Cap 33

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Apriamo il cancello della prigione lentamente, come abbiamo fatto con il portone d'ingresso, assicurandoci che non ci sia nessuno.

Per non so quale miracolo, il cortile è deserto.

-Andiamo- bisbiglia Alexander. Faccio un cenno di assenso con il capo.

Con un gesto del mio amico Nive si incolla al mio fianco, mentre Ashton si attacca a lui.

Procediamo in silenzio, costeggiando i muri. Il cortile è davvero grande.  Adatto a contenere parecchie Lizze.  Dev'essere per questo scopo che le stalle sono a misura di lupo.

-Dove sono le stalle?- mi chiede Alexander nel frattempo.

Bella domanda. Non conoscendo il luogo, ho presupposto che le stalle fossero un edificio a parte, seppur all'interno del cortile. Eppure le pareti sono lisce a parte le scale e qualche porta, e non c'è traccia di altre costruzioni.

Impreco a bassa voce.

-Come le troviamo?- domanda Alexander, frustrato quasi quanto me.

La rabbia e la paura iniziano nuovamente ad accecarmi. Lotto per tenerle a bada.

Sono una stratega e una guerriera. Non posso lasciare che siano i sentimenti a offuscare la mia capacità di giudizio. Non devo permetterlo mai.

Chiudo gli occhi. Quando li riapro sono pronta. Analizzo il posto.

Apparentemente non sembrano esserci porte della grandezza necessaria per far passare un lupo. eppure, sono sicura che le stalle non possano essere ne al piano superiore ne a quello inferiore. Non riuscirebbero a condurci alcun animale. Quindi deve esserci una porta camuffata.

-Controlla le pareti- dico ad Alexander, cupa. -Cerca una rientranza, una sporgenza, qualsiasi cosa.-

Lui mi guarda un po' sorpreso, ma fa come dico. Tuttavia so che non basterà. Non abbiamo tempo.

 Allora mi inginocchio a guardare la mia cucciola.

-Hey Nive- mormoro. -Ti ricordi il primo giorno che ci siamo conosciute vero? Sono sicura di si..-

Lei fa un mormorio di conferma e io sorrido. -Ascolta piccola, lo so che ti chiedo molto.. ma quel giorno avevo addosso un odore particolare.. è l'odore di un tuo simile. Il lupo di mio fratello. Si chiama Jeis, e io gli sono molto affezionata. Ora lui è qui da qualche parte. Pensi di poterlo trovare per me?-

Nive sta ferma qualche istante, come a voler recuperare il ricordo. Poi si abbassa e inizia a fiutare il terreno, alla ricerca di quell'odore. Mi sfugge un piccolo sorriso. Posso sempre contare sulla mia cucciola.

-Bene, allora andiamo- mormoro fra me e me, iniziando a costeggiare il muro nella direzione opposta a quella di Alexander.

Nive, con Ashton che la copre, fiuta il suolo.

Ancora una volta i secondi diventano minuti, e i minuti ore. Il sudore mi gela sul collo, mentre la paura di venire scoperta si fa strada dentro di me come il  veleno di un serpente. Ma non mi fermo.

Dopo un tempo che pare interminabile, è Nive ad attirare la nostra attenzione con un guaito. è ferma in un punto più o meno a metà fra me ed Alexander, e fissa una parte precisa di muro.

Neanche due secondi e sono di fianco a lei, tastando la parete quasi morbosamente. Mi interrompo quando tocco una rientranza.

Alexander si precipita da me. -Trovata?-

Annuisco, mordendomi il labbro. C'è una serratura nascosta nel muro.

E io ho in mano il mazzo di chiavi della guardia all'ingresso. Provo la prima chiave, ma non da risultati.La seconda neanche.

Quando infilo la terza, invece, si sente uno scatto. E poi l'intero muro si sposta con un cigolio terrificante, azionato da non so quale meccanismo segreto.

E siamo davanti alle stalle.

Trattengo il respiro, travolta da puzzo di sangue, disperazione e rabbia.

Un ringhio si leva forte dalla stanza, e vedo un occhio di lupo brillare nel buio. Faccio un passo avanti, incerta. -Jeis?-

Subito il ringhio smette, e dopo qualche secondo viene sostituito da un verso interrogativo.

Faccio un altro passo avanti. E all'improvviso lo vedo bene.

è ancora più grande di come lo ricordavo, ed è pieno di ferite. Un occhio non si apre.

Ma non importa. è Jeis, ed è vivo. Corro ad abbracciarlo, affondando il viso nella sua pelliccia.

-Oh Jeis...- mormoro, mentre lui mi da tanti colpetti con il muso come per verificare che sono davvero io e mi passa la lingua addosso come ha sempre fatto, lavandomi completamente.

Rido. é sempre stato così con Jeis. Io lo abbraccio, e tutti i dubbi sembrano sparire nella sua pelliccia. Tutte le ansie, tutte le paure. Mi sento a casa. Al sicuro.

Non posso sbagliarmi più di così. Perchè appena finisco di pensarlo, con un brivido gelido, sento una voce spaventata dietro di me lanciare un grido.

-Allarme!-

Wolf's Knights - BrothersWhere stories live. Discover now