Capitolo 34- Angelo

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Galoppavamo veloci seguendo le indicazioni di Adam.
Ramon aveva lasciato il comando di Bloodire a Lara, che aveva dimostrato di esserne degna già svariate volte.
Avevamo preso un piccolo zainetto per Adam, e l'avevano riempito di cibo e di vestiti.
Adam come al solito cavalcava su Shadow, e si addormentava quasi immediatamente.
Ramon guidava il cavallo perfettamente anche con una sola mano, mentre io non avrei potuto farcela. Sentivo lo sguardo di Diana trapassarmi da parte a parte.
Lei sapeva. Era questo che voleva dire.
Lei sapeva ogni cosa.
E io e Ramon temevamo che ci facesse scoprire, a via di fissarci e fare battutine poco adatte, tipo - Non starete troppo lontani?- scherzando sul fatto che viaggiavano in testa molto vicini tra noi.
E tutti gli altri ridevano, senza rendersi conto della verità.
Pure il piccolo Adam sapeva, aveva scoperto che Diana ne era a conoscenza, ma non ci faceva pesare questo fatto.

-Ora che si fa?- chiese Ramon fermandosi davanti ad un bivio e svegliando il bambino.

- Ei Adam... dai svegliati...- dicevamo insieme. Poi lui si alzò scattante e indicò il sentiero alla nostra destra, e tutti seguimmo le sue indicazioni.

Era già notte fonda quando trovammo il luogo adatto per accamparci, Adam avrebbe dormito nel mio sacco a pelo, poiché non ne entrava un altro nel suo zaino.

Accendemmo un piccolo fuoco e ci mettemmo a cerchio intorno.

Ramon come al solito era andato a cacciare, mentre io raccoglievo altra legna. Ci eravamo allontanati molto dal fiume, ma spesso trovavamo qualche piccolo fiumiciattolo a cui facevamo abbeverare i cavalli, e anche in quella nuova radura si sentiva in lontananza il rumore dell'acqua che scorre.

-Non manca tanto, domani arriveremo.- Disse il piccolo guardandomi. -Sono contenta, ma ora riposa che domani sarà una lunga giornata.- dissi stringendolo a me.

Quando sentii i suoi respiri farsi regolari capii che ormai stava dormendo.

Mi alzai lentamente, attenta a non svegliarlo. Mi girai intorno alla ricerca del mio ragazzo, e lo trovai seduto su una grande roccia, con i piedi nell'acqua. Una goccia di sangue scendeva lenta sul suo labbro, sfiorando i canini allungati.

Non mi interessava sapere di cosa si era nutrito, quindi in silenzio mi sedetti accanto a lui. -Guarda che belli quei fiori lassù- dissi indicando un grande albero pieno di fiorellini rosati. -Sono fiori di ciliegio.- disse alzandosi in piedi. -L'albero è troppo alto, non ci arriverai mai.- dissi sorridendogli per il tentativo. Lui ghignò e si tolse la maglietta. Lentamente la pelle della schiena iniziò a strapparsi e dietro di lui apparvero due grosse ali nere. Lo guardai sbalordita, erano magnifiche. La prima volta che le avevo viste era stata talmente veloce che non mi ero potuta soffermare sui magnifici particolari. Sembrava un angelo. Le piume lucide riflettevano la luce della luna, sembrando argentate in vari punti. Lui le aprì e notai per la prima volta quanto fossero grandi, lunghe quasi quanto lui era alto, le piume nere strisciavano ai suoi piedi, quando le ali erano chiuse.

Lui mi tese una mano, che io afferrai timida, continuando a osservare le magnifiche ali. Mi abbracciò e mi tenne stretta a se, e mentre la nostra pelle si sfiorava il mio cuore corse talmente veloce che non mi accorsi del pavimento che si stava allontanando da noi.

Quando non avevo più niente ormai sotto i piedi fui colta da uno spasmo di paura, ma lui mi strinse ancora.

-Non ti farei mai cadere.- io mi tranquillizzai sapendo che era vero, e mi allacciai al suo collo.

Il vento si sentiva sempre di più mano a mano che salivamo, e le sue ali accarezzavano ogni volta la parte scoperta delle mie gambe.

Lo baciai lentamente e con passione,stringendo i capelli setosi tra le dita e fregandomene del sapore ferroso che aveva la sua bocca. Mi separai solo quando sentii di nuovo qualcosa sotto di me.

Guardai in basso ma notai solo il vuoto, stavo quasi per perdere l'equilibrio quando lui mi mise seduta su uno dei rami più alti del ciliegio.

-Sono magnifiche.- dissi sfiorando con le dita una delle tante piume nere, per vedere se erano morbide per davvero.

Delicatamente, come erano apparse, le ali scomparvero lasciando al loro posto solo una piccola striscia, come se Ramon si fosse graffiato.

Senza neanche pensarci accarezzai quel lungo taglio, notando che a lui faceva male. Quando allontanai la mano dalla sua schiena lui si alzò, e con un sorprendente equilibrio mi porse uno di quei fiori che tanto mi avevano colpito.

Strinsi tra le mani i petali delicati, soffiando e vedendo il fiore galleggiare nell'aria e posarsi lentamente al suolo.

-Sono ancora più belli visti da qui, grazie.- dissi senza guardare Ramon, ma percependo il suo sguardo su di me. -Farei questo e altro per te- disse guardandomi attentamente, e solo quando anche io mi girai verso di lui, accarezzandomi la guancia.

Mi baciò lentamente, stringendomi per evitare che cadessi, mentre io gli sfioravo la pelle nuda, sentendo sotto le mie dita i graffi sulla schiena.

-Ma le ali non ti fanno male?- chiesi curiosa di saperne di più. -Solo quando le nascondo.- disse facendo una smorfia col volto.

-E allora perché le nascondi?- sorrise divertito. -Non posso fare quasi nulla con un paio d'ali così ingombranti.- rispose sempre più divertito. -Si, ma quando non devi fare nulla potresti lasciarle andare.- -Potrei... Ma molte persone si spaventerebbero.- io lo guardai accigliata.

-Sembri un angelo, come possono spaventarsi?- Lui mi guardò triste. -Sembro ciò che sono, un demone. -Non sei un demone, perché i demoni non sono gentili come te, non sanno amare come te, semplicemente non sono te- dissi sicura delle mie parole. Lui sorrise. -Allora non ti dispiace se ora lascio andare le ali e allungo i canini.- disse e io negai. Dopo poco le ali erano ancora lì, che penzolavano dall'alto ramo, mentre due puntine bianche spuntavano da sotto il suo labbro.

Era ancora più magnifico con quella nota selvaggia che lo rendeva unico, speciale.

-Ti amo tantissimo.- dissi stringendo tra le mani il suo magnifico volto.

-Mi ami anche così?- chiese indicando le ali.

-Così ti amo di più.- dissi prima di baciarlo, sentendo le grandi ali nere coprirmi, chiudendosi intorno a me.

The Winged WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora