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pov:Italia
un brusio mi inondó la mente procurandomi un forte mal di testa, una sensazione di calore proteggeva il mio corpo, aprii gli occhi... la mia vista era ancora un po' offuscata, mi resi conto di essere sopra a un letto in un'ospedale, mi guardai i polsi e vidi un ago nella mia pelle in cui scorreva un liquido rosso, probabilmente sangue, mi tirai su per appoggiare la schiena al bordo del letto, ci riuscii ma una fitta al fianco mi fece pentire di quel movimento, me lo strinsi e notai di essere senza maglietta con il busto fasciato. La testa nn smetteva di pulsarmi, anche se nn vedevo bene cercai di alzare lo sguardo, davanti a me c'era una porta socchiusa da cui intravedevo la figura di Germania che parlava con qualcuno. iniziai a sudare, nn so bene il perché ma quel calore che sentivo divenne insopportabile e la testa mi fece ancora più male. Germania girò lo sguardo verso di me, poi aprii la porta e in fretta mi si avvicinò al lato del letto
"ita ti sei svegliato!" mi porse una mano per rassicurarmi, gli sorrisi, anche se tutto quello che stava succedendo sembrava irreale, era tutto così offuscato
"ti senti bene?" si inginocchiò, e mi prese la mano, cercai di rilassarmi
"mi fa male un po' la testa..." sussurrai, mi appoggiò la mano sulla fronte
"ita scotti! dottore" si rivolse alla porta, o cavolo ma quando finirò di creare problemi?
dalla porta entrò un uomo con un camice bianco che anche lui mi mise una mano sulla fronte e poi si precipitò a prendere dei medicinali.
guardai Germania
"ger... io" gli strinsi la mano
"mi dispiace..." la avvicinai al viso e in un'attimo i miei occhi si inumidirono e grandi lacrime mi solcarono le guance,
lui si avvicinò e mi appoggiò il palmo vicino all'orecchio asciugandomi le lacrime con il pollice
"perché nn mi hai detto nulla?" mi chiese
"io... nn pensavo che stessi così male, appena me ne resi conto eravamo già in gita e..." nn finii la frase
"e...?" si avvicinò ancora di più
lo guardai negli occhi con uno sguardo triste, poi distolsi lo sguardo e notai delle medicine che il medico mi aveva appoggiato per la febbre
"nn volevo rovinare un'altra gita..."
"CHE COSA?" si sorprese, poi si tirò su in piedi
"ma stai scherzando? ti sei rotto una cazzo di costola!"
mi indicò, sorrisi
"si ma, insomma ger... ogni volta che andiamo in gita per qualche ragione ci viene rovinata da qualcuno che è sempre collegato a me" mi indicai,
"in Francia con spagna, in America..." mi misi le mani sul volto
"ita, ma come puoi dire questo?" sospirò
"ho capito cosa intendi ma... niente di tutto ciò è stato per colpa tua" appoggiò le mani sulla ringhiera del letto,
"nn devi pensare sempre che sia colpa tua, nessuno può scegliere come vada la propria vita, nn hai scelto te di avere un fratello ottuso o quanto meno una costola rotta!"
sorrisi, queste parole mi rincuorarono.
poi dalla porta entrò un ragazzino molto familiare
"Italia io ti ammazzo" corse verso di me, spalancai gli occhi e feci un sobbalzo, un ragazzo scapigliato con i capelli bianchi mi puntò il dito contro
"nn ci posso credere, sono venuto per farti una sorpresa, e guarda come ti ritrovo!" mi sbraitò contro,
"dio nn ti ha salvato questa volta Italia! ma te lo meritavi!" giunse le mani e poi ritornò a guardarmi male, allora capii chi era, era Vaticano, mio fratello minore...
"OEEE E CHE CI FAI QUI?!" cercai di alzarmi ma un'enorme fitta mi fece pentire, allora mi strinsi il fianco e soffocai il dolore in un lamento, mi rimisi seduto e rinunciai
"nn sei in grado di fare questi sforzi italia" mi guardò preoccupato Germania
"tranquillo" lo rassicurai, Vaticano lo guardò curioso, poi fece una piccola smorfia
"piacere, Vaticano..." gli porse la mano, ger si girò e gliela strinse
"Germania" sorrise, Vati lo guardò male
lasciò la presa e si riconcentrò su di me
"sono venuto perché sono stato richiesto dal preside per fare qualche mese nella tua scuola"
"wawww ma allora sei bravoo" battei le mani eccitato
mi fulminò, poi strinse la casacca che portava al collo in cui teneva sempre la sua bibbia, sbuffò
"che dio me la mandi buona"
"ASPETTA, MA C'È PURE PAPÀ E IL NANO?!"
"NO ITA, COME FA SAN MARINO A VENIRE?!"
"AH GIUSTO"
"come farò" si mise una mano sulla fronte. per l'ennesima volta dalla porta entrarono due figure, America e russia
"ITALIAAAAA" tirò un urlo lamentato america, correndomi incontro per abbracciarmi, si chinò per farlo ma poi vide che ero fasciato, allora si tirò in dietro,
"perché nn me lo hai detto?" mi chiese triste
"scusami..." guardai in basso
"Italia, scusa io nn pensavo di fossi fatto male, avrei dovuto essere più cauto... dovevo accorgermi che avevi qualcosa, ooo scusami tanto nn ti darò mai più gomitate in vita mia" si scusò russia
"ma no, tranquillo" gli risposi
"ehi... una gomitata?" prese parola Vaticano, tutti su girarono verso il nuovo arrivato
"sei stato tu a rompergli la costola?!" iniziò ad arrabbiarsi
"che cosa?" sussurrò russia confuso
"no io nn l'ho fatto" disse sincero, poi preoccupato si girò verso di me
"l'ho fatto? te l'ho rotta io in quel momento?" Vaticano si stava caricando un pugno
"COSA?! NO!" lo rassicurai
"HO CAPITO CHE MI FACCIO SEMPRE MALE MA NN È CHE NA GOMITATA MI STENDE"
Vaticano si calmò
"allora chi è stato?" entrò una dottoressa interrompendoci, si sedette su una sedia
"tra qualche giorno guarirai del tutto ma nel frattempo nn potrai frequentare le lezioni, su questo foglio devo scrivere come e quando ti sei fatto male... se ci sono stati atti di bullismo o tentato omicidio... ti prego di dirmelo, nel primo caso probabilmente ti avranno ricattato di nn dirlo a nessuno, li possiamo affrontare. nel secondo ti mando in psichiatria." mi disse nn molto rassicurante, poi guardò tutta la gente che c'era
"vuoi parlare da solo?" socchiuse gli occhi, tutti mi guardarono preoccupati.
dai è il momento di spararne una grossa.
"che cosa? nono nn è andata in nessuno dei due modi" la signora sembrò rilassarsi
"oh bene, nn dovrò chiamare la psicologa...quindi come è andata?"
"ah, ecco vede... qualche giorno prima della gita caddi dalle scale..."
"dalle scale? erano scivolose o qualcuno ti ha spinto?" ma perché tutte queste domande?
"no sono caduto io e basta, sono inciampato"
"devo fare causa alla scuola?"
"COSA? NO cado spesso sono molto sbadato"
lei socchiuse gli occhi e mi scrutò.
"okay! allora va bene" all'improvviso sorrise e se ne andò saltellante
"ma in che ospedale siamo?" dissi io ironico
"in realtà..." mi rispose america
"sei nell'infermeria della scuola"
"AH"

{spazio scrittrice}
1100 parole, vb
HRHEHEHEHEHEHHEHE

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⏰ Last updated: Apr 26 ⏰

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