Non ci capisco più niente

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Ethan mi guarda dall'alto, mentre appoggia le mani ai braccioli della poltrona su cui sono seduta impedendomi di scappare.

Ha uno sguardo così intenso che non capisco se voglia stuprarmi o uccidermi. In ogni caso mi inquieta molto.

-Ora mi dici cosa ti ha detto Alec- decreta con serietà. Ma ancora? È da quando ha capito che non voglio raccontargli il fatto, che fa di tutto per saperlo.

Non so, forse pensa che mi abbia mostrato l'entrata per Narnia.

Sbuffo sistemandomi meglio sulla sedia, sotto il suo sguardo mi sento piccola piccola _e non conta la mia altezza.

-Sai le condizioni- ribatto seria a mia volta -Sei disposto ad accettarle?- Tutt'al più questa situazione sembra un po' ridicola, ma d'altronde è di noi che stiamo parlando.

Non accenna ad allontanarsi quando risponde -E va bene, ti dico ciò che ho detto a Chuck, ma dopo. Dai, sputa il rospo-

Annuisco seria, sono troppo curiosa di sapere cosa ha fatto diventare mio fratello da "Bodyguard rompipalle" a "wedding planner scettico". Non chiedetemi da dove mi vengono queste nomine, ma è vero, ora ogni volta che ci baciamo mio fratello sorride, basta che non accenniamo al sesso. L'altro giorno si è quasi strozzato con il cibo quando Ethan mi ha fatto un'allusione sessuale.

Quando lui si siede sulla poltrona di fronte alla mia io gli racconto tutto quello che è successo al ballo scolastico e quando ho finito per poco non rompe i braccioli per quanto li sta stringendo.

Dirlo è stato più facile e liberatorio del previsto, anche perchè Ethan non sembra volermi prendere in giro come pensavo ma sorride -Bè te l'avevo detto. E poi meglio così almeno non tenterà di nuovo di rubarti-

Annuisce per convincersi mentre io lo guardo aggrottando le sopracciglia, un po' stranita dal suo comportamento e lui si alza di scatto iniziando ad andare avanti e indietro.

-Non mi guardare così!- mi punta un dito contro e io non faccio in tempo a ribattere che continua -So cosa stai pensando e no, non sono geloso. E poi dopo ha avuto ragione: sei la persona più strana e pazza che conosco dopo la prof di religione-

Trattengo il fiato un po' intimorita, un po' divertita dal suo attegiamento contrastante: il suo tono è calmo ma il suo corpo non smette un attimo di muoversi, infastidito.

-È solo che lui non può capire cosa si perde- fa spallucce -Quindi perchè dovrei essere arrabbiato? È solo uno stupido-

Finisce il suo monologo con aria saccente e finalmente torna a sedersi sulla poltrona, più rilassato.

Con un sorriso accennato mi perdo a guardarlo mentre penso di essere davvero fortunata ad avere un ragazzo così bello e dolce allo stesso tempo.

Essere me non è poi così male, in fondo.

Ethan mi guarda quasi accigliato, con le braccia conserte -Ora dovresti tipo urlare di gioia e baciarmi, come minimo- annuisce convinto.

Accenno un sorriso di sufficienza -Non mi hai ancora detto la tua parte-
Faccio l'acida solo perchè non sapevo cosa fare, ma ora che me lo ha suggerito mi siedo sulle sue gambe e lo bacio delicatamente.

Quando mi stacco lo sguardo quasi adorante di Ethan mi fa venire le farfalle allo stomaco e la mia curiosità per quello che deve dire aumenta.

-Hai minacciato mio fratello così ora non ci rompe più?- ridacchio spingendolo ad iniziare.

Lui ghigna -Avrei un paio di foto per incastrarlo ma no, non è questo-

Si sistema meglio sulla poltrona, a disagio, mentre abbassa lo sguardo e si gratta la nuca.

Stolen KissesWhere stories live. Discover now