Out of all these things I've done I think I'll love you better now

1.5K 106 6
                                    




Mai trenta giorni passarono così lentamente.

Se prima alzarsi dal letto e cominciare a lavorare era gratificante ormai cominciava ad essere stressante, triste, quel posto aveva perso un po' di quella luce che Niall aveva tanto amato da quando era arrivato.

Perchè niente, niente può distoglierti da due persone che, anche solo condividendo un'esperienza del genere con te diventano fondamentali nella tua vita, di punto in bianco diventano estranei, si scansano, non si guardano, non si conoscono più.

Niente è più doloroso di guardare il tuo migliore amico diventare tutto quello che non voleva essere, sprofondare in un tunnel e non essere capace di riacchiapparlo, di scrollarlo, di riportarlo a quello che è davvero.

Così si sentiva Niall, si sentiva battuto, impotente.

Quella situazione non poteva andare avanti, ne aveva parlato con Liam giorni prima e "Sei il suo migliore amico, solo tu puoi farlo tornare in carreggiata" gli aveva detto abbattuto.

E allora Niall aveva deciso di rischiare e aveva approfittato del turno di notte di Zayn e Louis, Liam si era aggiunto appunto per lasciare loro un po' di privacy, per non impedire a Harry di urlare e di tirare tutto fuori senza riserve.

Per questo mentre erano a tavola davanti alla loro cena "Dobbiamo parlare" disse al riccio, serio.

"Sono qui" rispose lui tranquillo, poggiandosi contro lo schienale della sedia.

"No" cominciò il biondo "Tu non sei più qui, dove diamine ti sei cacciato Harry?" gli chiese poggiando i gomiti sul tavolo, guardò gli occhi verdi del riccio e non si fece scappare la scintilla che li accese, sapeva esattamente di che voleva parlare.

Harry sorrise amaramente, un ghigno che non aveva niente a che fare con la sua persona, un ghigno che a Niall ricordò suo padre, rabbrividì. "Va' a dormire, Niall" disse il riccio guardandosi le mani.

"No" rispose freddo il biondo "Non ti rendi conto di quello che sei diventato? Non sei quello di prima, non sei il ragazzo che ho conosciuto anni fa, quello innamorato non della medicina ma dei pazienti, quello che mi ha dimostrato quanto un sorriso possa davvero far star meglio una persona più di un antidolorifico, torna Harry, abbiamo bisogno di te qui, non di un automa incapace di provare sentimenti"

"Smettila" disse secco il riccio, gli occhi chiusi "Piantala, Niall, non ho voglia di litigare"

"Si da il caso che io voglia se questo può suscitarti qualche emozione! Ma ti ricordi cos'eri prima? Dove sono finite le tue partite a calcio con i ragazzi? I pomeriggi che trascorrevi nella camera dei bambini a farli ridere? Dove sono finite le volte in cui hai aiutato la gente a rimettere in piedi le loro case? Dov'è finito il ragazzo che ha portato Nala qui per proteggerla?! Dove si è cacciato il ragazzo che le ha comprato delle perline per i capelli? Dove sei Harry? Dove sei andato a finire?!"

E tutte quelle parole lo colpirono allo stomaco, risvegliarono l'Harry nascosto, quello che non sarebbe mai potuto davvero andare via, quell'Harry fragile e insicuro, lo stesso che doveva essere nascosto e dimenticato.

"Non posso Niall, non posso essere quello che ero prima! Non posso essere quell'Harry senza Louis, lo vuoi capire?!" sputò fuori quella verità che era maturata nel suo petto giorno dopo giorno uccidendolo, spegnendo quel famoso interruttore di cui suo padre sarebbe andato terribilmente fiero. "Louis è sempre qui, Harry, lui..."

"No!" esplose il riccio alzandosi "Non posso stare con lui, è sbagliato, pericoloso, non è professionale!"

"Professionale?!" si alzò anche il biondo "Da quando ti preoccupi di cosa è o non è professionale? Da quando sei così simile a..." ma Niall si fermò, sapeva che Harry ne sarebbe potuto morire.

I Was HereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora