Cap 17

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Picchio i pugni contro le sbarre della cella.

-Voglio uscire!- urlo, con le lacrime che mi scendono sulle guance. -Fatemi uscire! Devo andare a cercarlo!-

Siamo di nuovo all'Aserâh. Francamente, non avevo idea che ci fossero delle celle di detenzione qui.

Ma non sono molto in vena di chiedermi per cosa le usino generalmente, in realtà. Voglio solo uscire da qui.

Quando mi hanno dato la notizia di Dow hanno dovuto trattenermi in quattro. E non parlo di bambini, ma di quattro cavalieri. E già così hanno fatto fatica.

Ma loro non capivano. Dow non è morto. Lo saprei se fosse morto. Ne sono sicura.

Invece, sento che è vivo. E devo andare a cercarlo. A riprenderlo. Non può farcela da solo. Ha bisogno di me.

Per una volta, devo essere io a aiutare lui.

Picchio ancora sulle sbarre. Sono qui da ore ormai. Mi ci hanno trascinata a forza, e poi mi hanno rinchiuso per paura che se fossi stata libera avrei potuto fare qualche stupidaggine. Andare a prendere mio fratello, per esempio.

Cosa che ovviamente ho intenzione di fare non appena uscirò da qui.

Le mani mi fanno male. Le ho sbattute così tante volte sulla grata che ho perso il conto. E non ho più voce.

Mi lascio cadere sul letto con un singhiozzo e mi prendo la testa fra le mani. Come possono non capire? Io devo uscire da qui...

Passa il tempo, forse minuti, forse ore, senza che io mi muova.

A un certo punto sento cigolare la porta e mi giro.

Al di la delle sbarre c'è Crad.

-.. Maestro- saluto, debolmente.

Lui mi guarda, come in cerca di qualcosa da dire.

-Mi hanno detto che hai combattuto bene la fuori- esordisce lui -della Freccia. E della Lizza-

Faccio un sorriso amaro e indico con una mano il luogo in cui ci troviamo.

-Si, e questa è la ricompensa- ironizzo. Poi lo guardo negli occhi. -La prego, mi faccia uscire-

-E tu cosa faresti se ti lasciassimo uscire?-

-Andrei a cercare mio fratello-. Diretta. Concisa.

Non c'è altro da dire.

Sospira. -È morto, ragazzina. Non si sopravvive ai neri. E il tuo sarebbe un suicidio inutile.-

-Lo saprei se fosse morto- ribatto.

Lui sospira e mi giarda con.. Commiserazione? Pena? Beh, comunque con uno sguardo che non vorrei nessuno mi rivolgesse mai. -Non ti faremo uscire finchè non abbanndonerai questa idea- risponde. E aggiunge in tono sommesso -... Mi dispiace-

Non riesco neanche a guardarlo mentre se ne va.

Io non posso stare qui. Devo uscire. Ma non so come.

La visita successiva se non altro mi tira un bel po' più su di morale.

-Lux!- urla Giafa, precipitandosi all'interno della struttura, con il suo solito entusiasmo -Oh, non hai idea di quante ho dovuto dirne al diretfore e alle guardie per poter entrare qui!-

-Giafa!- dico, l'ombra di un sorriso che mi appare sulla faccia. E poi, sorridendo decisamente di più. -Nive!-

Mi accovaccio davanti alla grata, e la piccola fa passare la linguetta attraverso le sbarre per salutarmi. Mi sfugge una risatina.

Wolf's Knights - BrothersWhere stories live. Discover now