diede vita ad un bacio passionale, pieno d'amore e desidero reciproco.
-Ti amo, Vanessa. Non vorrei mai separarmi da te.- disse dopo che si staccò dal bacio per mancanza di fiato.
-Sappiamo entrambi che dovrai farlo, ed una volta partito non saprei se saremo in grado di continuare.-
-Per favore, non pensiamo al futuro. Voglio vivere il presente con te, per sempre al tuo fianco, anche se per poco tempo vorrei che tutto fosse speciale.- disse accarezzandomi la guancia.
Presi la sua mano tra la mia e la strinsi forte, la portai vicino alle mie labbra e depositai un dolce bacio sulle sue nocche.
-Non ho mai amato nessuno così tanto in vita mia, David. Tu sei e sarai l'unico. Ti amo.- dissi guardandolo dritto in quei suoi occhi, sapevano esprimere ciò che più era nascosto dentro di lui. I suoi sentimenti, le sue paure, le sue emozioni, tutto quello che lui non riusciva ad esternare a parole o a gesti.
-Ti amo, Vanessa. Non dimenticarti mai di me.- disse David baciandomi dolcemente la fronte.
Chiusi gli occhi, beandomi di quel leggero ma meraviglioso tocco, cercando di imprimere questi momenti nella mia mente. Sapevo che sarebbero stati gli ultimi, sapevo che tra non poco lui sarebbe partito, avrebbe varcato quella soglia che lo porterà lontano da me, da tutto ciò che gli sta più caro.
-Non piangere, piccola.- disse asciugandomi una lacrima scesa lungo la guancia.
Non mi accorsi nemmeno che stessi piangendo, avevo così tanta paura di perderlo per sempre che mi ero rifugiata in un altro pianeta, quello dei miei pensieri.
-Non stavo piangendo.- dissi con voce tremante, segno che stessi realmente per esplodere. Non mi rimaneva tanto tempo per stare con lui, tra tutti gli impegni suoi e le emergenze che l'impresa aveva, era ovvio che faticavamo a ritagliare un pezzo di tempo solo per noi.
-Ti prego, non farlo. Non andartene da me.- implorai alzando lo sguardo.
-Mi dispiace, amore.-
-Ti amo.-
-Ti amo anch'io.- disse dandomi un dolce bacio a stampo.

-Con vero piacere ed onore, abbiamo la speciale opportunità di avere con noi il signor David Smith, noto imprenditore e proprietario della Smith Enterprises.- presentò la conduttrice, una signora bassina, capelli a caschetto biondi e un dolce visino elfico.
Era da più di un'ora che stavamo aspettando questo momento, David era impaziente, voleva andarsene all'istante ma serviva per far pubblicità. Esplicite parole del suo manager.
-Andrà tutto bene.- dissi aggiustandoli il colletto della camicia.
-Lo so ma voglio andarmene, spero che faccia poche domande così io e te potremo passare un po' di tempo insieme.- disse facendo un sorriso malizioso.
-A cosa sta alludendo, signor Smith?- dissi appoggiando le mani sul suo petto.
-Un film, sotto le coperte con una ciotola di popcorn sopra e noi due abbracciati. Cosa ne pensi?- mi chiese avvicinando il suo viso al mio.
-Direi che è un'idea geniale.- gli diedi un bacio stampo.- Ma credo che sia ora di andare. Mi raccomando, sfonda. -
Rise e dopo che mi lasciò un bacio in fronte, si diresse verso la conduttrice e il pubblico che lo aspettava con grande gioia.

-I know what you came here to see.
If you're a freak, then you coming with me.
And I know what you came here to do.
Now bust it open let me see you get loose.
It's going down for real.
It's going down for real.
It's going down for real.-
Stavamo ballando, con una bottiglia di vino in mano, le note di quella canzone.
Mi prese le mani lanciando la bottiglia chissà dove e mi fece fare un giro su me stessa, ridevo come non mai. Non capivo se era l'effetto dell'alcol oppure l'effetto di pura estasi che avevo quando nelle vicinanze c'era David.
-I could just roll up 'cause I'm swole up.
So that birthday cake get the cobra.
Bugatti for real, I'm cold bra.
That auto-biography rover.
Got the key to my city it's over.
It's no thots, only Anna Kournikova's.
I set records, ratchets hold up.-
-And they already know me.
It's going down further than femurs.
Girls get wetter than Katrina.
Yeah my girl you never seen her!
Cause my tints by limousiners.
My touch say it's the Midas.
We the plus yo man a minus.- cantò David a squarciagola, ballando per tutto l'appartamento.
-David, lasciami!- strillai quando lui mi prese dai fianchi e mi caricò in spalla.
-Mai, non ti lascerò mai, piccola.-
-Get that ass on the floor.
Ladies put your lipstick up.
Double entendre, double entendre.
While you're hating I get money.
Then I double on tonkas.-
Finita la canzone, ero ancora sulla spalla di David così decisi di strizzarli il sedere.
-Mi fa piacere che apprezzi.- ridacchiò rifilandomi una sculacciata.
-David, mettimi giù.- dissi piagnucolando.
-Va bene ma solo perché stai meglio tra le mie braccia.- disse poggiandomi a terra e abbracciandomi stretta.
Amavo questi momenti dolci perché erano davvero rari, conoscendo David, stava facendo un grande sforzo per far esternare quella dolcezza che sapevo nascondeva dentro di sé.
-Ti amo, principessa.- disse tra l'incavo del mio collo, depositandoci sopra un bacio.
-Ti amo anch'io, mio principe.-
-Sempre e per sempre.- disse David tenendomi stretta a lui.
Non gli risposi, lo baciai solamente perché quella frase non aveva bisogno di una risposta a parole ma a gesti.
Lo amavo come mai avevo amato qualcuno, lo amavo più della mia stessa vita, lo amavo come la prima volta che ci siamo promessi amore eterno.

Lo amavo perché mi ha dato tanto da ricordare e tanto da amare.

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Scusate il ritardo, ho dovuto affrontare parti, burrasche e diluvi per questo capitolo. Non avevo idee per la testa, fissavo il cellulare intenta a spremere le meningi per avere un illuminazione ma niente. Preferivo non pubblicare anziché farlo ma scrivendo un capitolo pietoso.
Siamo al penultimo capitolo, il seguente sarà l'ultimo e poi l'epilogo, ci saranno delle belle sorprese 😏.
Come non detto, spero perdoniate la mia assenza e vi lascio al capitolo.
Ps: commentate e votate, siamo agli sgoccioli della storia.
Un bacio 💕;

-Isa

Ragione e sentimento  [IN REVISIONE]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang