12. Il coraggio di andare

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"Dimmi come si faa trovare il coraggiodi andare, anche quandovorresti restare?"

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"Dimmi come si fa
a trovare il coraggio
di andare, anche quando
vorresti restare?"

Il coraggio di andare - Biagio Antonacci &
Laura Pausini.

S'era esiliata a Genova Nelly, dopo quello ch'era successo a casa di Andrea. Nel suo posto felice, a contatto col mare, per qualche giorno. Si era armata di coraggio, riempì uno zaino e una valigia e prese un biglietto per il primo treno disponibile.

Aveva bisogno di evadere, in fin dei conti era ciò che le era sempre riuscito meglio. Genova adesso non le ricordava solo la sua infanzia, quindi sua madre e suo padre che chissà dov'era, ma anche Andrea. Le bastò lanciare un'occhiata verso il molo per essere colpita da una forte sensazione di malinconia.

La casa dei nonni era grande abbastanza per potersi esiliare lì quando ne sentiva il bisogno. La loro faccia sgomenta quando la videro arrivare fece sorridere Nelly; erano talmente felici di rivederla da non essere minimamente interessati al motivo per cui lei fosse tornata. L'importante era che fosse lì.

Di Andrea ne sapeva poco, quasi niente. L'aveva sentito due giorni prima di partire, quindi il giorno dopo l'accaduto; l'aveva chiamato per chiedergli il motivo di quei messaggi, se poi si era comportato male al punto di cacciarla. La risposta del ventisette fu secca, il quale diede successivamente la colpa all'alcol.

Era probabile che fosse brillo anche quando Nelly era di fronte a lui, quindi lei continuava a chiedersi il motivo di quel repentino cambiamento d'umore. Per questo se n'era andata, per evitare di logorarsi ancora, giustificandosi a lavoro dicendo di avere problemi familiari da risolvere in quel di Genova, e fregandosene della frequenza obbligatoria ad alcuni dei corsi universitari che frequentava.

Dalla sua camera, a casa di nonna Nelly, si vedeva il mare. Quel venerdì era quasi calmo, il raggi del sole si infrangevano sulle onde leggere. Nelly si lasciò sfuggire un sospiro, poggiando gli avambracci sul davanzale della finestra. Poi prese un lungo respiro, ispirando l'odore di salsedine che la inebriò. Nello stesso istante, il cellulare trillò. Era Mia.

Nelly mise il viva voce e cominciò a disfare le valigie, mentre la voce squillante dell'amica l'aveva già rimproverata.

«Dovevo scoprirlo con una storia su Instagram?» la canzonò Mia.

«Non sapevo come dirtelo. Mi avresti sottoposta ad un interrogatorio ed io non ne avevo voglia.» rispose Nelly, liberando un sospiro nell'aria.

Mia fece lo stesso, sembrava dispiaciuta. Quello che stava capitando a Nelly era un paradosso incredibile: fidarsi dopo anni di qualcuno per poi essere ripagata in cattiverie. Il gioco non valeva più la candela, forse avrebbe avuto più senso rassegnarsi.

«Quando torni? Abbiamo un parziale a breve, se sempre hai intenzione di farlo.» le chiese poi.

Nelly scrollò le spalle, ma Mia non poteva vederlo. «Non lo so, quando ne ho voglia. O quando comincerò a non cercarlo negli occhi di chiunque. In treno un ragazzo gli somigliava terribilmente.» rispose.

SOTTOVOCE | ANDREA CAMBIASOWhere stories live. Discover now