ღ23°Capitoloღ - Attrazione

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23. Attrazione

28 Settembre 2018

15:53


Non sapeva cosa fosse cambiato in realtà.
Da quel giorno, il loro rapporto in qualche modo si era plasmato in qualcosa che ancora non aveva ben capito.
Da una parte sembrava tutto andare come prima, la loro relazione era sempre la stessa, ogni tanto si prendevano in giro a vicenda, ogni tanto parlavano di argomenti seri.
Quel "ma" però c'era.
La benda che teneva quasi ogni giorno sugli occhi, era diventata una rarità quando c'era lei nei paraggi. Lo vedeva utilizzarla durante gli allenamenti coi ragazzi, durante alcune uscite per degli esorcismi.
Quando però era anche lei presente o quando si trovavano da soli, quasi mai la indossava. Prediligeva gli occhiali scuri.
Per questo, lo aveva notato più volte rivolgerle degli sguardi fugaci, giusto il tempo per osservarla ma non abbastanza per essere colto in flagrante. Lei lo notava solo perché aveva un sesto senso nettamente sviluppato.
Le faceva piacere, sotto sotto. Lo sentiva decisamente più umano e vicino a lei. Sapeva che non era una coincidenza questa sua decisione e a lei andava bene così.
In più, c'era qualcos'altro.
-Su, Hayami. -sorrise beffardo l'albino, guardando la ragazza divertito mentre faceva volteggiare per aria quella specie di spada maledetta che teneva tra le mani.
-Dammi il tempo. -borbottò lei, facendosi consegnare da Maki una delle scimitarre impregnate di energia malefica presenti nel magazzino.
Fece qualche passo verso il ragazzo, giocando con quell'arma che le era appena stata consegnata. La fece roteare per un paio di volte e provò a scagliare un fendente a vuoto. Voleva sentire quanto pesasse realmente quell'arma prima di provarla contro Gojo.
Satoru, d'altro canto, mosse qualche passo indietro. Lanciò un'occhiata dietro la sua schiena, il giusto per constatare che ci fosse abbastanza spazio per quella sottospecie di allenamento.
In realtà, era una dimostrazione. Molti dei ragazzi non erano per niente abituati all'utilizzo di un'arma maledetta, eccetto Maki o Nobara. Era però essenziale che loro sapessero come fare nel caso si trovassero privi di energia malefica e con un nemico estremamente pericoloso da sconfiggere. Le giornate non si prospettavano per niente rosee.
Per questo aveva chiesto a lei di provare un mini allenamento per fare vedere l'utilizzo e le movenze per quel tipo di armi.

Hayami si mise in posizione, portando all'altezza del petto la lama e piegando bene le ginocchia. Una mano stava sotto l'elsa giusto per controllare meglio l'equilibrio. Era pronta ad attaccare.
I capelli corvini erano leggermente scompigliati, alcuni ciuffi le ricadevano davanti agli occhi ma quello non le impediva sicuramente di avere un'ottima visione del suo avversario, che invece la guardava con un sorrisetto sicuro di sé e la lama puntata verso il terreno.
Non ebbero bisogno neanche del fischio d'inizio poiché la ragazza si avventò contro di lui per prima. Le loro lame si incrociarono sopra le loro teste, di nuovo, poi sotto, di nuovo sopra, poi sotto ancora.
Ogni attacco che provava contro di lui lo parava egregiamente e il suono del metallo che si incontrava risuonava in tutto il campo. Ogni colpo che parava, il sorriso del ragazzo diventava sempre più grande.
All'ennesimo colpo, la ragazza si fermò per un secondo. Le spade incrociate assieme ai loro sguardi. Satoru aveva ben deciso di indossare una maglietta nera attillata con dei pantaloni della tuta bianchi larghi.
Un brivido le percorse la schiena ma lo dovette ignorare.
Fece scivolare velocemente le due lame tra loro e diresse il colpo orizzontalmente verso la testa di Satoru, che prontamente si abbassò facendo molla sulle ginocchia per non essere colpito.
Ridacchiò divertito e, ad armi basse, si avvicinò a lei con passo lento ma sicuro si sé. Lei, di tutta risposta, indietreggiò per cercare di mantenere una certa distanza.
-Non ti vedo particolarmente in forma. - commentò l'albino, palesemente prendendola in giro.
-Non combatto proprio tutti i giorni con una scimitarra. -sorrise lei, capendo il tono scherzoso di lui.
-Neanche io. -l'incalzò.
Voleva metterla proprio in difficoltà.
-Satoru, te sei un caso a parte per tutto. -
Provò nuovamente a colpire, quella volta centrò in basso sperando le andasse meglio e che lui fosse più scomodo, ma continuò a pararle tutte esattamente come prima.
La sua difesa era impenetrabile, sia con la tecnica del minimo infinito, sia utilizzando un'arma maledetta.
Era pauroso.
In realtà avrebbe potuto fargli facilmente sbagliare un colpo, avrebbe comandato al suo braccio di posizionarsi leggermente sopra, ma non sarebbe stato leale.
E quella non era una vera battaglia.

Nonostante quello, avrebbe volentieri cancellato quel sorrisino dal suo volto. Le dava leggermente sui nervi.
Aumentò la forza che metteva nei suoi fendenti e, con suo grandissimo piacere, notò che dovette aggiungere l'altra mano a tenere l'elsa della spada.
Fino a quel momento aveva parato utilizzando solamente un braccio.
Ora gliene servivano due.
Sorrise compiaciuta, soprattutto quando si accorse di una leggera apertura nel suo fianco sinistro e provò a puntare la lama proprio in quel punto. Peccato che riuscì a pararla lo stesso rivolgendo l'elsa verso terra.
Lei approfittò di quella sua posizione scomoda per spingere in alto il suo gomito e liberarsi. Puntò le caviglie, un luogo che mai si sarebbe aspettato e per qualche centimetro non le raggiunse, bloccata nuovamente da lui.
Era incredibile.
Le lame ora erano fisse a terra e i loro visi fin troppo vicini poiché chinati entrambi verso il basso.
-Non credo. -
Con un calcio, spedì la scimitarra della ragazza vicino ai suoi studenti e provò a colpirla lui, facendo scivolare nell'aria la lama all'altezza della sua testa.
Lei si ritrasse giusto in tempo per schivare.
-Non credo. -rispose a tono, indietreggiando velocemente verso la sua arma, senza però sciogliere il contatto visivo.
Era palesemente diventata una sfida a chi andasse più vicino a ferire l'altro.
Si chinò per un momento, un solo attimo, giusto per riprendere l'elsa tra le mani.
Quando si alzò, pronta di nuovo a combattere, era troppo tardi.
Si ritrovò il viso del ragazzo a un soffio dal suo.
Sentì il suo respiro caldo sfiorare le sue labbra, mentre i suoi occhi azzurri facevano un passaggio di sguardi tra i suoi neri e la sua bocca rosata.
I suoi capelli bianchi le solleticavano la fronte e la punta del naso dal tanto che erano vicini.
Lei però non distolse neanche per un secondo i suoi occhi dai suoi. Sapeva cosa voleva, sapeva cosa desiderava.
Eppure non era più successo.
Il suo cuore prese a battere più velocemente di quello che lei mai avrebbe ammesso e ringraziò mentalmente che lui non potesse usare la sua stessa tecnica.
Da quel giorno lì, non si erano più sfiorati così tanto.
Eppure, sentiva che l'attrazione era decisamente aumentata tra di loro.
Era come un magnete.
Le occasioni erano capitate più volte. Più volte erano rimasti da soli o c'era stato un certo tipo di contatto per permettergli di fare quel passo in più.
Nessuno dei due però sembrava avere il coraggio di farlo.
Era quello quel qualcos'altro.
Entrambi sapevano che c'era un'attrazione, ne erano consapevoli e sembravano accettarla. Ma continuavano quella sottospecie di gioco di sguardi che nessuno dei due aveva intenzione di interrompere.
Forse perché si divertivano, forse perché sapevano entrambi che non sarebbe stato possibile nulla tra di loro.
Erano due stregoni di livello speciale ed erano ugualmente in una situazione estremamente pericolosa e difficile.
Non sapevano se da quello ci sarebbero usciti vivi, in realtà. Non potevano permettersi di legarsi tra loro così tanto.
Ci sarebbero sicuramente state delle conseguenze, nel caso.
Qualcuno se ne sarebbe potuto approfittare.
-Vinto. -soffiò a pochi centimetri dalle sue labbra, allontanandosi poi subito dopo. -Bene ragazzi, chi vuole provare? -






꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz