38

0 0 0
                                    

pov:Italia
il giorno sembrava nn finire mai, e il dolore sembrava nn accennare un miglioramento. Ma finalmente si fece sera e ritornai nella mia stanza, ricontrollai il fianco, adesso quel che era viola diventò completamente giallo e un po' nero, rispetto alla mattina mi faceva molto più male, ci rimisi la pomata, presi una tachipirina e poi andai subito a letto.
la mattina dopo mi svegliai ancora più dolorante, ma cercai comunque di fare finta di niente... era evidente che nn era solo qualche livido e basta, ma ingnorai la questione sperando che prima di andare in treno il dolore mi sarebbe passato del tutto.
Era molto presto dato che per arrivare in orario il treno passava alle 6:00, così andai verso america che mi aspettava in cortile,
"gli altri sono già in stazione, tra poco li raggiungeremo" mi disse entusiasta
"salite sul pullman veloci!" ci interruppe Francia subito dopo.
così arrivammo in stazione e prima di raggiungere i nostri vagoni andammo a salutare Germania e Russia che ci stavano aspettando
"buongiorno" si avvicinò Germania che mi prese per i fianchi procurandomi un forte bruciore lancinante, strizzai gli occhi e trattenni il fiato mentre abbracciavo Germania per nn farglielo notare
"tutto bene?" mi chiese preoccupato
"a meraviglia" lo guardai con un grande sorriso allora lui mi diede un bacio in fronte e per fortuna mi lasciò andare per salire sul vagone insieme a Russia che intanto stava parlando con america
"se succede qualcosa dimmelo immediatamente" aggiunse prima che le porte si chiudessero,
"okay, adesso tocca a noi" disse il mio amico che poi si mise a correre verso il nostro vagone, rimasi a pensare per qualche attimo poi cercai di raggiungere america il più velocemente possibile senza molti risultati
"dai ita vieni" si girò verso di me america scocciato
"arrivo, arrivo" aumentai la velocità, così che ogni passo una piccola fitta mi distruggeva la costola.
salii sul treno e insieme ad america iniziai a cercare posto, cazzo.
gli unici posti liberi era di quattro sedie rivolte le une verso le altre a coppie. due erano libere mentre nelle altre c'era croazia e un suo amico, america si bloccò e si guardò in torno per vedere se proprio nn c'era altra scelta
"ita..." mi guardò disperato
"o così o stiamo in piedi?" gli chiesi
lui mi annui, io deglutii ma poi presi coraggio e indifferente mi sedetti all'opposto di croazia vicino al finestrino, nn era proprio davanti a me, per fortuna lui era seduto verso l'esterno, sembrò accorgersi di noi e mi lanciò un'occhiata furtiva, nn incrociammo gli sguardi, allora ignorai il fatto e iniziai a chiacchierare normalmente con america usando i nostri soliti nomignoli (ad esempio Germania era ananas e russia mela). il viaggio andò abbastanza tranquillo finché america nn si addormentò sulla mia spalla, ma perché si addormenta a ogni viaggio?
mi sedetti dritto e cercai di nn alzare troppo lo sguardo guardandomi le mani e giocherellando con il laccio dei miei pantaloni come faccio sempre quando sono in ansia, poi sentii qualcuno muoversi davanti a me, alzai lo sguardo e vidi che croazia stava facendo a scambio di posto con l'amico, ora si trovava davanti a me,
"quanto ancora pensi di continuare" mi domandò, ok nn ero per niente pronto a un confronto. ma poi perché mi ha parlato? nn poteva stare zitto?
"cosa?" gli chiesi indifferente
"a ignorarmi" mi rispose freddo
"quanto basta" risposi deciso
"e poi che farai? ti stuferai e tornerai da me come solo tu sai fare?"
"che cosa?" iniziai ad innervosirmi, dove voleva arrivare? lui fece un piccolo sorrisetto beffardo che mi fece venire voglia di prendergli la testa e sbattergliela al finestrino, fortuna per lui che avevo un fianco fuori uso
"andiamo, lo so perfettamente che stai facendo, ti sei perfino messo vicino a me adesso"
"prima di tutto, io sono in questo posto perché come vedi il vagone è pieno, e se proprio potevo mi sarei messa a 7 vagoni lontani da te, ma come vedi è impossibile. poi, che sto facendo? nn lo so nemmeno io, ma il fatto che io sia finito al parlare con te vuol dire che nn sto facendo la cosa giusta" gli risposi tutto d'un fiato con un coraggio che chissà da dove lo avevo tirato fuori, lui serrò la mascella come divertito, poi tornò serio
"ti sei rifidanzato?"
"non che a te interessi" e così sperai di chiudere la conversazione, ma lui nn voleva proprio mollare
"mhh, sei riuscito a trovare qualcuno migliore di me?"
"non che sia difficile, ma poi non sono affari tuoi" dissi deciso
"nn è difficile? vuol dire che hai trovato qualcun'altro a cui accollarti?" mi lasciò spaesato senza sapere più cosa rispondere
"hai finito gli insulti?" mi stuzzicò, allora mi illuminai, era il momento di sfoggiare il mio napoletano interiore
"vaffammoc a ammeta, sei na chiavica che tiene chiù corna tu che nu panaro a maruzze sei un rattus" evidenziai l'ultima parola, mi guardò spaesato senza sapere più cosa dirmi
"ti serve la traduzione?" lo sfidai, lui tacque, così finimmo la discussione e io vincitore mi appoggiai allo schienale soddisfatto

{spazio scrittrice}
850 parole HAHAHAHAH

Country humans Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon