Capitolo 34

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Erin

Il giorno dopo trasferirono Simon all'istituto di ripresa per bambini paralizzati. Era una grande villa, con un giardino enorme dove c'erano delle aiuole ricoperte di fiori di tutti i colori che rallegrarono Simon, seduto su una sedia a rotelle, quando attraversammo il cortile di ghiaia che divideva il giardino. C'erano bambini che si divertivano, altri che stavano facendo gli esercizi e altri ancora che mangiavano qualcosa seduti sul prato. Ogni bambino fu assistito da un dottore, li aiutarono ad eseguire correttamente gli esercizi e li corressero nel caso sbagliarono. Simon si sarebbe divertito. Arrivammo all'interno dell'istituto, al centro dell'enorme ingresso c'era un bancone con scritto “informazioni” e delle infermiere dietro di esso. Il medico che fu assegnato a Simon fu la dottoressa Miller, ci accolse con gentilezza e il bambino la prese subito in simpatia. Notai che ogni tanto lanciava delle occhiate ad Harry, m'infastidiva tantissimo e tutte le volte cercai di farle capire che era MIO. Solo MIO. Gli davo dei baci sulle labbra, gli tenevo la mano oppure mi accoccolavo a lui. La dottoressa spinse la sedia a rotelle fino al secondo piano dell'edificio, raggiungemmo una stanza con la scritta Simon Styles ed entrammo. Le pareti erano verdi, il letto era già sistemato, un armadio di legno lucido e, in un angolo, dei giochi per far divertire Simon.

-Ecco! Questa sarà la camera di Simon fino alla fine...ovviamente potrà tornare a casa per le feste, oppure per stare un po' con la famiglia, e potrà tornare quando vuole- disse Cassie Miller.

-E' davvero bello dottoressa Miller...ehm...- ringraziai ma mi fermai quando notai che stava fissando Harry e lui le sorrideva -Cos'è quello?- finsi di aver visto qualcosa e indicai un punto dietro la dottoressa. Quando si girò tirai i capelli ad Harry che aprii la bocca per gridare ma gliela tappai.

-Cosa?- chiese continuando a guardare.

-E' proprio lì, non vede?- ringhiai leggermente tra i denti. Simon rise, si coprì la bocca per no farsi sentire dalla dottoressa, e, prima che quest'ultima si voltasse, mollai i capelli di Harry che si massaggiò per far andare via il dolore.

-Signor Styles tutto bene?- domandò vedendo le condizioni di Harry.

-Sì...ehm...non c'è niente che non vada- mi fulminò con lo sguardo e poi tornò a guardare la dottoressa.

-Oh...ehm...okay, io dovrei visitare Simon e dovremo conoscerci meglio, quindi, se volete, potete andare al bar che si trova in fondo a questo corridoio e quando avrò finito vi farò chiamare da un'infermiera- sorrise gentilmente.

-La ringrazio...- mi misi all'altezza di Simon e gli baciai la guancia -amore, stai tranquillo, la dottoressa vuole solo parlare con te, okay?- lo rassicurai dolcemente.

-Okay mamma...prenderai per i capelli papà un'altra volta?- rise sussurrando.

-Se tuo padre si comporterà male dovrò farlo- ringhiai tra i denti senza farmi sentire e Simon rise. Mi rialzai e vidi Harry fare la stessa cosa che feci io, si sussurrarono qualcosa che non riuscii a capire e, dopo un ultimo bacio, uscimmo entrambi.

-Si può sapere perché mi hai tirato i capelli? Sembrava che me li volessi staccare!- sputò appena chiuse la porta.

-Perché è da quando siamo venuti in questo posto che quella dottoressa ti fissa e ti mangia con lo sguardo...e tu fai la stessa cosa!- ringhiai sussurrando. Lui si passò una mano fra i capelli, sul suo volto comparve un sorriso malizioso e cominciò ad avvicinarsi a me.

-Quindi tutti quegli abbracci- la mia schiena toccò il muro e il suo petto mio -tutte quelle carezze- mi baciò l'angolo della bocca -tutti quei baci rubati, davanti a lei- mi baciò le labbra e in quel momento volevo che non finisse mai di baciarmi -erano perché eri gelosa?- mi baciò il collo provocandomi brividi su tutto il corpo. Cominciai a sentire le gambe molli e per un attimo credetti che sarei caduta.

-N-No i-io non sono gelosa- balbettai.

-Mmh- annuì mentre mi mordicchiò il lobo del mio orecchio. Quelle cose così dolci furono rilassanti e per un attimo dimenticai tutto. Ma dovetti reagire perché non si risolve tutto con dei baci o delle carezze, così, con tutta la forza che avevo, lo spinsi via da me e mi divertii a vedere la sua faccia confusa.

-Ti piacerebbe se io flirtassi con un medico?- chiesi incrociando le braccia al petto.

-No!- alzò la voce.

-E perché no?- chiesi curiosa.

-Bhe...- si grattò la nuca – prima di tutto abbiamo tre figli...e presto saranno cinque- rispose.

-Okay...m-ma io potrei benissimo lasciarti e andare via con lui- mentii per vedere la sua reazione.

-No non lo faresti!- fece un passo verso di me e con una mossa mi avvicinò a se tenendo le mani sui miei fianchi.

-Perché?- chiesi sensualmente e capii che si stava eccitando quando la sua intimità sfiorò la mia.

-Perché mi ami...e perché sono bello-

-Va bene...credo che questo sia abbastanza- risi e mi fionda sulle sue labbra. Le sue soffici labbra furono l'unica cosa che mi fece dimenticare tutto.

***

Dopo che Cassie finì di visitare Simon, andammo nel suo ufficio, dove ci avrebbe spiegato il programma che dovette svolgere il bambino. Entrammo nella stanza e rimasi senza parole quando vidi che il colore predominante di essa era il rosa. Rosa le pareti, rosa la scrivania, rosa la sedia, rosa il tappeto e perfino le poltrone dove ci sedemmo io ed Harry.

-Dunque- la dottoressa sfoglio alcuni fogli e poi ritornò a guardarci...o meglio, guardare Harry -ehm...Simon dovrà seguire un percorso di riabilitazione per bambini che hanno completamente dimenticato come si cammina. E' un corso per bambini che non ricordano come si muovono le gambe, bambini che hanno una paralisi parziale, nel caso di Simon, oppure bambini piccoli, tra i nove mesi e i tre anni, che non hanno mai camminato in vita loro perché non sanno come si fa-

-Cosa significa quando ha detto paralisi parziale?- chiesi interrompendola.

-Significa che Simon ha la possibilità di tornare a camminare, di correre o ancora meglio, saltare. Una volta fatto il primo passo, nessuno potrà impedirgli di fermarsi- ridacchiò.

-Quanto ci vorrà per tutto questo?- chiese Harry.

-Vedete...-sospirò -la mente di Simon adesso è come quella di un bambino che non ha mai camminato. La sua mente deve partre da zero. Come sapete un bambino piccolo all'inizio gattona, poi si alza in piedi e, con il tempo, comincia a camminare...ovviamente dopo varie tentativi. Quindi si può dedurre che in quattro o cinque mesi, Simon potrà tornare a camminare- fu un sollievo per me. Simon potrà tornare a camminare e non vidi l'ora che tutto ciò accada. Di sfuggita vidi che Cassie fece l'occhiolino ad Harry ma lui non ci badò così presi in mano la situazione. Gli presi il mento, lo girai verso di me e lo baciai. Lo baciai appassionatamente. Quella stronza doveva capire che era MIO. Harry Styles era MIO.

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