Capitolo 56- incendio

1.8K 128 4
                                    

Non mi andava per niente di riprendere il viaggio.
Avevo dormito profondamente tutta la notte accanto a Ramon, purtroppo in quel momento però aspettavo solo che gli altri prendessero le proprie cose. Dovevamo andare.
-Pronta?- mi chiese Ramon venendomi accanto. Ero seduta con i piedi nell'acqua limpida del fiume che giocavo con qualche filo d'erba.
Annuii sovrappensiero.
-Stanca?- annuii ancora. Mi sentivo come se il giorno prima non avessi dormito per niente.
-Credo tu abbia bisogno ancora fu sangue.- feci una smorfia mentre lui si sedeva vicino a me.
Fissavo il filo verde che stringevo tra le dita e che continuavo a spezzettare in pezzi sempre più piccoli.
-Chissà come sta Nick.- dissi ad un certo punto. Ci stavo pensando dalla sera precedente. Era stato rapito per un motivo ed ero giunta alla conclusione che volevano estorcergli delle informazioni. Informazioni su di noi, sugli elfi..
Forse lo stavano torturando.
Non ci riuscivo neanche a pensare.
-É stato meglio, questo sicuro.- rispose Ramon sorridendo tristemente.
-Siamo la sua unica speranza, non possiamo permetterci di deprimerci.- continuò a dire guardandomi attentamente.
Tolsi i piedi dal fiume che scorreva impetuoso schizzando un pò ovunque, dopodiché mi misi le mie amate converse e mi diressi dagli altri, Ramon dietro di me. Erano tutti pronti, Philippe prendeva il borsone e se lo caricava sulle spalle, mentre i Lycan iniziavano a trasformarsi. Erano veramente enormi quando erano in forma di lupo. Essendo vestita con normali abiti umani non potevo trasformarmi anche io in un animale, in una civetta per l'esattezza. Però le mie ali non mi avrebbero causato troppi problemi e così le lasciai esposte chiuse dietro di me.
Ramon aveva lasciato il contenuto rimanente della saccadi sangue della sera precedente diviso equamente nei nostri soliti due bicchieri e bevemmo avidamente poco prima del viaggio.
Ripresi in un attimo tutte le forze.
Ramon mi sorrise sistemando i bicchieri e la sacca vuota all'interno di una busta sistemata nella borsa che Philippe portava.
I lupi iniziarono a correre mentre io mi sistemavo i capelli in una pratica coda di cavallo.
-Dafne... Non ti preoccupare, lo riporteremo a casa sano e salvo.- mi disse Ramon. Sorrisi per il suo tentativo di tirarmi su il morale.
Lo presi per le spalle e lo baciai velocemente, distogliendo la mia attenzione per un attimo dalla tremenda situazione in cui ci trovavamo.
Quando ci separammo lui mi regalò un sorriso magnifico, colmo di amore per me.
-Ti amo.- dissi sincera guardandolo negli occhi.
-Io di più.- disse dandomiun leggero bacio sullalunta del naso, poi spalancò le fantastiche ali nere che non avrei mai smesso di ammirare e partì volando. Io lo seguii.
In lontananza i lupi ancora correvano e velocemente li raggiungemmo.
Seguivo Ramon tagliando l'aria con le mie ali, mentre la punta dei miei capelli si agitava dietro di me.
I suoi capelli, molto più corti, si agitavano perennemente in disordine cavalcando il vento, dandogli un aria da "bad boy" insieme ad i suoi fantastici occhi neri e a quel sorriso strafottente ma simpatico.
-Mi stai fissando.- disse dopo un pò. Sorrisi.
-lo so.-
-Sai che metti soggezione se mi fissi?-
-So anche quello.- sghignazzai.
Mi stavo facendo influenzare da lui. Lui ghignò e mi superò velocemente. Io anche cercai di volare più veloce ma non riuscii a superarlo facilmente.
I lupi sotto di noi invece correvano in modo severo. Poi notai qualcosa: Philippe aveva delle goccioline di sudore che gli scendevano sulla fronte e uno sguardo terrorizzato.
Vagai intorno con lo sguardo e notai del fumo in lontananza sulla nostra destra. Attirai l'attenzione di Ramon col mio silenzio e anche lui guardò scandalizzato l'incendio che si stava sviluppando in un luogo fin troppo familiare per noi:Mageen.
-Fermi! FERMI!!- Gridai ai lupi che si stopparono immediatamente. Philippe aveva il fiato corto, ma comunque lo sentii parlare al posto mio.
-M...mi stanno chiamando... Tutto...tutto é in fiamme.- disse incrociando lo sguardo di Diana. I lupi capirono immediatamente e iniziarono a correre verso la città. Io li anticipai ed insieme a Ramon volammo agilmente verso il fumo denso.
La prima cosa che sentii quando arrivammo furono le grida. Poi notai lo scoppiettare del fuoco che incendiava ogni cosa con velocità sorprendente.
Ogni cosa in quelle fiamme urlava "stregoneria".
Notai una chioma bionda famigliare accucciata in un angolo stringendo tra le braccia un piccolo ragazzo.
La giovane donna aveva il viso sporco di cenere e guardava con orrore l'incendio che divampava intorno a lei.
-Arianna!- urlai andando le incontro.
La città ormai era distrutta, dovevo dargli una mano a scappare.mi avvicinai planando a loro evitando di pensare al bruciore che sentivo sulle guancie. Il fumo era ovunque e mi impediva di respirare normalmente.
Quando Arianna mi vide sospirò di sollievo e mi porse Adam.
Io annuii capendo cosa voleva fare e strinsi il piccolo tra le braccia.
Spiccai il volo andando incontro ai lupi vicini alla città ormai.
Quando Matt mi vide capì immediatamente cosa doveva fare e trasformandosi aprì le braccia attendendo il ragazzo, che io gli diedi delicatamente. Tornai immediatamente tra le macerie di Mageen alla ricerca di Arianna che però già aveva salvato Ramon.
Ci stavamo dando da fare.
Vari maghi e maghe si stavano dando da fare per proteggere gli elfi e le ninfe, che piangevano disperate guardando i loro fiori e le loro amate piante bruciare.
Della bellezza sovrumana che le caratterizzava era rimasto quasi niente. Sembravano mostri.
Le unghie le avevano lunghe e distrutte mentre i denti si erano allungati rovinando il loro sorriso. Ormai gli occhi avevano la pupilla ridotta ad una striscia, più simile alla pupilla di un gatto che ad una umana.
Era una cosa spaventosa ma sapevo che a renderle così era la rabbia che in quel momento nutrivano verso i cacciatori.
Tutte le ninfe erano sedute a terra, tranne un paio che gridavano e correvano come pazze. La loro voce melodiosa infatti si era trasformata in un eterno grido acutissimo, impedendomi di attuare una normale conversazione con loro.
-Dovete scappare!- gridavo ma sembravano non capirmi.
Alcuni cavalli imbizzarriti scalciavano per uscire dalle stalle in fiamme. Mti sospettati che fossero morti.
Era infatti alle stalle che cercavano di andare le ninfe, bloccate dalle alte fiamme. Io però potevo arrivarci e sembrava quasi che le fiamme non mi volessero bruciare. Mi voltai e notai Philippe concentrato per aprire un varco nel fuoco. Sfuttai il momento e volai verso le stalle. Il legno cadeva a terra sollevando braci ardenti. Il nitrito disperato dei cavalli mi aiutò e riuscii ad avvicinarmi abbastanza.
Fu facile aprire le porte distrutte che caddero a terra in mezzo alla cenere. I cavalli uscirono e disperati corsero un pò ovunque, ma le ninfe veloci li presero e li portarono all'interno della foresta, verso il fiume.

The Winged WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora