13. Noi

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"Le affinità elettive spalancano orizzonti un po' più in là, e il cuore sopravvive ad un'onda anomala che scuote l'anima

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"Le affinità elettive
spalancano orizzonti un po' più
in là, e il cuore sopravvive
ad un'onda anomala
che scuote l'anima."

Noi - Eros Ramazzotti

È l'ultima volta che cedo per una donna. Andrea se lo era ripetuto come un mantra, per tutta la durata della tratta Torino-Genova. Lo sapeva bene però: Nelly non era come le altre, e probabilmente non avrebbe mai avuto a che fare con un'altra simile a lei. Starle vicino era difficile, ma starle lontano anche di più.

Non sapeva come cercarla, l'unico modo era scriverle un messaggio e sperare che accettasse di vederlo, pur ricordandosi di come si era comportato con lei. Era pronto ad un rifiuto, aveva lasciato il capoluogo piemontese senza alcuna aspettativa, dirigendosi con nessuna speranza verso la sua terra. Andrea aveva pensato che in ogni caso, nella peggiore delle ipotesi, ci avrebbe comunque guadagnato un piatto di trofie al pesto della mamma.

Aveva atteso una risposta da parte di Nelly per ore, ingannando il tempo prima davanti alla playstation con suo fratello e poi scambiando qualche chiacchiera con suo padre. Alle quindici lei gli aveva scritto semplicemente "vediamoci al Porto Antico, nel punto più nascosto".

Nelly si fece trovare lì, in largo anticipo rispetto all'ora che avevano concordato. Quando aveva visto Andrea arrivare sentì una scossa pervaderle tutto il corpo. Si sedettero uno di fronte all'altra, ma il difensore teneva lo sguardo abbassato. Forse si vergogna, pensò lei.

«Sono venuta qui per non vederti e tu mi vieni a cercare. Perché non lo hai fatto quando ero a Torino, il giorno dopo che mi hai trattato come una pezza?»

A spezzare il silenzio fu proprio Nelly, incrociando senza paura gli occhi scuri e lucidi di Andrea, il quale non seppe formulare una risposta in tempi brevi.

«Ho sbagliato.» replicò il ventisette, mormorando.

«Non dare la colpa all'alcol, per favore. Assumiti le tue responsabilità, sei stato un vero stronzo. Non so con quale faccia tu ti sia presentato qui oggi.» sospirò Nelly, togliendosi per un rapido istante gli occhiali da sole.

Andrea la guardò. Aveva il viso spento e gli occhi tristi, più del solito. Doveva essersi consumata a forza di piangere.

«Cosa avrei dovuto fare? Fingere ancora di stare bene senza di te? Perché io non so farlo. Avrei voluto evitarti, avrei voluto esserne capace. Avrei voluto avere la tua stessa forza di scappare via, invece tutte le volte in cui dormo nel mio letto sento il tuo odore fra le lenzuola.»

Si guardarono negli occhi. Nelly aggrottò le sopracciglia, notando le pupille dilatate e le iridi lucide del difensore bianconero. Stava lottando contro sé stessa per non cedere e tirarlo in un abbraccio.

«Cambiale e non lo sentirai più.» rispose lei secca, voltandosi poi in direzione del mare.

Dalle labbra di Andrea sfuggì una risata nervosa. Odiava la sua assurda capacità di rovinare qualsiasi momento lui si sforzasse di rendere carino per entrambi.

SOTTOVOCE | ANDREA CAMBIASODove le storie prendono vita. Scoprilo ora