Capitolo 46- volare

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Mannaggia a me e a quando ho accettato.
Pensai per la ventesima volta in quella giornata.
-Apri le ali e buttati, ti verrà naturale!- urlava Ramon alle mie spalle.
- Ma sei pazzo!?- dissi guardando la città di Lycamoon sotto di me.
Ero in piedi sul terrazzamento dove tante volte mi aveva portato Nick, e da quel balconcino vedevo il suolo sul quale sarei morta spiaccicata.
-Oddio santissimo cielo...- continuai a sussurrare.
Avevo le ali spiegate ma non avevo il coraggio di gettarmi.
Ramon salì sul muretto accanto a me, mi prese la mano e la strinse forte.
- Mi butto con te, ti prendo se cadi.-
Disse e io ne ero certa. Ma avevo il terrore di buttarmi.
Insiprai ed espirai più volte.
Poi presi tutta l'aria che potevo e contai mentalmente fino a tre.
Uno.... Tolsi lo sguardo da sotto di me.
Due.... Strinsi la mano di Ramon.
Tre.... Mi girai e ci ripensai.
Ero terrorizzata cazzo! Mi tremavano le gambe dalla paura, ma il mio ragazzo mi impediva di scendere.
- Mi ami?- chiese lui. Alzai gli occhi al cielo, cosa centrava in quel momento?
- Certo!-
- Mi amerai per sempre qualsiasi cosa accadrà?- chiese ancora titubante.
- Si, certo, ma come ti vengono certe doma...- non feci in tempo a finire che un grido disperato uscì dalla mia bocca.
Mi aveva spinta! E ora volava tranquillo vicino a me, stringendomi la mano stretto.
Continuai a gridare e a scalciare, stavo precipitando!
L'aria sferzava il mio viso, i capelli tirati a forza all'indietro, il mio petto mirava al pavimento sottostante, mentre la maglietta ( aperta dietro per far passare le ali.) si stringeva alla mia pancia.
- Apri le ali Dafne! Apri le ali!!!- urlava Ramon.
Ma io non lo ascoltavo.
Okay... Evitiamo di farci prendere dal panico...
Cercavo di pensare, ma il mio grido non si interrompeva, le mie gambe non smettevano di dimenarsi mentre le mie ali erano chiuse dietro di me.
Il suolo si avvicinava.
Sempre di più.
- Le ali cazzo!- urlò ancora Ramon.
A quel punto capii.
Aprii le ali e la mia caduta rallentò notevolmente.
Poi le mossi, mi venne automatico.
E io volai.
Volai per la prima volta in vita mia.
Il vento scivolava sotto le mie piume.
Vedevo le nuvole bianche nel cielo azzurro avvicinarsi, tagliate dai raggi del sole.
Risi isterica tornando verso l'alto.
Volevo tranquillamente, come se lo avessi fatto da sempre.
- Visto?- disse Ramon sorridendomi.
Io continuai a ridere e volando lo superai.
Sbattevo velocemente le ali, vedendo Lycamoon sotto di me e Diana che mi seguiva correndo sotto forma di lupo.
Wow, era fantastico. Non faticavo a tenere gli occhi aperti, forse grazie al fatto che ero un vampiro.
I miei canini mi facevano fischiare un poco la esse, ma non mi preoccupavo.
Ramon mi superò causando un forte spostamento d'aria.
Accellerai ancora, eravamo molto vicini e le nostre ali si sfioravano.
- É fantasticoooooooo.- urlai tentando di superare il forte suono del vento.
Ramon rise ancora, mentre tentava di andarmi davanti.
Mi prese la mano e mi portò in giro.
Facevo delle capriole e volavo a zig zag. Era magnifico.
Quando atterrammo avevamo il fiatone, e il lupo rossiccio che ci venne incontro non era da meno.
- Pensavo che non volevate  scendere più...- disse Diana tornata ragazza e sorridendo.
Ridemmo tutti e ci dirigemmo verso la casa di Nick, ormai parecchio lontana.

Arrivammo dopo una buona mezz'ora, Matt scocciato ad aspettarci, ed un Philippe felice che giocava con un filo d'erba.
- C'è ne avete messo di tempo!- disse Matt sbuffando.
- Si beh... Ci siamo divertiti.- dissi sorridendo.
- Non dovevate "divertirvi", dovevi solo insegnarle a volare.- continuò a dire.
- Ed é quello che ho fatto.- rispose stizzito il vampiro.
- Oi calma ragazzi.- disse Philippe alzandosi da terra.
Io annuii e Ramon si allontanò un poco dal ragazzo biondo.
Philippe sorrise, guardando Diana, e questa rispose felice.
Cosa stava accadendo?
Non ci volevo pensare, dovevamo prepararci per partire.

Non sapevamo come avrebbe fatto Philippe, ma ci aveva detto di non preoccuparci.
- Chi porterà gli zaini?- chiesi io rendendomi conto che nessuno poteva.
- Io... Emm... Noi pensavamo che forse potevamo mettere la robba in un unico bordone che potrei portare io...- disse Philippe guardando costantemente Dida.
C'era qualcosa tra quei due?
Li guardai curiosa limitandomi ad annuire.
Ramon sorrideva invece con lo sguardo da" io so tutto", forse era vero, forse lui sapeva qualcosa.

-Ok... Noi andiamo a prepararci.- dissi prendendo Ramon per la manica e trascinandolo in casa di Nick.
Ormai tutti avevano capito che stavamo insieme, e per fortuna nessuno aveva osato obbiettare.
Walter questa vta non sarebbe venuto, la collana col diamante che ci avrebbe aiutati a trovare l'erede di Sarah l'aveva Philippe.
Eravamo tutti pronti, dovevamo solo prendere dei vestiti e del cibo.

Quando entrai Ramon scoppiò a ridere ed io lo guardai curiosa.
Dove o sapere cosa diavolo stava succedendo.
- Ma... Hai.. Hai visto quei due?- disse ancora sghignazzando.
- Diana e Philippe? Si.-
- E non hai ancora capito?- chiese divertito.
- Cosa diavolo dovevo capire!?-
- Dovresti imparare a leggere nella mente di tutti, non solo nella mia.-
Io annuii ma gli feci segno di andare avanti, chiedendogli di spiegarsi meglio.
- Sono innamorati l'uno dell'altra!- disse guardandomi.
Diana e.... Philippe?
Proprio non me l'aspettavo.
Era vero!? Aveva ragione!?
Oh mio dio.
Presi i vestiti che avevo posato sul tavolo e uscii di corsa, seguita da un Ramon un poco scocciato.
- Non hai bisogno di vestiti, se non di un solo cambio per ogni evenienza. Non sudi....- mi disse come se fosse la cosa più chiara al mondo.
- Io mi DEVO cambiare.-
- Ma non saranno neanche due giorni di viaggio! Stai portando troppa robba!-
Beh forse.... Forse aveva ragione. Avevo una marea di mutande e reggiseni, otto pantaloni e otto magliette, tutte con uno spazio dietro per le ali.
Sbuffando posai la metà dei vestiti sul tavolo e lo raggiunsi fuori, dove ci stavano aspettando Matt e Diana in forma da lupo, con dei vestiti in bocca.
In lontananza vidi Philippe indaffarato con un grosso zaino.
Quando arrivò arrossì un poco, ed io non ne capii il motivo.
Mettemmo tutto nel suo zaino e io e Ramon spiegammo le ali. Eravamo pronti per partire.

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