XI.JASON

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<<PIP>> Jason alzò la mano per bussare alla porta della stanza di Piper, quando sentì dei suoni fin troppo famigliari in fondo al corridoio e si fermò a mezz'aria. Metallo contro metallo, lama che strisciava su un'altra lama. Il figlio di Giove affrettò il passo e infilò la mano nella tasca, tastando la moneta pronta ad essere lanciata in aria.

Erano stati invasi? Era stato troppo concentrato sugli spiriti del vento per sentirlo, o troppo distratto da Leo e la sua parlantella per rendersi conto di quanto tempo fosse passato da quando Piper era scesa?

Non sentiva nulla però, tranne il suono delle spade e leggeri sbuffi e sospiri. Daphne non aveva mandato Timeo ad allertarli degli intrusi, e il Coach non aveva sentito niente con il suo udito da capra.

Jason si sentì quasi levitare dal sollievo quando arrivò sulla soglia della porta e vide le due ragazze lottare. Compievano movimenti meccanici, a rallentatore, ovviamente fatti per pratica e non per un vero litigio. Tiró la mano fuori dalla tasca e si appoggiò allo stipite.

<<Baricentro>> Daphne continuava a ricordare alla figlia di Afrodite, facendo scontrare le loro spade in movimenti precisi e ritmici, prima da sopra, poi sinistra e in fine da sotto. Ripeteva, e cambiava lato, Piper se la stava cavando. E Jason si sentiva il cuore riempito di gioia. La mora teneva in mano una spada di oro imperiale decisamente troppo pesante per lei, e questo fece intuire a Jason cosa stava succedendo. La tecnica di insegnamento di Daphne era fin troppo evidente, e Jason per qualche ragione se la ricordava bene, e ricordava anche le dozzine di ragazzi al Campo Giove con cui aveva funzionato.

<<Ti sta facendo sudare eh?>> Piper sussultò sorpresa e si girò per guardarlo, Jason scosse velocemente la testa e la greca fece a malapena in tempo a riprendere la concentrazione e parare il colpo di Daphne. <<Più del sole italiano>> Piper rispose a denti stretti, sostenendo lo slancio della romana e lasciando che le spade scivolassero l'una contro l'altra solo quando usò il tallone come perno per spostarsi dalla sua traiettoria. Provò ad attaccare Daphne alle spalle, ma la romana fu più veloce - o quello non era il primo tentativo di Piper - e la disarmò subito, facendole cadere la spada che Jason riconosceva come quella di Crisaone sul pavimento di legno della Argo II.

Piper sbuffò frustrata, riprendendo la spada da terra, e Jason sorrise. <<Stai andando bene>>

<<Non mi è riuscito neanche un colpo>> mormorò lei, guardando la lama graffiata. Jason scoppiò a ridere e Piper alzò lo sguardo. <<È il tuo primo giorno, come ti aspetti di riuscirci?>>

<<Cosa vorresti dire? Nemmeno al decimo ci riuscirebbe>> Daphne rispose mentre andava verso il lavandino, dove si abbassò per bere a grandi sorsate. Quando si raddrizzò, passandosi il dorso della mano sulle labbra, sorrise. <<Grazie tante>> Piper sbuffò, e la romana scosse la testa mentre le passava di fianco. Timeo dietro di loro si era trasformato in un orsacchiotto che aveva cominciato a spostare i mobili disordinati, riportandoli ai loro posti originali. <<Niente di personale, nemmeno Jason ci riesce ancora ed è al...che giorno?>> Daphne alzò un soppracciglio, e Jason rise. Piper lo guardò sorpresa. <<Non ricordo un record del genere>>

VIDI | leo valdezWhere stories live. Discover now