Eros 12

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Non ho scelto le caramelle che richiedono più impegno per essere aperte, né quelle che si aprono facilmente. Ho scelto la caramella più deliziosa, e non avrei potuto fare scelta migliore.
Eros Knight


Victoria è una donna forte all'apparenza, ma fragile dentro.
Isabel è una donna perfetta all'apparenza, ma incasinata dentro.
La mia Helianthus è una donna fragile all'apparenza, ma forte dentro.

Tutte e tre hanno in comune un punto debole: io.
Isabel è capace di porre fine alla sua vita per me.
Victoria ha trovato la forza di perdonarmi solo per rimanere con me.
La mia Helianthus non è riuscita a resistere nemmeno due giorni senza di me.

Se la stessa situazione si fosse presentata anni fa, molto probabilmente non mi sarei dispiaciuto, anzi, l'avrei sfruttata a mio vantaggio. Ora, però, detesto me stesso per averle condotte in questo stato.

Sono consapevole di esercitare un'influenza non molto positiva su Isabel, così come sono consapevole di provare solo pietà per Victoria. Ma per quanto riguarda la mia Helianthus... Non voglio diventare un ostacolo nella sua vita, né renderla vulnerabile. Diamond deve vivere, e io desidero solo aiutarla a rinascere.

Mi chiamò chiedendo il permesso per raggiungermi in Inghilterra, e dal suo tono di voce sorpreso, potei dedurre che si aspettasse un mio rifiuto.

E avrei rifiutato, se non fosse che la desidero.

Desidero sentire l'odore delle rose che la circonda, ammirare ogni sfumatura di colore nelle sue iridi, vedere le sue guance arrossire per l'imbarazzo, percepire il suo tocco delicato sulla mia pelle. Desidero lei.

Con lei mi sento in pace con me stesso.
Con lei ogni ferita guarisce.

La baciai, stimolando il suo clitoride con il mio ginocchio, facendola venire accanto al quadro di Botticelli.

Riesco a sentire ancora i suoi gemiti timidi, la sua lingua intrecciata con la mia, la mano che mi scompigliava i capelli e il suo corpo ansioso di riceverne di più.

Posso ancora percepire il tremore che la attraversò prima di interrompere il bacio e gemere sulle mie labbra, il suo battito irregolare e il respiro affannato che la costrinse più volte ad interrompere il bacio, privandomi delle sue labbra per quei brevi istanti.

La desidero e la avrò. A casa Knight, nella villa che ha segnato la mia infanzia e la mia adolescenza.

Non ricevetti notizie di Victoria da quando la lasciai sola in quella stanza del night club. Non la cercai. Sono in Inghilterra per lei, e questo gesto è più che sufficiente per una come lei.

Violet, invece, la bambina che incontrai al night club, si sistemò a casa mia insieme ai suoi due amici. Roman rimase con loro, assicurandosi che stessero bene e cercando di capire chi fosse lo spacciatore con cui si indebitarono.

Arrivai davanti a villa Knight, diventata mia grazie all'eredità lasciatami da Ryan. Era la condizione che gli avevo imposto in cambio della protezione che avrei offerto alla sua figlia adottiva, alla mia rossa.

Sentii la sudorazione aumentare e il cuore battere velocemente mentre scendevo dalla macchina appoggiandomi alla portiera, osservando il punto esatto in cui, 11 anni fa, mia madre venne investita da Joaquín. Questo accadde dopo che io e Ivan non riuscimmo a ripagare il nostro debito nei suoi confronti, creato a causa del tradimento di Ivan che collaborò con la polizia, facendoci perdere tutto il carico di cocaina.

Esattamente in quel punto mi inginocchiai e tolsi il telo bianco dal volto di mia madre. La vidi dinanzi a me, priva di vita. Le chiesi perdono, dicendole che non era mia intenzione e sperando che tutto ciò fosse solo un incubo.

The Promise 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora