ღ13°Capitoloღ - Imbarazzo

386 22 0
                                    

13.Imbarazzo

Affondò il viso nel bel mezzo del cuscino bianco latte, mettendosi invece sopra la testa il secondo datole dall'hotel.
Alla porta non avevano intenzione di smettere di bussare e la sua pazienza era arrivata a termine. Normalmente si sarebbe alzata, avrebbe spalancato la porta e picchiato chiunque ci fosse stato davanti a lei.
Quella volta però no.
Non aveva dormito tutta notte e gli occhi le bruciavano dalla stanchezza. E perché mai non aveva dormito?
Perché aveva deciso di fare la boiata di turno e l'imbarazzo l'aveva divorata esattamente dalle 2 di notte fino a quell'esatto momento. Probabilmente era l'ora di pranzo e aveva saltato qualsiasi cosa avessero fatto i ragazzi nella mattinata. Non era per niente intenzionata ad uscire dalla sua camera, almeno fino a quando non si sarebbe sentita in pace con sé stessa.
Cioè mai.
Durante la nottata aveva persino valutato il ri-trasferimento a Tokyo, ma lo aveva accantonato quando il pensiero dei ragazzi e del loro disperato bisogno di aiuto per via di quel gruppo di stregoni neri e maledizioni comparsi dal nulla le era balenato in mente.
Tutto pur di non rivederlo di nuovo. Che vergogna.
Era stato un gesto mosso talmente tanto dall'istinto che non aveva neanche pensato a cosa potesse generare o far pensare. Il suo cervello aveva persino cancellato il lasso temporale tra quel fatto e il rientro in camera.
Non si ricordava davvero nulla. Oppure semplicemente non voleva farlo.
-Hayami! -la voce di Itadori era chiara e squillante come suo solito, perfetta per il compito che gli era stato assegnato: svegliarla. -Alzati! -
Non ce la poteva fare a sopportarlo un minuto in più. Per quanto volesse bene a quel ragazzo, era veramente impossibile continuare così.
Si fece scivolare lentamente fuori dalle coperte e giù dal letto. I piedi strisciarono pesantemente sul parquet di legno di quella camera e la mano si lasciò ricadere svogliatamente sulla maniglia della porta.
Non si preoccupò di controllare il suo aspetto, ma si preoccupò di controllare altro.
Si avvicinò allo stipite della porta con le labbra, come se a farlo potesse sentirla meglio. -Yuji, sei da solo? -
Il ragazzo guardò la porta stralunato, non capendo il perché stesse parlando a bassa voce e soprattutto così vicina alla porta.
-S-Sì. -si guardò attorno, non particolarmente sicuro della risposta anche se non si vedeva nessuno da quelle parti. Entrambi i corridoi erano vuoti, i ragazzi erano già scesi per il pranzo in spiaggia e, da quel che gli sembrava, era da solo.
La porta si aprì di scatto, talmente tanto velocemente che non se ne accorse neanche quando venne trascinato all'interno della stanza e la porta venne chiusa con un enorme tonfo.
-Che succede? -disorientato, il povero ragazzo cercò di mettere a fuoco la ragazza che, non appena pronunciò quella frase, gli spalmò sulla bocca una mano facendogli segno di stare zitto.
Alzò un sopracciglio confuso.
-Non dobbiamo fare rumore, gli altri dove sono? -tolse la mano dalla bocca di Yuji per farlo parlare ma gli intimò di usare il suo stesso tono di voce.
-Sono già andati in spiaggia, in realtà da un bel po'. -
-Gojo? -
-Gojo-sensei? Hm, se non sbaglio è andato a farsi un bagno con Fushiguro. -
No, non poteva avere il dubbio. Doveva essere assolutamente certo di dove fosse quel dannato uomo.
-Sei sicuro? -sorrise imbarazzata la ragazza. Non sapeva se fosse più imbarazzata per tutta quella scenetta o della situazione che si era creata con l'albino. O almeno, che si era creata lei nella sua testa.
-L'ultima volta l'ho visto andare a largo... -era molto confuso, ma non faceva domande e la cosa allietava in particolar modo la ragazza.
Si girò verso la finestra.
Se si fosse affacciata al balcone, forse sarebbe riuscita a vedere una chiazza bianca di capelli, no?
Poco prima di uscire, però, si fermò davanti ai vetri. Prese un enorme respiro e concentrò tutta sé stessa nel nascondere al meglio la sua energia malefica. Era diventato naturale per lei farlo, eppure voleva evitare di far suonare qualsiasi tipo di campanello d'allarme negli occhi di quel ragazzo.
Nonostante sapesse benissimo dove fosse il balcone della ragazza, non aveva sicuramente bisogno dei suoi sei occhi per individuarla.
Aprì i vetri di scatto e appoggiò le mani sul davanzale, sporgendosi il giusto per vedere abbastanza.
A Yuji ,però, non piacque quella mossa, la seguì direttamente in balcone e si mise al suo fianco, mettendo il suo braccio tra il davanzale e lo stomaco della ragazza, a mo 'di protezione di sicurezza. Magari era il fatto che a lui non piacevano particolarmente le grandi altezze, ma sicuramente vedere potenzialmente in pericolo qualcuno e non aiutarlo non era per nulla nella sua indole. Era una cosa automatica.
La ragazza se ne accorse immediatamente di quel gesto così naturale da parte sua e si girò verso di lui sorridendogli, poggiando una mano sul braccio che la teneva lontana dallo strapiombo che c'era davanti a lei.
-Oh, si vede da qua. - il ragazzo aveva messo una mano sulla fronte per proteggere gli occhi dal sole e, così facendo, era riuscito ad avere una visuale perfetta del mare.
Hayami seguì il suo sguardo fino a riuscire ad individuare una testolina bianca in mezzo all'acqua, seguita subito dopo da una testa completamente nera.
Erano davvero Satoru e Megumi.
Non sapeva esattamente come lui avesse fatto a convincere il corvino a seguirlo, ma ci era riuscito.
-Vuoi venire in spiaggia con noi? -chiese il rosato, spostando la sua attenzione su di lei.
A vederlo così, l'albino non sembrava particolarmente pensieroso o turbato. Era lo stesso di sempre e questo sicuramente l'aveva tranquillizzata.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile mentre il suo cervello stava cercando di elaborare.
-Qualche problema? -una voce mai sentita prima parlò, facendo prendere un bello spavento alla ragazza che sobbalzò sorpresa.
Yuji si diede uno schiaffo sulla guancia, anche bello forte, e imprecò sottovoce.
Hayami lo guardò interrogativo, non capendo da dove fosse venuta quella voce, ma lo capì solamente quando tolse la mano dalla sua guancia e vide uno dei segni sotto i suoi occhi che si era trasformato in una sottospecie di bocca.
Sukuna.
-Non ci siamo ancora incontrati, noi due. -era una voce bassa e calda. Quasi sensuale si poteva dire.
Non rispose, stette a guardare quella bocca che si muoveva sulla guancia del ragazzo, che nel frattempo aveva un'espressione tra il disturbato e lo sconfitto.
Ci era abituato ma gli dava fastidio in poche parole.
-Gran peccato. -
-Come mai ti fai vivo solo adesso? -chiese la ragazza, rimanendo molto attenta nei confronti di quella maledizione così forte e pericolosa. Dovevano ringraziare la forza enorme che aveva Itadori nel tenerlo a bada dentro il suo corpo, non permettendogli di uscire così facilmente.
Una risata inquietante riempì la stanza. -Ho sentito la tua anima vacillare. Conosco il tuo potere, l'ho già combattuto in passato ma non l'ho mai sentito vacillare. -
Dire che fosse inquietante era dire poco. Neanche Satoru aveva ancora capito con quale tipo di potere era nata, aveva solo visto il fantoccio che aveva messo per non utilizzarlo.
Ryomen Sukuna invece aveva immediatamente capito quale fosse riconoscendolo dalla sua anima.
-Yuji. -lo chiamò la ragazza, facendogli chiaro segno di farlo smettere di parlare.
In pochissimi secondi scomparve esattamente come si era palesato, lasciando da soli nuovamente loro due.
Le erano venuti i brividi e ancora non si era presentato davanti a lei al posto del rosato.
-Scusa Hayami, alcune volte compare e faccio fatica a tenerlo a bada. -
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, pensando sul da farsi. Ci mancava solo Sukuna all'appello.
-Se mi dai un po' di tempo mi preparo e scendo con te! -

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Where stories live. Discover now