CAPITOLO 9 - IL VESTITO

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Capitolo 9
Il vestito.
Il mattino seguente mi svegliai con il ricordo di un sogno: sulla soglia di camera mia, dopo che ebbi detto a Max "Allora... Se non c'è altro..." Avevo sognato che lui... Mi baciava.
Stavo impazzendo, non c'era altra spiegazione.
Andai in bagno a darmi una sistemata, mi vestii comoda, per la breve uscita con la mia nuova guardia del corpo e scesi di sotto.
Un profumino invitante mi invase i sensi.
<<Buongiorno.>> Max stava ai fornelli e girava delle crepes.
<<Tu stai...>>
<<Mh?>> Mi sedetti alla penisola guardandolo cucinare senza crederci.
<<Ti dispiace? Tuo padre ha approvato le mie crepes.>> Mi accigliai. <<È già uscito. Mi ha detto di dirti che vi sarete visti là e di vestirti elegante.>> Annuii. Davanti ai fornelli era ancora più sexy. Ed aveva addirittura indossato un grembiulino. <<Allora!? Sono solo le otto. Che programma seguiamo?>>
<<Mh...>> Feci: <<Shopping dalla Bottega "Da Jennifer" e poi a cambiarci e... Dritti all'Accademia.>>
<<Ottimo.>>
Le crepes erano davvero buone e mangiammo in sacro silenzio. Salii a lavarmi i denti e lui fece lo stesso, dopo di me e mentre lo aspettavo di sotto mi chiesi come sarebbe stato uscire con lui. Mi aveva scritto che cominciavo a piacergli. Rilessi il messaggio. Magari me l'ero sognato.
No.
<<Andiamo?>>
Cliccai in maniera convulsa il tasto "indietro" e mi alzai.
<<Sì.>>
Chiusi casa, salii in auto e gli dettati l'indirizzo per la boutique.
<<È un centro commerciale.>> Commentò quando arrivammo.
<<Già.>>
<<Meno male che la nostra prima uscita è stata in un vero locale, altrimenti sarebbe stato piuttosto squallido, come invito, non trovi?>> Fece allegro tirando il freno a mano.
Assunsi un'espressione interdetta.
<<Per niente.>> Feci allegra. <<Amo i centri commerciali.>>
Lui storse le labbra: <<Okay.>>
Scese, mi aprì, mi porse la mano ed io attaccai bottone: <<E poi tecnicamente non mi hai invitato ad uscire, ieri sera. Dovevo vedere le mie amiche.>>
<<Allora dovrò recuperare.>> Fece camminando a grandi falcate verso l'entrata. Mi accigliai. <<Magari stasera.>> Fece.
Dischiusi le labbra.
Mi fermai. Lui lo fece qualche passo dopo.
<<Non devi farlo per forza.>>
Scosse la testa: <<Come?>>
<<Stiamo fingendo, ricordi?>>
Lui stette per replicare ma in tutta risposta tornò indietro e disse sicuro: <<Non sono un attore, Lara, ma un soldato. Non fingo e prendo tutto molto sul serio.>>
<<Allora... Cosa siamo, scusa?>> Chiesi.
<<Amici.>> Fece lui sorridendo.

Entrammo e ci dirigemmo verso la boutique.
Max provò qualche abito elegante e ne acquisto' uno.
<<Hai visto qualcosa?>> Mi chiese con l'abito in mano. Un semplice costume con giacca e pantaloni neri.
<<Ehm...>> In realtà ne avevo adocchiato uno, di vestito: una scollatura orizzontale in pizzo e balze nere con ricami argento.
<<L'hai provato?>> Chiese.
<<Beh, no direi che sfora il mio budget.>> Feci. Odiavo spendere troppo, nonostante non avessi problemi economici. Mio padre ricaricava la mia carta ogni volta che scrivevo un bell'articolo per la scuola o il giornale locale o che prendevo visto dalla "B" in su. Ero ricca.
Lui assunse un'espressione compiaciuta: <<Su, provalo. Sono curioso.>> Disse quando lo vide.
<<Costa trentanove dollari e novanta!>> Feci in una smorfia schifata.
<<E ti pare tanto? Un conto sono duecento dollari ed uno quaranta! Dai, sono curioso.>>
<<Non so tu ma non sono abituata a spendere.>>
<<Te lo prendo io.>>
<<Non esiste!>> Feci ridendo.
<<È il tuo compleanno, la prossima settimana, no?>>
Accidenti. Se lo ricordava. <<Sì, ma...>>
<<Consideralo un regalo. Se ti piace almeno andrò sul sicuro. E non dovrò scervellarmi a farti qualcosa che potrebbe non piacerti.>>

Mi avrebbe fatto un regalo?
Ci pensai in camerino mentre mi cambiavo. Dove stavamo andando? In che direzione.
"Siamo amici." Mi aveva detto.
Per me era solo ed ancora il sottoposto di mio padre.
"Amici" era una parola grossa.

Mi ammirai allo specchio. Mi piaceva. Mi faceva sentire una vera principessa.

<<Allora?>> Chiese quando uscii vestita come prima.
<<Perfetto, direi.>>
<<Non ti sei fatta vedere.>> Disse.
<<Alla festa.>> Feci dirigendomi pimpante alle casse.
<<D'accordo.>> Fece lui.
Voleva fingere? D'accordo. Avrei finito insieme a lui. Ma alle mie regole.

La ragazza e l'ufficiale Where stories live. Discover now