Eros 16 (parte 2)

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<O stai con me o stai con lei. Non puoi avere entrambe.>

<Quindi, se scelgo te devo lasciare lei, e se scelgo lei devo lasciare te?>

<Esatto.>

Sorrisi di fronte alle sue affermazioni e mi voltai verso la vetrata, osservando la luna piena che ancora illuminava il giardino. Diamond si avvicinò e si posizionò di fronte a me.

La guardai attentamente prima di rispondere. <Isabel non mi ha mai abbandonato. Sin da bambino, è stata sempre presente. Chi mi curava e mi faceva sentire al sicuro era lei. Ti voglio bene, Diamond, ma non sono uno che dimentica. Isabel ha scelto di stare con me, lasciando tutto il resto, e non sono così egoista da ignorare questo fatto e abbandonarla come se niente fosse. Se desideri rimanere con me, la scelta è tua. Non è nella mia natura imporre qualcosa alle persone che considero importanti. Ma se la tua condizione è il mio allontanamento da Isabel... Non posso. Non potrei mai voltare le spalle a una donna che mi ha affidato la sua vita.>

Isabel ha un carattere particolare: quando si arrabbia, è in grado di distruggere chiunque con il veleno delle sue parole. Ma resta leale, fedele.

Ha sacrificato la sua famiglia, la sua vita, i suoi soldi, le sue amicizie, tutto per me.

Ha sacrificato sé stessa per creare una versione che soddisfacesse ogni mio desiderio.

Non posso voltare le spalle a una donna che ha sacrificato tutto per me. Non sono quel genere di uomo. Non dimentico i torti, ma neanche il bene.

<Quindi, sei pronto a lasciare me per lei?> chiese, quasi sussurrando.

Scossi leggermente la testa. <No, non ho detto questo.> mi avvicinai a lei, stringendo con delicatezza le sue mani e portandole alle labbra, posandovi un tenero bacio. <Io desidero te, Diamond. Non posso lasciare lei così come non sono disposto a lasciare te. Ho condiviso la mia intera esistenza con Isabel, non posso ignorare tutto come se niente fosse. Non sarebbe giusto.>

<Ma è giusto che io ti condivida?> domandò, ritirando le mani e guardandomi con delusione.

<Non ti ho mai nascosto nulla sulla mia relazione. Sapevi di Isabel. Cos'è cambiato adesso?>

<Detesto passare intere giornate senza di te. Vorrei svegliarmi accanto a te, poter costruire ricordi insieme.> si avvicinò, abbracciandomi. <Desidero solo una vita normale... con te>

<Con me non l'avrai mai, Diamond. Sono un capo mafia, io stesso non ho una vita normale. Non lascerò Isabel, come non ho intenzione di lasciare te.> la strinsi posandole un bacio sulla fronte e guardandola negli occhi. <Fingi che lei non esista> sussurrai sulle sue labbra per poi posare un bacio su di esse. <Fallo per me>

<Io non voglio condividerti.>

<Più di così non posso offrirti...>

<Non puoi o non vuoi?>

<Entrambi.> risposi facendo un passo indietro. <Usa la testa anziché il cuore, Diamond. Se lascerai vincere il cuore, avrai distrutto la tua vita con le tue stesse mani.>

<E Victoria? Qual è la sua storia?> domandò. Notai le sue mani iniziare a tremare.

Ero sicuro che l'avrebbe chiesto, questo era il momento che stavo aspettando da quando l'avevo lasciata sola con Sveva.

<Cosa vuoi sapere esattamente?> chiesi, avvicinandomi e stringendole le sue mani tremanti.

<Chi è la vittima? Tu o lei?>

<Entrambi. Ognuno a modo suo, ma entrambi.> risposi con estrema sincerità.

Sveva ha tradito suo padre e la sua fazione per me. Ma anch'io sono stato obbligato dal destino a partecipare a questo gioco di potere.

<Era solo una bambina, aveva appena 14 anni quando ci siamo incontrati per la prima volta. Amava giocare a basket nel palazzetto qui a São Paulo, dove Peter ha cercato di ucciderti e Charles ti ha protetto, sacrificando la sua vita.> inspirai profondamente, chiudendo gli occhi per un momento.

<L'hai ingannata?>

Ci pensai un attimo prima di rispondere. <No.> dissi, alzando gli occhi su Diamond. <Ero solo un ragazzo, avevo appena 20 anni e dovevo dimostrare alla mafia di essere all'altezza del mio titolo. Ho solo finto la sua morte, non l'ho uccisa veramente. Lei conosceva il mio piano. Mi ha aiutato a trovare la ragazza che avrebbe preso il suo posto nella casa. Victoria non è innocente. Lei sapeva e ha scelto volontariamente di aiutarmi e di tradire suo padre.>

<E tu hai promesso di stare con lei.>

<No. Non ho mai promesso niente. Lei interpretava i miei modi gentili come fossero l'inizio di una favola. Ero il suo nemico. Non si sarebbe dovuta innamorare.>

<Era una bambina. Aveva 14 anni. Cosa pensavi avrebbe fatto?>

<Era una bambina di età, ma mentalmente era molto matura. Trattava gli uomini come fossero un oggetto usa e getta. La sua brama di potere l'ha spinta a desiderare di piegare chiunque ai suoi piedi, a voler dimostrare di poter guidare la fazione dell'Alpha. Non era un angioletto. Non lo è mai stata.>

Mi avvicinai a Diamond, sfiorando delicatamente le sue braccia. <Una donna che ha tradito persino suo padre, come pensi possa essere fedele a un altro uomo?> chiesi con totale sincerità.

Una donna che ha voltato le spalle ai suoi compagni, alla sua famiglia, non sarà mai in grado di essere leale e fedele a un'altra persona, nemmeno se volesse. Il tradimento scorre nel suo sangue.

<Lo ha fatto per te. Si era fidata di te.>

<No. Lo ha fatto per il mio potere. Per il mio titolo. Pensava di ottenere entrambe le fazioni con un solo colpo. Come ti avrà sicuramente detto, né la fazione dell'Alpha né quella del König accettano una donna al comando.> le sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. <Se avessi sconfitto suo padre, sarei diventato l'unico capo mafia del Brasile, e lei, al mio fianco, avrebbe governato a mio nome. Era questo il suo obiettivo, lo è stato fin dall'inizio.>

<Hai ucciso una ragazza innocente e ne hai esiliato un'altra...> nel suo sguardo potevo leggere la delusione. <Ma io ti conosco veramente?>

No. Non mi conosci. Tu conosci Emilien Korman, non Eros Knight.

<Quella ragazza era in fin di vita, malata di cancro. Le avevo promesso di pagare la sua famiglia e ho mantenuto la mia parola. Victoria, invece, se lo meritava. Questa è la giusta punizione per quelle come lei, che sfruttano gli altri per i propri scopi egoistici.>

<E tu non sei stato egoista a usarla?>

Probabile, ma non mi pento.

<Qual è il punto di questa situazione? Dove vuoi arrivare?> domandai, fermandola mentre cercava di superarmi per andarsene.

<Devi rimediare al tuo errore.> affermò con gli occhi lucidi.

<Cosa intendi dire?> dissi, raccogliendo una lacrima che le era scesa sulla guancia.

<Che devi rimediare, Emilien. Le hai fatto del male e devi rimediare.> rispose, allontanando la mia mano dal suo braccio.

<Io non ho fatto nulla. Dirò a tutti che è ancora viva e così potrà tornare a vivere qui. Più di così non posso fare.>

<Sì che puoi...> sussurrò, prima di superarmi e lasciarmi solo nella sala.

Mi libererò dall'accusa di omicidio di una bambina e lei tornerà a vivere senza doversi nascondere o utilizzare un falso nome.

Le sto donando un nuovo inizio. Se qualcuno avesse fatto lo stesso per me, gli sarei stato grato.

Diamond non ha idea di ciò di cui parla. Non conosce le persone coinvolte in questo mondo. È innocente, ingenua, non sa riconoscere le maschere che molte persone indossano.

Adesso la lascerò dormire, ma questa conversazione non è finita qui. C'è qualcosa che Victoria le ha detto che io non so, e lo scoprirò.

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