Capitolo Uno.

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Lola

Non capisco cosa la gente trovi di bello nella matematica, come fanno a capire e a decifrare tutti quei numeri messi in ordine strategico e persino a crearne dei propri? Io sono sempre stata brava a scuola, si, amavo studiare, soprattutto se si trattava di filosofia, letteratura o forse, ma proprio forse, un pochetto storia. Ma matematica? Mai a pensarci! se faccio un esercizio giusto è tanto.

Forse è perché penso a questo invece che concentrarmi sulla lezione della professoressa Smith, in effetti.
Sto finendo l'ultimo anno di liceo, e onestamente non vedo l'ora di andare all'università, magari farò nuove conoscenze e ovviamente, proprio come ora, sarò piena di corsi extrascolastici per recuperare i crediti nelle materie scientifiche.

Giocherello con la penna e scarabocchio sul foglio mentre la signorina Smith spiegava qualcosa con... Cosa diamine sono tutti quei simboli? Mi sono resa conto di aver perso la maggior parte della lezione troppo tardi, così ho fatto il possibile e ho iniziato a prendere appunti, anche se capisco poco e niente di tutto ciò. Anche la mia mente si rifiuta di fare tutto questo.

Grazie a Dio la lezione è finita in fretta, così senza perdere tempo sistemo tutto nello zaino e corro in corridoio, dove proprio davanti al mio armadietto c'era Riley con suo fratello gemello James, i miei migliori amici.

« Riley! James! Scusatemi davvero, mi ero completamente dimenticata di avere la lezione di matematica, o non vi avrei dato buca »
Dico, mentre li prego con lo sguardo di non sbranarmi.
Avevo dato loro appuntamento ieri sera credendo di avere almeno mezza mattinata libera, invece mi sono ritrovata con i loro occhi infiammati dalla rabbia divertita nel vedermi con i sensi di colpa. Li odio.

« Per ora puoi stare tranquilla » Dice James. « Ma devi offrirci il nostro solito cappuccino per farti perdonare.» Prosegue, e io rido divertita, quando fanno così è perché mi hanno già perdonata, ma se possono scroccare un cappuccino gratis lo fanno senza problemi.

Ci avviamo verso la caffetteria della scuola e arriviamo in pochi minuti, così ci accomodiamo e appena deciso cosa prendere, vado ad ordinare e a pagare con i loro due cappuccini fumanti in una mano e il mio milkshake al cioccolato nell'altra. È uno dei miei dolci preferiti, in realtà è più una bevanda, ma va bene così. Amo i milkshakes.

« Lola, mi fai vedere gli appunti di matematica? » Ha chiesto Riley, si preoccupa molto quando si tratta di me o di suo fratello James, e lei, vedendo che la mia media scolastica stava lentamente scendendo, ha iniziato a controllarmi i compiti e gli appunti, con che pazienza poi.

Caccio dallo zaino il quaderno con qualche formula e molti, molti scarabocchi, e ovviamente sul viso della mia migliore amica c'è un'espressione contrariata; lei vuole che ce la metta tutta, e allora lo farò, o meglio, ci proverò.

In tutto questo James se ne sta in silenzio a gustarsi il suo cappuccino, pensando a chissà cosa, e proprio quando io e la bionda incrociamo gli sguardi, sorridiamo perfide e gli iniziamo a fare il solletico.

In quel periodo James è molto distratto, e l'abbiamo notato entrambe, per questo facciamo di tutto per poterlo distrarre ulteriormente da quei pensieri e farlo divertire, ma soprattutto studiare, che una capra sarebbe più intelligente di lui se messa a confronto. Per fortuna aveva finito il cappuccino o si sarebbe rovesciato.

Dopodiché passiamo il resto della mattinata in tranquillità a parlare del più e del meno, delle nuove notizie, degli aggiornamenti che magari ci siamo persi, e tutto scorre liscio, finché un duo di ragazzi entra nel bar scatenando il caos. Il problema? Uno dei due era mio fratello Thomas.

Mi alzo a quella vista e gli vado in contro, possibile che ogni volta che va da qualche parte deve farsi riconoscere? Aveva ventisei anni ed era all'università, perché diamine lui e il suo migliore amico erano lì e non nella loro scuola?

« Ciao, sorellina! Sono venuto a trovarti, contenta? » Dice James mentre mi stringe in un abbraccio ignorando le mie proteste, e poi annuisco, perché sotto sotto ne sono contenta, infondo lui mi ha salvata.
« Perché sei qui? Ma soprattutto, perché con lui? »
Chiedo a mio fratello, abbassando il tono di voce quando la seconda domanda usce fuori dalle mie labbra.

Hunter Lively è stato il mio incubo sin da quando ero bambina e lo è tutt'ora, è un vero e proprio stronzo quando scherzava, figurarsi quando era serio.

Sposto per un attimo lo sguardo su di lui e lo trovo a fulminarmi con quegli occhi scuri come il cioccolato fondente come se gli avessi ammazzato qualcuno, come fa ad essere così? Tutte lo vogliono, tutte lo bramano, oh care mie... Se solo sapeste com'è realmente...

Hunter va a prendersi un caffè, o questo è quello che ho capito, e Thomas va con lui subito dopo avermi baciato la guancia. Nonostante sia un teppista so per certo che in fondo mi vuole bene, ed io ne voglio a lui.
Prendo il telefono quando sento il tintinnio di una notifica e mi rendo conto che David mi stava aspettando già da dieci minuti fuori dalla palestra.

David O'Connor, il capitano della squadra di basket, è il classico bellimbusto che si vede nei film, come al solito tutte ne escono pazze, come un giocattolo nuovo appena arrivato in negozio, ma io ci sto insieme dal primo anno, nonostante i nostri numerosi alti e bassi e e le volte in cui la fiducia era sotto zero.

Ho corso così tanto poche volte, odio vederlo arrabbiato, così mi sono affrettata per raggiungerlo e lui mi ha accolta davanti la palestra con le braccia aperte, posando le labbra sulle mie in un bacio casto, quasi non l'ho percepito.

Non abbiamo avuto il tempo di parlare, il suo allenamento è iniziato non appena lui mi ha abbracciata e baciata, così mi sono andata a sedere sugli spalti e ho guardato il suo allentamento, un po' annoiata in effetti, ma se questo è ciò che piace a lui, benvenga, sono felice anch'io, in un certo senso.

Il tempo sembrava andare a rilento, così ho preso il telefono e mi sono concessa una piccola distrazione, rispondendo ai messaggi di mio fratello e dei miei migliori amici.

JJ: Ragazze, preparatevi, stasera si va da Lively.
RILEY: Davvero? C'è una festa scommetto.
IO: Ma siete pazzi? Io non vengo! A casa di quel coso? Neanche morta.
RILEY: Suvvia Lola! Basta stare lontano da Hunter, sappiamo quanto sia un incubo per te, stai tranquilla.
JJ: Concordo con Ry.

Avrei dovuto dar retta al mio buonsenso e dire di no ancora una volta, e invece, presa dal senso di colpa di lasciarli soli, accetto.

IO: Maledetti.

E ho capito dal silenzio di quella chat che quella sera sarebbe stato il mio inferno.

Spazio autrice:

E con questo vi lascio per oggi, la situazione sembra abbastanza tranquilla vero? Chissà cosa succederà a quella festa... Succede sempre il peggio. 🥀
CI TENGO A PRECISARE CHE I CAPITOLI AUMENTERANNO DI LUNGHEZZA PIANO PIANO, STATE TRANQUILLI.🎀

Forse ti odio - CollideWo Geschichten leben. Entdecke jetzt