13. Camden

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Il sole sorse, gettando una luce inquietante sulla desolazione che aveva colpito Regent Street. Il centro del commercio e della cultura londinese, un tempo vivace, si era trasformato in un promemoria spettrale di ciò che era andato perduto e l'assenza di vita umana era evidente.

Il gruppo, esausto e affamato, si avventurò con cautela in quel luogo dimenticato. Nei loro volti era dipinta la stanchezza e i loro corpi portavano il peso della corsa senza sosta e dell'adrenalina indotta dalla paura. Il vento freddo passava attraverso i loro vestiti a brandelli, facendoli tremare e lasciandoli vulnerabili nel gelo prima dell'alba. Con gli stomaci che brontolavano e gli arti pesanti, si avviarono in una missione di ricerca.

Ogni negozio in cui entravano sembrava come un relitto del passato, un tempo in cui le persone vagavano tra gli scaffali con piacere, ignare della catastrofe imminente. La loro ricerca era guidata dalla disperazione e afferrarono qualsiasi provvista riuscissero a trovare senza prendere in considerazione i gusti personali.

In un momento di disperazione, Niall suggerì di fare irruzione in un Pret a Manger nella speranza di trovare anche solo una briciola di cibo commestibile. Harry, totalmente prosciugato di energie, si accasciò su una sedia sforzandosi di riprendere fiato. L'attenzione del gruppo si spostò quando un fragoroso boato riecheggiò nel cielo, ricordando che il pericolo non era mai troppo lontano. Riempirono velocemente i loro zaini con qualsiasi provvista su cui riuscissero a mettere le mani mentre Niall blaterava incessantemente, ridendo e facendo battute.

"Niall," borbottò Harry con la testa ancora poggiata sul tavolo, "portaci qualcosa da mangiare, qualsiasi cosa, ma ti prego smettila di parlare."

Louis si voltò mentre era per metà sopra un bancone nel tentativo di raggiungere il ripiano più alto di una credenza e gli rivolse un'occhiata veloce per assicurarsi che stesse bene. Niall annuì, guardandosi attorno alla ricerca di una porta prima di sparire nel magazzino.

Più tardi, uscirono tutti con gli zaini appesantiti. Zayn stringeva in una mano una busta di toast surgelati mentre sgranocchiava una barretta ai cereali, Niall aveva le braccia colme di barattoli di marmellata, Nutella e una busta di bagel che penzolava da sotto il braccio mentre Louis lottava per tenere in equilibrio sacchetti di caffè in grani.

"Ehi," disse Niall quando tutti uscirono dal bar, "c'è un negozio di informatica laggiù. Potrei andarci e cercare di prendere alcune cose, magari trovare un modo per far funzionare l'elettricità o qualcosa del genere."

Liam sembrò esitante e si voltò verso Harry per un consiglio, ma era chiaramente esausto e rimase accasciato contro lo stipite della porta, perso nei suoi pensieri.

Liam sospirò e annuì. "Okay. Di quanto tempo hai bisogno?"

"Non molto" rispose Niall. "Ma forse avremo bisogno di due auto." Liam aggrottò la fronte alla richiesta della macchina ma Niall si giustificò velocemente. "Per sistemare tutto questo cibo e i vestiti che abbiamo preso, così posso mettere più cose nel mio zaino. C'è una farmacia laggiù. Potreste andare lì e prendere qualcosa."

Dopo un momento di silenzio in cui Liam sembrò impressionato dal suo piano, guardò nella direzione indicata da Niall e accettò. "Okay. Vado a cercare la macchina. Zayn, tu vai alla farmacia e, Louis, anche tu prova a cercare un'auto."

Quando Liam si incamminò verso le auto, Zayn si diresse verso la farmacia ma Louis gli afferrò una manica e si avvicinò, abbassando la voce. "Cerca di trovare un inalatore."

Zayn sembrò sorpreso, non capendone lo scopo, ma Louis gli strizzò il polso, quindi annuì semplicemente.

"Vi voglio tutti qui tra quindici minuti, non di più" disse Liam.

Requiem for the Dawn - Italian TranslationWhere stories live. Discover now