Capitolo 31

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-Bambino di circa sette anni, maschio, trauma cranico!-

-Mamma!!-

-Erin! Mi senti?!-

Tutto sfuocato. Le voci risuonarono in un eco. Lontane. Non riuscii a capire cosa successe. Ci furono solo sirene, luci, confusione e un camion ribaltato. Mi tornò alla mente ciò che successe poco prima. Il camion. Il gatto. Simon.
Ero sdraiata sulla barella, la testa girò appena tentai di alzarmi e dovetti restare ferma. Sentii qualcosa colare sulla mia fronte e, quando la toccai, scoprii che era sangue. La vista tornò lentamente, guardai intorno a me scoprendo che Harry era accanto a me.

-Hey! Erin!- alzò la voce per farsi sentire. Faticai a tenere gli occhi aperti, aprii e chiusi le palpebre velocemente e riuscii finalmente a vedere. Indossavo la mascherina dell'ossigeno e una fasciatura al braccio.

-Erin! Mi senti?- Harry continuò ad accarezzarmi la guancia e, quando abbassai lo sguardo, vidi la sua camicia bianca sporca di sangue. Spalancai gli occhi e cominciai ad agitarmi.

-Simon- dissi -Harry dov'è Simon?- il battito accelerò, il petto andò su e giù velocemente e la paura cresceva ogni secondo di più. Cercai con gli occhi il piccolo corpo di Simon ma non riuscii a trovarlo.

-Tranquilla, devi stare tranquilla. Andrà tutto bene- mi rassicurò. Più mi rassicuró e più seppi che non andava per niente bene.

-Non è vero- mi tolsi la mascherina e mi alzai dalla barella -dove'è mio figlio?- chiesi disperata.

-Erin rimani sdraiata...Simon è in ospedale ma tu devi essere controllata da un medico-

-Cos'è successo esattamente?- chiesi ignorando quello che mi disse. 

-Da quello che ho sentito la signora Parker ha visto il camion a cambiato direzione quando ha visto Simon, ma lui si era già buttato per salvarsi e ha battuto la testa sul marciapiede. Il camion, invece, si è ribaltato. Quando ho sentito lo schianto sono corso fuori, ho visto Simon a terra con del sangue sulla testa e tu eri a pochi metri da lui- quando finì di raccontare, piangeva. Si aggrappò alla barella per non perdere l'equilibrio. Cominciai a piangere anche io, lo raggiunsi e lo abbracciai forte. Simon. Il nostro Simon

-Dove sono Lily e Kevin?- chiesi.

-Ho chiamato Louis e ho chiesto se li teneva lui- rispose.

-Andiamo in ospedale? Devo vedere Simon- 

-Va bene, ma voglio che prima ti faccia visitare- disse preoccupato. Adorai quella parte di lui. Annuii, ci dirigemmo alla sua macchina, mise in moto e partimmo a tutto gas. Nessuno dei due parlò durante il tragitto e fu meglio così perché non ebbi le forze per parlare. Arrivammo all'ospedale e, dopo aver parcheggiato, entrammo. Chiedemmo all'infermiera dove si trovasse Simon Styles, ci spiegò che lo stettero operando in sala operatoria e che ci vollero almeno due ore. Ci dirigemmo al piano, dove si trovava la stanza dell'operazione, e aspettammo che qualcuno venisse a dirci qualcosa. Harry si sedette su una sedia, io continuai a fare avanti e indietro per la sala e l'ansia che a Simon potesse succedere qualcosa mi uccise. Gli occhi lacrimarono sempre di più e dovetti asciugarli con la manica della maglietta. Harry aveva i gomiti appoggiati alle ginocchia e la testa fra le mani. Lo sentii singhiozzare, mi avvicinai, m'inginocchiai davanti a lui e gli sollevai la testa.

-Andrà tutto bene- rassicurai e lo baciai sulla guancia.

-E' colpa mia- s'incolpò. 

-No, non è vero...come potrebbe essere colpa tua?- chiesi incredula.

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