Capitolo 36

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Erin

Il mattino mi svegliai a causa della nausea. Scesi dal letto, andai in bagno e vomitai. Nelle ultime due settimane mi capitò spesso di svegliarmi con la nausea e alle volte pensai che fosse a causa di ciò che mangiavo. Quel giorno però, oltre alla nausea, sentii di avere mal di testa e che non sarei riuscita ad andare da Smon. Senti dei passi raggiungermi e poco dopo delle mani mi raccolsero i capelli.

-Hey- mi massaggiava la schiena e intanto mi dava dei baci sulla guancia. La sua roca voce al mattino era la cosa più dolce e meravigliosa del mondo.

-Buongior...-non riuscii a finire la frase che vomitai ancora.

-Tranquilla...non parlare. Devi solo prendere dei respiri profondi- mi diede un bacio sulla tempia e appoggiò la fronte sulla mia spalla -oggi è meglio se resti a casa...andrò io da Simon-

-No, gli ho promesso che sarei stato con lui fino all'ultimo giorno della sua terapia, non voglio deluderlo- dissi.

-Devi riposarti...dirò a Simon che stai male e sono sicuro che apprezzerà la presenza di Louis- le nausea finì, così mi alzai, andai al lavandino e mi lavai i denti.

-Louis?- chiesi confusa mentre mettevo il dentifricio sullo spazzolino.

-Sì...porterò anche Louis così Simon non si sentirà "abbandonato"- lo guardai dallo specchio e notai che mi guardava con sguardo malizioso.

-Cosa c'è?- chiesi mentre mi spazzolai i denti.

-Sei sexy quando ti lavi i denti- Harry mi abbracciò da dietro, appoggiò il mento sulla mia spalla e continuò a guadarmi dallo specchio. I suoi occhi erano una delle cose che le fans adoravano. Adoravano tutto di lui. Il suo corpo, i suoi tatuaggi, i suoi capelli e i suoi occhi color smeraldo. Come si poteva non amare una persona del genere? Come si poteva non amare lui. Un uomo più dolce di lui non esisteva, un uomo più romantico di lui non sarebbe mai esistito e un uomo come Harry Styles dovevano ancora "scoprirlo". Una donna considerava il proprio il migliore, il migliore fra tutti gli altri uomini e nessuno sarebbe mai stato come lui. Io avevo Harry. Lui era perfetto. Era il padre di miei figli e l'amore della mia vita.
Mi risciacquai la bocca e mi tolsi i residui di dentifricio sulle mie labbra.

-E tu sei sexy se vai a preparare la colazione- dissi girandomi e mettendo le braccia intorno al suo collo.

-Cosa vuoi che preparo?- chiese dandomi un bacio sulle labbra.
-Okay...ehm...puncake con la panna e le fragole, il mio preferito, con un bicchiere di succo all'ananas, marmellata, cioccolata, pane tostato, burro, latte, caffè, cereali, sia al cioccolato che integrali, brioche con la crema, con il cioccolato, con la marmellata, di fragole e di albicocca e...- guardai Harry che mi fece una faccia sorpresa. Aveva gli occhi spalancati, la bocca aperta e si passava una mano fra i capelli per la confusione. Gli dovevo elencare la colazione non i miei desideri -vanno bene anche dei puncake con le fragole- dissi alla fine rinunciando a tutti i miei "sogni di cibo".

-Ti preparo quello che vuoi- ridacchiò strofinando il suo naso contro il mio.

-No, mi considererai grassa...non voglio che mi lasci- dissi come una bambina.

-Non ti lascerò mai...anche se diventerai grassa- disse e mi baciò sulle labbra.

*
-Questo è fantastico!-

-Ma a me piace il corpetto di questo vestito- Kate venne a casa mia quando Harry se ne andò per andare da Simon. Anne venne a prendere Lily e Kevin per portarli al parco così avrei avuto il pomeriggio tutto per me. Io e Kate passammo la mattinata a sfogliare libri di vestiti da sposa, per trovare il vestito adatto a lei. Escludemmo alcuni vestiti che non piacquero ad entrambe e considerammo quelli che, secondo Kate, erano quelli adatti. Eravamo indecise tra due vestiti, entrambi molto belli, e costosi. A me piaceva un vestito, anche Kate piaceva, però non le piaceva il corpetto. Ne preferiva un altro.

-Niall ha detto che posso prendere il vestito che mi piace, senza pensare a quanto costa- disse abbassando lo sguardo verso le riviste. Eravamo sedute sul divano, io avevo le gambe incrociate, una rivista sulle ginocchia e mangiavo i cereali dentro la scatola.

-Cosa ti prende?- la vidi come se fosse depressa.

-Niall vuole comprarmi il vestito...non so se sarò mai in grado di restituirli i soldi. Insomma, queste riviste me le ha date lui, e i vestiti costano tutti sopra le dieci mila sterline- si passò una mano fra i capelli.

-Kate...io non credo che Niall vuole che tu gli restituisca i soldi...non sareb-

-Io non voglio che mi consideri una stupida povera!- sputò all'improvviso. Kate si vergognava delle sue "origini", fin da quando eravamo piccole e non avrebbe sopportato il fatto che Niall la volesse "mantenere".

-Niall è come un pezzo di pane...state insieme da sei anni e non ha mai accennato al fatto che tu sia povera-

-Non è quello il vero problema Erin- mi guardò e noai che aveva gli occhi lucidi.
-E allora qual'è?- chiesi aggrottando la fronte.

-C'è qualcosa che ho sempre desiderato avere per il mio matrimonio...una cosa che Niall non potrà mai comprare- la sua voce era strozzata e le lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance.

-Cosa?- chiesi in un sussurro.

-Un padre che mi accompagnasse all'altare- disse singhiozzando. Mi avvicinai a lei, le circondai le spalle con le braccia e appoggiai la testa sulla sua.

-Quindi non intendevi povertà in denaro ma-

-In famiglia- terminò la frase.

-Kate- le presi le spalle e la misi di fronte a me -tu non sei povera. Io sono sempre stata al tuo fianco, poi c'è Liam, lui ti vuole bene e non solo...i miei figli, loro ti amano soprattutto Simon che è come se avesse preso una cotta per te- ridemmo, adoravo vedere il suo sorriso -le ragazze ti vogliono bene e soprattutto Niall ti ama...ti ama per quello che sei e non gli importa se sei povera o sei vissuta in un orfanotrofio...lui ti ama perché sei tu- sorrisi e ci abbracciammo.

-Grazie Erin...se la persona più importante della mia vita- sorrisi e l'abbracciai ancora più forte. La mia migliore amica era come una sorella gemella. Eravamo inseparabili. Ad interrompere il nostro momento fu il campanello che suonò. Mi alzai, mi diressi verso la porta e l'aprii. Mi ritrovai una ragazza giovane, con le lacrime agli occhi e le guance bagnate da esse.

-Ehm...t-tu sei E-Erin Finder?- balbettò insicura.

-Sì sono io...ti senti bene?- mi preoccupai. Annuì, tirò un sospiro di sollievo e cominciò a piangere di più.

-I-Io sono Rachel Traper- disse e prese un profondo respiro.

-Ciao Rachel...sicura di sentirti bene?- lei annuì e mi guardò negli occhi.

-Erin...i-io...io sono tua sorella-

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