14) Verso il centro commerciale

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I giorni densi di eventi avevano tessuto una trama complessa nella vita di Culona, fatta di piccole e grandi sfide quotidiane. Con l'arrivo della fine dell'estate, il ritmo non dava segni di rallentamento, anzi. Culona aveva gestito con determinazione il carico di pratiche burocratiche necessarie per assicurare a Marco un inizio sereno nel nuovo liceo scientifico. Era importante per lei che l'ingresso di Marco in questa nuova fase della sua vita fosse privo di intoppi, un capitolo fresco e promettente da iniziare con il piede giusto, assieme ai suoi nuovi compagni e amici. Il legame tra lei e suo figlio si era ulteriormente rafforzato, marcato da un dialogo aperto e sincero che permetteva loro di condividere esperienze e sentimenti senza filtri. Marco, inoltre, si apriva con lei riguardo la sua relazione con Christian, trasmettendo quella specie di entusiasmo contagioso che solo il primo amore sa generare e le sue prime scoperte sul sesso.

E mentre Marco si affacciava alla scoperta dei sentimenti e delle emozioni nuove, anche Culona non mancava di vivere la sua vita sessuale con prorompente intensità. Gli incontri con Giuseppe alla vecchia palafitta erano intrise di leggerezza e spensieratezza. Poi, si era rivista con il farmacista Matteo aveva aggiunto ulteriore complessità al ritratto della sua vita amorosa, probabilmente portando con sé nuove sfumature emotive e situazioni da decifrare. Matteo l'aveva nuovamente spinta a conoscere i ragazzi della squadra, mettendo un'ulteriore pulce nell'orecchio di Culona. Ma era Alessandro, il suo primo amore giovanile, a suscitare quella dolce e malinconica nostalgia che spesso accompagna i ricordi dell'infanzia. Il fatto che lui la corteggiasse di nuovo aggiungeva al tutto una dimensione di 'cosa sarebbe potuto essere', un gioco di speculazioni e di possibilità che risvegliava emozioni a lungo sopite.

In mezzo a questo vortice di eventi e sentimenti, Culona trovava la forza di bilanciare il suo ruolo di madre con quello di donna indipendente e piena di vita. La sua capacità di navigare queste acque spesso turbolente era un esempio per Marco, che imparava così il valore della sincerità e dell'autenticità, e l'importanza di vivere la propria vita con coraggio e apertura di cuore.

Quel sabato pomeriggio stava lentamente scivolando via quando Culona si rese conto che aveva bisogno di alcune cose per sé: delle scarpe, qualche capo d'abbigliamento nuovo, un regalino speciale per i suoi momenti intimi di confidenza con Marco. Decise che era il momento giusto per uscire e dedicarsi a un po' di shopping. Senza esitazioni, prese il telefono e compose il numero di Alessia. Le due non si erano più viste da quel piacevole pomeriggio di sesso passato insieme alla spa, e Culona sentiva che era il momento perfetto per ricongiungersi con l'amica. Alessia rispose al primo squillo, come se stesse aspettando proprio la sua chiamata. "Ciao! Stavo giusto pensando a te". "Ti va di unirti a me per un po' di shopping?" chiese Culona con un tono di voce allegro. "Sarebbe fantastico, arrivo subito a prenderti" rispose Alessia, con la solita prontezza e entusiasmo che caratterizzavano la loro amicizia.

Pochi minuti dopo, Alessia si presentò puntuale sotto la casa di Culona con la sua auto. Culona salì a bordo e le due donne si salutarono con un caldo abbraccio. Mentre l'auto si allontanava, le conversazioni iniziarono a fluire naturalmente. "Ma pensi di trovarti un lavoro? Che vorresti fare?" domandò Alessia, intraprendendo un argomento che spesso si insinuava tra le chiacchiere amichevoli. Culona esitò un attimo prima di rispondere. "Amica, ancora non so," disse, tentando di nascondere la sua incertezza dietro un sorriso. "Sei sfuggente quando parliamo della tua sfera personale" notò Alessia con un mezzo sorriso, conscia del fatto che Culona spesso preferiva mantenere per sé i dettagli più intimi della sua vita. "Forse..." ammise Culona, concedendo che il suo atteggiamento potesse apparire evasivo.

"In paese si parla tanto di te" proseguì Alessia, guardando brevemente Culona prima di riportare gli occhi sulla strada. "Lo so, amica" rispose Culona con un sospiro, consapevole del mormorio costante che la seguiva da quando era tornata in paese. "Sì, ma non solo per quello che pensi tu" aggiunse Alessia, un po' titubante. "Che intendi dire?" chiese Culona, la sua voce ora caratterizzata di un filo di apprensione. "Ci si inizia a chiedere il perché del tuo ritorno e del fatto che vivi agiatamente anche senza lavorare" spiegò Alessia. "Non credo siano affari della gente. Non voglio parlarne" rispose Culona con fermezza, chiudendo il discorso. "Un giorno dovrai, Culona" insistette Alessia, forse più per preoccupazione che per curiosità.

Il silenzio che seguì fu colmato solo dal rumore dell'asfalto sotto le ruote, mentre le due donne continuavano il loro tragitto, ciascuna persa nei propri pensieri.
"Amica, se mi vuoi bene, non farmi altre domande. Te ne prego. Fidati di me" supplicò, poco dopo, Culona, guardando Alessia con occhi che trasmettevano una sincera necessità di comprensione. Alessia annuì, accettando la richiesta dell'amica con un cenno di capo. "Va bene" disse con un tono che lasciava trasparire la sua riluttanza, ma anche il rispetto per i confini emotivi di Culona. Decise che era il momento di passare a un argomento più leggero. Culona, sollevata dal cambio di argomento, iniziò a raccontare delle sue recenti avventure, e ben presto il discorso cadde su Giuseppe.

"Ma Giuseppe il figlio di Gianni?" chiese Alessia, il suo tono rivelava un misto di sorpresa e incredulità. "Sì, amica, lui" confermò Culona, con un sorriso che non riusciva a nascondere un certo compiacimento. "Mamma mia, quanto è carino, e com'è nel sesso?" proseguì Alessia, evidentemente intrigata dalle gossip. "Insomma..." rispose Culona con un sorriso ambiguo. "Perché?" incalzò Alessia, ora chiaramente impaziente di scoprire i dettagli succosi. "Hai presente cazzo piccolo e zero resistenza?" disse Culona, con una risata che stemperava la critica velata nelle sue parole. "La combo peggiore che possa esistere, che delusione, era così intrigante" rispose Alessia, con una risatina di complicità che riconosceva l'humor condiviso tra amiche.
"Però ci sto bene, sai?" confidò Culona, riflettendo ad alta voce sulla natura confortante della loro relazione nonostante le imperfezioni.

Alessia, conscia del fatto che non sempre i rapporti dovevano essere perfetti per essere appaganti, sorrise. "Finché sei felice, questo è ciò che conta, amica" disse, dimostrando ancora una volta il suo incondizionato appoggio. Le due donne risero insieme, lasciando che la leggerezza del loro dialogo riempisse l'abitacolo e le portasse lontano da qualsiasi pensiero troppo serio o complicazione del quotidiano. La giornata di shopping si preannunciava come un'occasione per rafforzare la loro amicizia e per lasciarsi alle spalle, almeno per un po', i pesi della vita. Prima di immergersi nel trambusto del piccolo centro commerciale alle porte del paese, Alessia rallentò l'auto e si girò verso Culona con un'espressione maliziosa che preannunciava una proposta interessante. "Amica, stasera ti andrebbe una serata delle nostre?" chiese con un entusiasmo che era difficile ignorare.

Culona esitò, consapevole delle proprie responsabilità. "Oddio, Alessia, per me è un problema uscire la sera, lo sai. C'è mio figlio e, soprattutto, i miei genitori" ricordò, con un tono che rivelava quanto le pesasse rinunciare. "Neanche se dormissimo fuori?" insistette Alessia, offrendo una soluzione alternativa. Culona rifletté per un momento. "Beh, lì potrebbe cambiare il discorso. Che avevi in mente?" disse, la curiosità cominciava a farsi strada. "C'è una discoteca in città, ad un'oretta da qui. È frequentata da ragazzini, il posto ideale per divertirci e rimorchiare come piace a noi. Possiamo prendere due camere in hotel per la notte e torniamo domani pomeriggio qui in paese." spiegò Alessia, descrivendo il piano con un'eccitazione contagiosa.

"Davvero intrigante, amica. Penso di poterci essere" rispose Culona, ormai cedendo all'idea di una notte di libertà e divertimento. "Fantastico, Culona. Dai che prenotiamo un bellissimo albergo, ricco di comfort dove portare i giovanotti che rimorchieremo in discoteca" concluse Alessia, già con il telefono in mano pronta a trasformare in realtà il loro piano. Con un sorriso complice, le due amiche si avviarono nel centro commerciale, con la prospettiva di una serata memorabile a illuminare il loro spirito. Era chiaro che, nonostante gli impegni e le responsabilità della vita quotidiana, l'alchimia e la voglia di vivere momenti spensierati insieme non erano affatto diminuite.

Culona Per SempreWhere stories live. Discover now