CAPITOLO 12 - CHE!??

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Come.accidenti.era.possibile!?
Com'era successo?
Mi voltai verso di lui e feci un passo indietro. <<Come...? Quando...?>>
Lui sorrise, aggrottò le sopracciglia ed abbassò lo sguardo: <<In effetti è qualcosa di nuovo anche per me, in effetti.>> Ammise.
Che!?
Mi voltai a guardare la porta, sorridendo incredula. <<Mi pare un po' presto.>> Dissi dura.
Lui mi guardò interdetto, ma non disse nulla. <<Tu dici?>>
Aggrottai le sopracciglia: <<Beh, sì.>> Ammisi: <<Decisamente. Quando sarebbe successo, poi?>>
<<Da quando... sei scesa dalle scale con quel vestito. Ho pensato...>> lo ascoltavo attenta: <<Che mi sarebbe piaciuto... vederti più spesso, al di fuori... di questo impegno che ho preso con tuo padre.>>
<<Ci saranno molte altre occasioni, immagino.>> Gli feci notare.
<<Solo... in quel momento?>> Chiesi.
<<Sì. O meglio... Fin da subito. Fin da quando ti ho visto nell'ufficio di tuo padre.>>
Sorrisi e guardai di nuovo la porta, come se avesse potuto salvarmi. <<Impossibile.>> Feci sorridendo e scuotendo la testa. <<Neanche mi conoscevi.>>
<<In realtà sì.>> Fece.
<<In che senso?>> Chiesi interdetta.
<<Tuo padre mi ha parlato di te, ovviamente, prima di... Propormi di proteggerti.>>
<<E?>>
<<Beh, mi ha detto di quanto fossi... Sveglia, intelligente, ottimi voti, che amavi leggere e scrivere e... Poi, nell'ufficio ho pensato... Non so cosa sia scattato, allora, ma...>> Continuavo a guardarlo sconvolta. Abbassò lo sguardo: <<eri... carina. Mi ero fatto l'idea... Di una ragazza snob ed impertinente. Non so bene perché, poi. Avevo già accettato ma vederti rese subito tutto molto più bello.>> fece spallucce <<Tutto quello che ho capito di voler fare, allora, è stato volerti proteggere. Mi sei sembrata così...>>
<<Piccola e indifesa?>>
<<No, beh, solo... qualcuno di importante da proteggere.>>
Aprii la porta e balzai in casa. Mi sfilai le scarpe e mi diressi verso le scale.
<<Te ne vai così?>> Mi chiese. Mi voltai. Chiuse la porta.
<<Beh, cosa vuoi che ti dica, Max?>> Feci alzando le sopracciglia.
Sembrava deluso. Alzò a sua volta le sopracciglia: <<Cosa vuoi... fare, magari?>>
<<Fare?>> Sottolineai. <<Beh, non lo so.>> ammisi alterata, sul primo gradino. <<Tu cosa vuoi fare?>> Passai la palla a lui, che si acciglio'. <<Come credi che... Faccia, adesso, sapendo che..->>
<<Mi pare ti sia piaciuto, in fondo.>> Osò lui tranquillo.
Aprii un poco la bocca: <<Stai scherzando!?>> Feci alzando la voce.
<<No, per niente. Hai ricambiato.>> Asserì pacato e sicuro. <<Me lo ricordo bene.>>
"Bast..-" tossicchiai, mettendo a tacere i miei oscuri pensieri e gli innumerevoli epiteti che mi sarebbero balzati alla mente se avessi continuato a pensarci.
Cosa avrei potuto dirgli per...
Per?
Scossi la testa. <<Cos'avesti voluto che facessi, scusa?>>
<<Quindi se uno qualsiasi viene e ti bacia tu ricambi, di solito?>> Chiese serio.
<<Abbassa i toni, sergente, cos'è, un interrogatorio? Quello che faccio non deve interessarti.>>
<<Si dà il caso che non sia esattamente così, Lara.>>
<<Solo perché mio padre ti ha chiesto di badare a me come si fa con una bambina quando la si lascia alla babysitter.>> Sancii.
Lui schioccò lingua: <<Non è così, per me.>>
<<Quindi vorresti farmi credere che tu ti sia innamorato di me appena mi hai visto?>>
<<Non sarebbe così strano voler proteggere quello che si ritiene prezioso. E per tuo padre lo sei, Lara, eccome. E poi mi pare che a Tom hai lasciato un bel segno sul viso, e ti aveva solo proposto qualcosa di sconcio e assurdo, per cui,>> fece, avvicinandosi di qualche passo verso di me: <<mi chiedo: perché ci sei stata anche tu, a quel bacio?>>
Dischiusi le labbra. Lui si diresse verso la cucina: <<Credo che mi preparerò un cocktail e rifletterò arduamente sulla questione.>> Ammise ammiccando, strizzando gli occhi e facendo il giro della penisola, aprendo il frigo con calma.
<<Non sei a casa tua.>> Gli feci notare. Che avessi a che fare con un altro "Tom" e non me ne fossi accorta?
<<Eppure mi hai permesso di dormire sul divano, la scorsa notte, o sbaglio?>>
<<Ho sbagliato giudizio.>> Feci glaciale.
<<Ma davvero?>> Fece in una smorfia.
<<Beh, ora è tutto diverso.>> Gli confessai.
Lui mi guardò: <<Interessante. Diverso in che cosa?>>
<<Beh...>>
Lui sorrise: <<Ne ero certo.>>
<<Si può sapere che cosa vuoi?>>
Lui storse le labbra: <<Fare il mio lavoro... Forse anche... beh, no, quello no.>>
<<Cosa?>> Chiesi spettrale.
<<Sì, fare il mio lavoro per bene. In pace.>>
<<Baciando la figlia del tuo capo?>>
Lui chiuse il frigo, mentre con l'altra mano teneva una piccola bottiglietta di whisky invecchiato. <<Non l'avrei mai fatto,>> disse posando la bottiglia sulla penisola, guardandomi. Io, nel frattempo, avevo raggiunto la penisola <<se quella sera non avessi parlato con tuo padre, dopo essere stati al locale. Non mi sarei mai permesso senza il suo consenso.>>
<<Il suo consenso!?>> Dissi ridendo. <<E adesso che farai, quando scoprirà che..->>
<<Hai intenzione di dirglielo?>> Mi chiese senza paura.
Aggrottai le sopracciglia: <<Non sei Tom, tu non... non hai fatto nulla di male.>>
<<Visto!?>>
Spalancai gli occhi. Lui intanto aveva trovato un bicchiere e si stava servendo il wisky.
<<E credi che adesso ce ne staremo qui a... guardare la TV come se nulla fosse oppure a..->>
<<Alludi a un film, per caso?>>
<<No.>> Feci in tono grave.
Poi sospirò. <<Senti, se ti ha turbato, quello che ho fatto, mi dispiace.>>
Che gran...
<<Non mi ha turbato.>> Mi affrettai a dire. Non volevo che pensasse... Insomma, volevo mettermi alla pari, con lui, anche se, visto che era un soldato, era decisamente più ferrato di me... In tutto. Anche nel baciare. E poi non volevo fare la figura della ragazzina.
<<Quindi è... Tutto a posto? Perché sembri... Fuori di te.>>
<<E a ben vedere. E poi... chissà quante altre volte l'avrai fatto.>>
Aspettò, prima di rispondere: <<In realtà no. Sei stata la prima.>>
Quella confessione mi lasciò senza parole. Com'era possibile, poi?
<<Nessuna... Ragazza? Magari... Il sabato sera, in qualche locale..->>
<<Non esco molto, la sera.>> Confessò.
<<Oh.>>
<<Già.>>
<<Sei stata la prima. E se tornassi indietro in questo preciso momento... lo rifarei senza esitare.>>

La ragazza e l'ufficiale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora