Capitolo 31- bloodire

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- Tu sai dove sono gli elfi?- chiese burbero Nick, spaventando quel povero ragazzino.
- Come possiamo fidarci di un bambino? Per quel che ne sapevo l'unico elfo in vita era un medico.- continuò scettico.
Il piccolo annuì.
- Mia mamma e mio papà erano medici.- disse ricominciando a piangere, probabilmente ricordandosi della fine che avevano fatto i genitori.
- Mi hanno portato spesso dai nonni e dalle zie. Ricordo ancora la strada.-
Io lo guardai impietosita dal fatto che un bimbo così piccolo avesse subito tante brutte cose e visto tanta sofferenza.
- Ci porteresti li?-
Chiese Diana estasiata.
Prima che il piccolo rispondesse mi intromisi io.
- Questo bambino ha bisogno di cure prima di qualsiasi altra cosa, qual'é il paese più vicino?-
Prima ancora che Nick parlasse rispose in fretta Ramon.
- Bloodire é ad un solo giorno di galoppo continuo da qui, se partiamo ora arriveremo entro la notte.-
- Direi che é ottimo!- dissi scattando in piedi e prendendo il bambino in braccio.
- Quanti anni hai adam?-
- Sei.- disse sorridente, felice di cambiare argomento. Era molto minuto per avere sei anni.
Poi si rabbuiò di colpo.
- Io non voglio andare a Bloodire. I miei genitori mi hanno parlato di quel posto, ci abitano i vampiri!-
Urlò spaventato.
- Tranquillo tesoro, i vampiri sono tuoi amici.- dissi sorridendogli.
Lui mi abbracciò con le sue piccole braccia, e si appese al mio collo come un koala.
- Ci vado solo se ci sei tu.- Disse mentre mi guardava.
- Ma certo che ci sarò, non me ne andrò mai.- risposi felice.
Uscimmo da quel buco sotterraneo e tentai di mettere Adam su Kalila, che purtroppo non era d'accordo con me...
- Puó salire su Shadow, é veloce anche lui e l'unico cavallo in grado di affiancarti.-
Annuii e mi rivolsi ad Adam.
- Te la senti di andare a cavallo con lui?-
Adam mi guardò terrorizzato, poi guardò Ramon e protese in avanti una mano. Le piccole dita tese verso il vampiro si illuminarono di una luce verde brillante e poi gli occhi da marroni divenirono verdi.
La cosa durò qualche minuto poi il ragazzo si "spense" e sorrise a Ramon, abbracciandolo sulle gambe essendo troppo basso.
- Sei un vampiro buono e lei si fida di te. Se Anthia si fida mi fido anche io- entrambi guardammo curiosi il piccolo.
- Adam io mi chiamò Dafne, no Anthia...- lo corressi.
- il tuo corpo si chiama Dafne, ma nello spirito dei Anthia.-
- E chi é Anthia?-
- Anthia sarà la nostra salvatrice, Anthia riporterà la pace tra i popoli.-
Guardai sorpresa Ramon, il quale mimò con le labbra un semplice 'ti spiego dopo" e poi prese Adam in braccio, adagiandolo su Shadow, per poi sedersi dietro di lui e tenerlo con un braccio, mentre con l'altro dirigeva il maestoso cavallo.
- Sono cavalli dell'olimpo vero?- chiese curioso il piccolo.
- Si... Il mio Shadow e Kalila dono gli unici due cavalli dell'olimpo che abbiamo.-
- A Bloodire?-
- A Bloodire e a Lycamoon, da dove vengono loro.- disse Ramon indicando con il mento gli atri cinque ragazzi.
- Anche Anthia é di Lycamoon?-
- Si... Anche Dafne..-
- quindi mancano solo Nesios e Sarah per la profezia...-
- Nesios e Sarah?-
- Si, tu e Anthia ci siete.-
- io e Dafne?-
-certamente!- rispose il ragazzo sicuro.
- Dimitri, Nesios, Sarah e Anthia salveranno tutti.-
- E io sarei Dimitri?-
- Certo.-
Disse Adam sempre più sicuro di se stesso. Ramon partì al galoppo con me al suo fianco, e in silenzio ragionavamo sulle parole del bambino.-

Quando arrivarono a Bloodire la notte era calata da molto, ma la città rimaneva illuminata.
Ramon fermò il cavallo a pochi passi dall'enorme portone nero che ci separava dall'interno del paese.
Al contrario di Lycamoon Bloodire non aveva nulla di antico, sembrava costruita ieri.
Quando aprirono le porte lo spettacolo fu immenso.
Case moderne si susseguivano una dopo l'altra. Tutte casette bianche, squadrate ognuna con un quadrato di piscina nascosto dietro.
- Ei Ramon hai portato compagnia da Lycamoon?- chiese una ragazza alta e con i capelli ricci neri con le punte rosse venendoci arrivare.
- Lara smettila di farti gli affaracci altrui e metti nelle stalle questi cavalli.- rispose stizzito Ramon, tenendo un ormai Adam addormentato in braccio.
- Marcus aiutami!- gridò la ragazza mentre noi abbandonavamo i cavalli alle sue cure.
- Dafne tu stai a casa mia, Nick e Diana nella casa affianco, mentre tu Walter segui Lara, ti accompagnerà nella dimora offerta dall'ospedale.-
Tutti annuirono, mentre io aiutai Ramon a portare Adam.
La casa di Ramon era tutto l'opposto di ciò che mi aspettavo.
Una casa moderna bianca, con in pavimento e le rifiniture in varie sfumature del grigio, e nessuna traccia di nero da nessuna parte.
- Wow...- dissi entrando.
- Per tua sfortuna ci sono solo due camere e una l'occuoerà Adam.- disse Ramon sorridendomi.
Io risi e lo seguii nella stanza che Adam avrebbe occupato.
La porta in legno chiarissimo si apriva su un salotto magnifico, diviso in "lato pranzo" a destra e "lato enorme TV" a sinistra. Al centro c'era una scala affiancata da due porte, entrame caratterizzate da una scritta. Su quella di sinistra " Bagno" e su quella di destra "camera degli ospiti" e fu proprio verso quest'ultima che ci dirigemmo.
La camera era enorme, al centro un moderno letto grigio, in un lato un enorme armadio biaco lucido, grande quanto una parete, nella parete opposta invece c'era una grande vetrata che dava sulla piscina.
Posammo Adam sul letto e lo coprimmo solo con del lenzuolo.
Uscimmo silenziosamente e ci dirigemmo al piano di sopra, io seguivo Ramon. La scala girava intorno ad un enorme acquario, pieno di pesci dai mille colori.
- Hai una casa magnifica...-
- Lo so.- rispose sorridendo.
Continuammo a salire su per quelle scale in marmo bianco.
Quando arrivammo al piano superiore c'era un altro micro-salone, con un piccolo tavolo ed un altro enorme televisore, dinanzi ad un imponente divano grigio.
Due porte interrompevano la parete, entrambe con le solite scritte: "bagno" e "camera mia".
Entrammo nella seconda, a destra ed era ancora più bella di quella di Adam.
Enorme, con una cabina armadio a destra e un grande letto grigio striato bianco.
Il pavimento era un parquet chiarissimo, quasi giallo/bianco.
Delle tende pesanti a vari strati grigie coprivano una grande finestra affacciata sul giardino dinanzi all'entrata.
- É magnifica...-
- So anche questo-
- Modesto il mio ragazzo!-
- il tuo ragazzo?- disse venendomi incontro e prendendomi per la vita.
- Già, il mio ragazzo.-
Lui sorrise e, lentamente, mi baciò.
Le mie mani s'intrecciano dietro il suo collo, mentre le sue correvano veloci sulla mia schiena.

The Winged WolfWhere stories live. Discover now