Cap 29

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Con un gesto teatrale degno del migliore prestigiatore, Alexander estrae dalle pieghe del mantello una foglio di pergamena e lo spiega.
Mi chino sopra questo insieme a lui.
-.. È una cartina?- domando.
-Questa- risponde lui, sempre celando la sua soddisfazione -È la piantina della città-
Sgrano gli occhi. Da quello che so dell'armata bianca, le piantine vengono gelosamente conservate nelle case dei reggenti e fra le mani delle guardie scelte, che le hanno in dotazione con la divisa fin da novizi. All'inizio la mappa serve per conoscere ogni angolo della città, al fine di essere più efficienti. Con il tempo, man mano che la mappa viene memorizzata, diventa una sorta di fregio, un simbolo per indicare lo status di chi la possiede.
È uno strumento prezioso, e nessuno se ne separerebbe dopo averla ricevuta.
-Come diavolo l'hai avuta?- sbotto, incredula.
-Vinta a dadi. Ho giocato una lunga partita con una guardia che ha una forte passione per l'alcool e il gioco. Gli ho fatto puntare praticamente tutto quello che ha, fino a quando per riprendersi ha dovuto puntare anche la mappa. Anche se ammetto che un paio di volte ho rischiato di uscirne in mutande.-
Ridacchio al pensiero. -Come hai adocchiato quel tipo?-
Alexander scrolla le spalle. -In realtà per caso. Due giorni fa verso sera ero stanco di girare a vuoto e sono entrato in una taverna, per dissetarmi un po' e magari trovare qualche informazione. Sono entrato e c'era questa specie di grasso tricheco in uniforme che pretendeva che gli altri gli offrissero da bere, dal momento che stava facendo il loro bene stando a guardia di un prigioniero molto pericoloso. Un ufficiale dell'armata nemica-
Mi rabbuio alle ultime parole. -Dow-
-Già-
Stiamo qualche attimo in silenzio, mentre io assimilo l'informazione. -Quindi cos'hai fatto?-
Alexander scrolla le spalle -Gli ho offerto da bere ovviamente-
Scatto in piedi inviperita. -Stai scherzando? Quello è un carceriere di mio fratello e tu gli offri da bere?-
Ashton fa una specie di sbuffo, come a dirmi di stare tranquilla, e Nive come al solito mi appoggia il naso umido alla mano per calmarmi.
Alexander non fa una piega. -Si. E per fortuna che l'ho fatto- dice -Perchè mi ha preso in simpatia e, mentre beveva, mi ha raccontato di tutto. Ho raccolto informazioni, e oggi ci ho ricavato anche la piantina. Quindi direi che ne è valsa la pena-
Mi calmo. Dopotutto ha fatto bene, e so che ho sbagliato ad arrabbiarmi con lui.
Solo che questa situazione mi rende fragile, preda delle emozioni, e mi toglie la capacità di analisi che in realtà sarebbe la cosa di cui ho più bisogno.
-.. Scusa- chiedo quindi -Cos'hai scoperto?-
-Prima di tutto, quando monta la guardia quel ciccione- risponde lui senza esitare -Fa il turno notturno all'ingresso della prigione esattamente fra quattro giorni. Io direi che è quella notte che dovremo attaccare-
Faccio un breve calcolo e lo guardo male -È un giorno di più rispetto al termine che avevamo stabilito-
-Lo so, lo so- alza le mani lui -Ma piuttosto che rischiare di trovare una guardia esemplare meglio aspettare un giorno no?-
Sospiro, costretta mio malgrado a dargliela vinta. Ma non lo ammetterò ad alta voce.
-Che altro hai scoperto?- domando.
-Che i prigionieri illustri vengono rinchiusi nel piano più profondo delle segrete, dove il figlio del direttore si occupa direttamente di loro. E che non hanno trovato una cella che potesse contenere il lupo. Hanno pensato seriamente di ucciderlo, ma per ora lo hanno ritenuto più prezioso per ricattare tuo fratello-
Nel sentire l'ultima notizia tiro un seppur piccolo sospiro di sollievo. Almeno è vivo. E anche Dow.
Li tirerò fuori da li.
-Dove lo tengono allora?-
-Lo hanno incatenato nelle stalle, con le catene d'acciaio più grosse che sono riusciti a trovare.
E devono comunque stare attenti che non le rompa. A sentir loro è una belva scatenata-
-E ci credo bene- mormoro. Non immagino quanto possano essere grandi queste catene per impedire a un lupo di muoversi.
Per impedire a Jeis di muoversi.
Dopo quello che ha già passato con mio padre, soprattutto. Non oso immaginare quale possa essere il suo stato d'animo in questo momento.
Bestia scatenata è un termine riduttivo per come si starà comportando.
-Le stalle sono al primo piano della prigione, interne- rifletto, basandomi sempre sulle mie conoscenze dalla parte dei bianchi -Quindi per prima cosa libereremo Jeis. Sarà anche un indispensabile aiuto in caso ci scoprano-
-Cosa che succederà quasi sicuramente, visto come è sorvegliato il posto- commenta Alexander -Quasi non ci si può avvicinare. Per questo è di gran lunga preferibile agire quando sarà di guardia quel tricheco. Comunque, dobbiamo patire con l'idea che ci scopriranno. Il resto si gioca su quanto tardi riusciamo a farlo succedere-
-Hai ragione- sospiro, malgrado l'idea di entrare in una prigione piena di guardie in due ragazzi e due lupi di cui una cucciola con l'idea di essere scoperto non mi ispiri gran che.
-... Quindi, per entrare in prigione ci affideremo all'inettitudine della guardia. Da li possibilmente senza farci notare libereremo prima Jeis, e poi se non ci avranno ancora scoperti lasceremo i lupi dentro le stalle e ci addentreremo nei sotterranei, cercando la cella di mio fratello-
-Forse è meglio se scendi da sola- riflette Alexander -E io rimango all'entrata delle segrete. Così posso intervenire se arriva qualcuno. Anche se ammetto che non mi sentirei sicuro a lasciarti andare da sola-
Ci penso qualche attimo.
-Nive potrebbe passare per i corridoi, comunque è una cucciola. Verrà lei con me. D'altronde anche io mi sento più sicura ad averla vicina- decido. Poi mi giro verso la mia cucciola -Tu sei d'accordo?-
Nive mi da una leccata per esprimere la sua approvazione. Ashton invece brontola.
Alexander gli dà una grattata sotto il mento. -Lo so che vorresti averla sempre sott'occhio amico mio. Ma cerca di capire. Vorrà stare anche lei con Lux, visto quello che è successo l'ultima volta. E poi sarà più al sicuro in un corridoio che allo scoperto come noi. E poi, Nive è forte. Fidati della tua compagna-
Il lupo nero sembra riflettere, prima di convincersi che sia la cosa giusta. Tuttavia si accuccia un po' mesto, con le orecchie abbassate. E capisco quanto sia importante Nive per lui.
La mia cucciola si alza e si allontana da me, per avvicinarsi ad Ashton. Gli si strofina con il muso sotto la gola, affettuosamente. Lui si esprime con un mormorio, poi le sfiora il naso con il proprio. Sono persi l'uno nell'altra.
E sono bellissimi.
Mi sembra di assistere a un momento così privato che mi sento di troppo stando qui a guardare.
Mi volto verso Alexander e noto che anche lui si sente come me. Oltre a essere davvero felice per loro. Se non si trattasse di lui, direi che è quasi commosso.
Dopo qualche minuto il momento passa. Quindi mi concedo di tornare al problema principale.
-Per la prigione siamo più o meno a posto. Ma come facciamo a far entrare i lupi in città?-
Alexander mi fa come un cenno di avvicinarmi alla cartina, e mi indica dei tratti su questa.
-Li vedi questi?- domanda -Sono portoni ausiliari della città. Più piccoli del principale ovviamente, ma a portata di un lupo. Vengono usati in caso di incendi, o catastrofi, per agevolare le evacuazioni. Ovviamente sono sorvegliate, e si possono aprire solo dall'interno-
-Quindi come facciamo?- mormoro.
Al che lui mi sorride. -Ovvio no? Entrerò io di giorno, come faccio sempre. Solo che non uscirò per tornare qui. Resterò dentro e ti aprirò le porte.-
Mi fermo a riflettere. Ovviamente è un ottimo piano. Anche se vorrei attuarlo di persona, ma figuriamoci se Alexander me lo permette.
Però...
Lo guardo. -È un rischio enorme. Perchè vuoi prendertelo? Non è la tua missione-
Lui ricambia lo sguardo, serio ma insieme dolce. -A te è servito un motivo per lanciarti davanti alla freccia che stava per colpirmi?- domanda in risposta. -Non voglio che ti succeda niente Lux. Tutto qui. Devi sorridere e uscire con Nive, tuo fratello e il suo lupo da quella prigione. E io ed Ashton verremo con te. É una promessa-
E io, a queste parole, mi sento semplicemente felice.

Wolf's Knights - BrothersWhere stories live. Discover now