CAPITOLO 8 - IL DISCORSO

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Un discorso d'incoraggiamento per le nuove reclute.
Seduta alla scrivania, con la sola lampada a farmi luce, ed il mio nuovissimo laptop aperto davanti a me, non ebbi la più pallida idea su dove far parare il discorso di Max.
Sbloccai il telefono ed aprii wattsapp.
Non era online.
"Max?" Scrissi.
"Tutto bene?" Rispose subito.
Sorrisi.
Però poi pensai che... Insomma... Era davvero interessato a sapere come stavo o... lo faceva solo per lavoro?
Dovevo saperlo.
"Posso chiederti una cosa?"
"Certo." Fece dopo un attimo.
"Mi hai chiesto come sto."
"E...?"
Sorrisi di nuovo e digitai: "Ti interessa davvero o lo fai solo per... Dovere nei confronti di mio padre. Ho diritto di saperlo, non credi? Se vuoi mandare avanti questa... Cosa."
Nessuna risposta.
Poi: "Mi interessava sul serio, saperlo, Lara."
Distolsi lo sguardo.
"A volte non distinguo... Quando dici sul serio o solo perché hai promesso a mio padre di proteggermi."
"Te l'ho detto prima."
"Cosa?"
"Che inizi a piacermi sul serio."
Porc..- ACCIDENTI.
Aprii un poco la bocca.
"Lara?"
"Sì?"
"Domani a quel... Buffet in Accademia..."
"Sì?"
"Beh, io... Non ho nulla da mettere."
"Cioè? 🤣 Non devi andarci in divisa?"
"No, elegante. Ma davvero non ho niente."
"Oh. C'è un negozio di vestiti da festa in centro."
"Oh. Non so dove sia."
"Ti mando l'indirizzo, aspetta."
Ma mentre lo cercavo di Google Maps lui mi scrisse - e lo vidi comparire da sopra, il messaggio: "Perché non mi accompagni?"
Wuou.
Un'uscita insieme.
"Visto come eri vestita stasera ho pensato... che hai buon gusto. Magari puoi consigliarmi bene."
"Accidenti, che Dio mi aiuti!" Pensai.
Scrissi: "Ehm... D'accordo. Sì, perché no?"
"Non metterti la sveglia. Quando sarai pronta esci e... Mi troverai in auto."
"Ma dormi fuori?" Gli chiesi avvicinando la testa al telefono per rileggere bene il messaggio.
"Sì, sono... Di pattuglia." Rispose.
Corsi alla finestra. In effetti la sua auto era parcheggiata sotto la finestra verso destra. Sulla strada principale.
"E quando dormirai!?" Scrissi in piedi.
"Nel pomeriggio, domani."
Andai a sedermi.
Non andava bene. Per niente.
"Il divano è comodo per dormirci." Allusi.
Non rispose.
"Stupida che sei!" Pensai.
"Non vorrei... Disturbare." Scrisse alla fine.
Trassi un sorriso di sollievo.
"Scherzi!? 🤣"
"😊"
"Dai, entra."
Scesi di sotto, in camicia da notte ed aprii la porta.
<<Ehi.>>
<<Da quanto tempo.>> Sorrisi e lo lasciai entrare. Si tolse gli stivali e gli feci vedere la coperta: <<Se non ti basta scrivimi. Te ne porto altre.>>
<<Oh, sì, ma tanto non mi copro più di che.>>
Non potei fare a meno che pensare a quanto fosse... eccitante dormire con un ragazzo del genere.
Sbattei le sopracciglia.
<<Ehm... Per quel discorso...>> Mi guardò. <<Sto incontrando serie difficoltà. Non è che hai un'idea base da cui partire? Se vuoi possiamo sviluppare insieme qualche traccia.>>
<<Oh, sì, volentieri.>>
<<Porto giù il laptop.>>
Due minuti dopo eravamo seduti sul divano e lui mi spiegò che tipo di messaggio voleva passare alle reclute.
<<Bene, direi così, allora. Breve, conciso ma mirato.>>
<<Ottimo. Sei brava.>> Sorrisi.
<<Lo stampo. Di sopra. E lo faccio rimpicciolito. Così lo puoi tenere con te sul palco.>>
<<Meraviglioso.>> Quando mi alzai lui mi seguì. <<Do un'occhiata in giro.>>
<<D'accordo.>> Feci.
Mentre lui guardava io stampai il cartoncino ed uscii dalla camera e per poco non gli finii addosso.
<<Ops.>>
<<Ecco.>> Dissi porgendogli il cartoncino.
<<Grazie infinite.>>
Sorrisi per cortesia.
<<D'accordo, se... Non c'è altro...>> Feci. Scossi la testa ed arricciai le labbra in dentro.
<<Buonanotte.>>
<<Notte, Max.>>

La ragazza e l'ufficiale Where stories live. Discover now