XXVII.DAPHNE

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"Daphne"

Daphne ebbe la sensazione che il veleno le risalisse nella gola. Quella voce...quella voce. Era fortunata che gli altri si fossero fermati, perché si sentiva paralizzata.

"Daaaaaphne"

Mamma. Pensò lei, girando leggermente la testa verso destra, da dove la voce le aveva innondato il timpano. Era al buio, completamente. L'unico contatto quello con la spalla di Jason, ma il figlio di Giove era troppo impegnato a parlare con gli altri del prossimo tunnel da prendere per sentire la sua mano che si stringeva attorno alla stoffa della maglietta viola.

"Daphne, lasciamici parlare" sussurrò sua madre, e Daphne sentì un brivido percorrerle la schiena. Era come se la voce le fosse passata dietro, ma sapeva che fosse impossibile. Aveva le spalle coperte da Leo, che chiudeva la fila di semidei. Ciò nonostante, il tono implorante di sua madre la terrorizzò, era uguale ad anni fa. "Ti prego, Daphne"

<<Non parla nemmeno con me>> sussurrò lei, in risposta. Ed era vero. Suo padre era in completo silenzio radio con lei da quando il suo controllo aveva vacillato sul ponte dell'Argo II. Non si sentiva debole, e riusciva ancora ad usare i suoi poteri senza problemi a differenza dell'ultima volta in cui suo padre l'aveva ignorata, ma non le appariva più nei sogni e la sua voce non si presentava più nella sua testa in momenti casuali. Daphne avrebbe potuto persino considerarla una vittoria, se solo non sentisse il peso della delusione di suo padre direttamente sopra la sua testa.

"Daphne!" La donna le urlò nelle orecchie, e la romana sussultò. "Mi hai fatto tu questo! È per colpa tua che non posso più vederlo! Fallo venire qui!"

Vattene. Pensò più intensamente che poteva. Nico li aveva messi in guardia riguardo agli spiriti della Casa di Ade, ma Daphne non sapeva nemmeno che sua madre fosse diventata uno spirito. Suo padre non gliel'aveva riferito. Non era preparata a sentire Lana Rosier nelle orecchie mentre cercava di salvare il mondo.

"Daphne!"

"Daphne" una seconda voce, più calma, cancellò il suono striato della voce di sua madre. Daphne sentì Jason ricominciare a camminare e si fece guidare in silenzio. Gea.

"Posso farla tacere, devi solo condurli da me" le mormorò nelle orecchie, come una madre dal tono smielato. Aveva sopportato il tono sofferente di sua madre per anni, non era una proposta che la allettasse più di tanto, aveva solo bisogno di riabituarsi. Daphne strinse i denti, ignorandola. Sapeva che Gea si era presentata quasi ad ognuno di loro, al suo arrivo era più preparata di quello di sua madre.

"Posso risparmiare chi vuoi, portali da me" la terra le sembrò diventare argilla, più morbida e difficile da calpestare. Restando con i greci li avrebbe risparmiati tutti, lei non era una traditrice. Daphne continuò ad ignorarla e il tono della Madre Terra diventò leggermente più alto. "Salverò il campo" cercò di tentarla. L'unica casa che avesse mai avuto. Daphne prese un respiro profondo, restando con i greci avrebbe comunque salvato il campo.

VIDI | leo valdezWhere stories live. Discover now