Cap 20

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Il tempo di spalancare la bocca in un muto "oh" di meraviglia, che già Alexander è dietro di me, mi ha torto un braccio e mi sta schiacciando contro il tavolo, una mano che mi tiene ferma e l'altra sulla mia bocca.

-Ashton dannazione!- dice, rivolgendosi al lupo -Tu non devi farti vedere da altra gente, lo sai benissimo! Perchè sei entrato?-

Quello fa un verso che io non so decifrare. Il ragazzo invece ci riesce senza sforzo e guarda incredulo Nive.

-Come sarebbe a dire che non volevi perderla di vista? Sarete stati a non più di due metri di distanza!-

Mi prendo un attimo di pausa per analizzare la situazione. Il mio incredibile istinto mi fa intuire che Alexander non sembra gran che stupito dalla presenza del lupo nero. Anzi.

Roteo gli occhi e lancio un mugugno. Qualcosa che, se non avessi la mano del biondo premuta sulla bocca, suonerebbe come "Levati di dosso razza di maniaco decelebrato"

-E tu zitta- mi rimprovera lui. -E non provare a urlare. Nive, smettila di ringhiare-

La mia cucciola, infatti, appena mi ha messo le mani addosso ha scoperto i denti in un'espressione minacciosa. Però per ora è solo un avvertimento, non lo sta attaccando. Deve averlo in qualche modo preso in simpatia, o lo avrebbe già morso.

Io mi faccio meno scrupoli, affondandogli i denti nel palmo della mano e calando il mio tallone sul suo piede con tutta la forza che ho. Completo l'opera con una gomitata in pancia.

Lui si piega con un mezzo grido, mentre io mi rialzo.

-Non volevo urlare- specifico, rimettendomi a posto i capelli che mi erano finiti in faccia.

Lui non ribatte nulla, ancora piegato su se stesso.

Probabilmente l'ho colpito per sbaglio un po' più in basso della pancia. Ops.

Però d'altronde è colpa sua.

Non gli bado più di tanto e giro intorno al tavolo, portandomi davanti al lupo nero.

Questo non si è ancora mosso da quando è entrato in cucina salvo produrre un breve ringhio cupo quando ho tirato una gomitata ad Alexander.

Ma anche lui, come Nive, lo ha fatto solo per avvertirmi di non esagerare. Anche se, a guardarlo bene, sembra quasi divertito dalla situazione.

Mi avvicino. Lui si fa attento, scrutandomi, e mostrando per un secondo i denti con diffidenza. Mi fermo, senza avvicinarmi di più. Però tendo una mano.

-Non osare toccarlo!- sbotta Alexander. -Fermati!-

E io, in effetti, sto ferma. È il lupo che, dopo qualche altro istante di diffidenza, allunga esitante il muso fino a posare il naso umido sul palmo della mia mano.

La mia faccia si spalanca in un sorriso raggiante.

-Wow...- sussurro, allungando anche l'altra mano e mettendomi ad accarezzarlo sotto la gola, con movimenti lenti e regolari -Sei stupendo-

Lui dimostra di apprezzare il complimento con una leccata che mi lava la faccia. La sua lingua è ovviamente proporzionale alle dimensioni, così diversa da quella piccola di Nive a cui ormai sono abituata; mi ricorda quando mi lecca Jeis. Sento le lacrime pungermi gli occhi, e le nascondo affondando il viso nella pelliccia nera di Ashton, che mi lascia fare.

Alexander intanto tace. Dopo il suo urlo di poco fa, trovo il suo silenzio quasi pesante, e mi volto a guardarlo con la coda dell'occhio.

È in piedi immobile nel punto dove l'ho lasciato, e ci guarda impietrito.

-Come hai fatto?- Sbotta a un certo punto, ritratto vivente dell'incredulità.

-A fare cosa?- domando, staccandomi dal lupo.

Questi nel frattempo viene raggiunto dalla mia cucciola, che dimena la coda con il chiaro intento di giocare, e si sdraia in terra per permetterle pazientemente di arrampicarsi e poi scivolare dal suo dorso, guardandola con affetto e talvolta regalandole una leccatina, che lei ricambia per poi riprendere subito il gioco. Ridacchio alla scena.

Chissà per quanto Nive è stata insieme alla madre, prima di essere trasferita alla Nursery con gli altri cuccioli. Probabilmente non più di qualche settimana; Ashton deve essere il primo adulto della sua specie che vede da allora. La cosa mi rattrista un po'.

-A toccarlo!- risponde intanto Alexander, sempre più sbigottito -Dimmi come hai fatto quando in tredici anni ha quasi staccato le mani a chiunque ci provasse a parte me!-

Oh. Quindi più che minacciarmi, quando prima voleva fermarmi dall'allungare la mano stava cercando di proteggermi in un certo senso.

Guardo il lupo, che sta ancora giocando con Nive, e mi chiedo se sia vero. Ha un aspetto così tranquillo e pacifico.. Eppure l'espressione di Alexander non mi da per niente l'impressione di uno scherzo.

-Io ho solo allungato la mano..- dico, guardandomela perplessa come se mi nascondesse non so quali poteri. -Probabilmente si è fidato perchè sono abituata a stare con i lupi.. Deve averlo sentito.. Sono praticamente cresciuta con...-

Jeis. E Dow.

Mentre interrompo la frase prima di pronunciare i loro nomi mi accorgo di cosa sto facendo.

Mentre io sono qui a coccolare questo splendido lupo, vestita con un camicione a discutere di misteri con un ragazzo che già di per se è un enigma unico, mio fratello è nelle prigioni dell'armata nera. E chissà cosa sta subendo anche ora.

Certo, da una parte vorrei quasi restare qui a guardare Nive che gioca con Ashton, assaporare il profumo di menta che c'è nella casa, cercare di capire cosa ci fanno qui Ashton e Alexander e se sia proprio questo davanti a me il lupo della profezia.

Ma non posso. I fiori mi hanno già fatto perdere troppo tempo, e non ho idea di cosa possa essere accaduto mentre ero svenuta.

Ma una cosa non è cambiata: Dow ha bisogno di me.

Lancio un'occhiata alla mia partner. Lei interrompe il suo gioco e la ricambia. È seria.

Sa cosa voglio fare e so che verrà con me.

Sospiro. Vorrei che potesse rimanere qui a giocare con Ashton e comportarsi come una normale cucciola, ma so che non lo accetterebbe.

E poi, anch'io ho bisogno di lei.

Ma una cosa è certa, non ignorerò mai più i suoi segnali. Ho imparato la lezione nel modo peggiore ma insieme più efficace possibile.

Sospiro ancora, e mi giro verso il ragazzo biondo che mi sta guardando dall'altra parte del tavolo.

-Alexander, ti ringrazio davvero di quello che hai fatto per me- dico, decisa -E ti prometto che ci sarò a estinguere il mio debito. Ma non posso restare ora. A costo della mia vita, c'è una cosa che devo assolutamente portare a termine-

Wolf's Knights - BrothersWhere stories live. Discover now