We'll find better days

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"Harry"  aveva detto col volto completamente perso sul petto largo del riccio,  le dita a carezzare distrattamente la pancia nuda e liscia "Io non ho la  più pallida idea di come si tiri su un'associazione benefica dal  nulla".     Il  riccio aveva storto le labbra piene e "Ma se sei tu ad aver tenuto in  piedi questa" aveva sussurrato stringendo le ciocche lisce dei capelli  di Louis tra le dita fine.     "Harry"  aveva ripetuto fermo Louis, come se stesse parlando con un bambino "Per  iniziare una nuova associazione c'è bisogno di soldi, di gente, di  buone parole messe qui e lì, pubblicità varie e solo Dio sa cos'altro  ancora, non saprei da dove cominciare! Da solo, poi" si era messo a  sedere per guardare meglio il suo uomo negli occhi e convincerlo che no,  la sua non era modestia, non aveva davvero la più pallida idea di dove  mettere le mani.     "Prima  di tutto non sei solo, Niall è con te" anche Harry si era messo a  sedere meglio, in modo da incrociare gli sguardi e parlare con  tranquillità "E' stanco, è vero, ma lo conosco e non si allontanerà mai  da tutto questo, me l'ha detto, ha solo bisogno di una pausa" aveva  continuato sicuro "E tu sei brillante Lou, sei intelligente, creativo,  sagace, hai carisma e sei abbastanza impertinente da saper osare e  riuscirci bene. Hai mantenuto questo posto in piedi a lungo, ma non  possiamo andare avanti, sai meglio di me che ormai siamo quasi agli  sgoccioli" la voce di Harry traboccava di verità e convinzione. Quella  convinzione che alla fine aveva fatto cedere anche Louis e l'aveva  portato a credere ad ogni parola del riccio.     "Ce  la puoi fare, Lou" aveva continuato "Io, Zayn e Liam resteremo qui a  tenere in piedi le fondamenta ormai marce e tu e Niall vi occuperete di  trovare un nuovo territorio e buttarcene di nuove e fresche, poi  tornerai qui" si era avvicinato a Louis e aveva preso le sue guance tra  le mani "E ricostruiremo tutti insieme un edificio ancora più forte e  bello, fidati di me" aveva poi sorriso smascherando le fossette. Louis  aveva abbassato il volto e "Non voglio deludere nessuno, soprattutto te" aveva farfugliato giocando con le lenzuola non più candide.     L'indice  di Harry aveva alzato dolcemente il mento di Louis e "Hai rischiato la  tua vita per me, in quale universo credi che tu possa deludermi?" gli  aveva chiesto quasi ridendo dell'assurdità di quell'affermazione. Louis  era tornato a guardare un'altra volta Harry negli occhi e forse era  stato proprio lì che aveva trovato la forza per "E' una cosa talmente  assurda, spaccaossa e anima, impossibile e difficile che non posso  proprio tirarmi indietro" dire alla fine sorridendo.     Le  labbra di Harry si erano distese in un sorriso luminoso e "Questo è  l'uomo che amo" aveva detto semplicemente, avvicinandosi poi alle labbra  di Louis e lasciando lì un bacio casto e dolce.     "E  so già dove potresti trovare qualche soldo" aveva continuato Harry  sorridendo, stavolta con il cuore più che con gli occhi, e Louis proprio  non aveva potuto fare a meno di seguirlo.    

Louis  lasciò andare il ricordo di poche ore prima quando il rumore della sua  roba buttata nella jeep lo fece sussultare - non che non saltasse ad  ogni minimo rumore ormai - .

Si  girò verso Harry e lo vide chiudere il portellone della macchina ma  sfuggire al suo sguardo e tornare all'interno dell'ospedale a passo  svelto. Louis si strinse nelle spalle e guardò l'orologio, mancava ormai  davvero poco, la sua esperienza lì in Africa stava per arrivare ad un  punto di stop, ma qualcosa di immensamente grande lo attendeva a Londra.

     Avrebbe  dovuto mettere in piedi un'associazione benefica e l'idea gli sembrava  talmente assurda ed impossibile che non vedeva perchè non ci sarebbe  dovuto riuscire.     Louis  lo sentiva fino a sotto la pelle quel capitolo della sua vita chiudersi  per dare vita ad un altro completamente nuovo e sconosciuto. Sentiva la  carezza di quella nuova svolta sulla sua schiena, la sentiva forte e  chiara al solo pensiero di rivedere Londra, quella città che tanto gli  era mancata i primi tempi e di cui si era quasi dimenticato una volta  entrato nel pieno del cuore di Wenchi e di quella gente.

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