ღ15°Capitoloღ - Ritardo

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15.Ritardo


Il luogo era a dir poco incantevole. Un'enorme villa, tutto tranne che antica, costruita proprio sulla costa di quel paese, troneggiava davanti a loro in tutta la sua più splendida bellezza. Era illuminata da fari, nonostante si vedesse ancora a quell'ora essendo estate. Il marmo nero delle pareti esterne luccicava in ogni sua parte, urlando la parola "lusso".
La facciata dava sul lunghissimo sentiero adornato dai cipressi che culminava in uno spiazzo enorme adibito a parcheggio per le auto.
Una volta scesi dall'auto, la vista era mozzafiato.
Luci a led e faretti erano sparsi ovunque nel giardino, soprattutto nella zona da cui si poteva accedere all'interno della villa in cui era stata messa un'enorme e splendida piscina.
-Incredibile! -Yuji era a dir poco estasiato nel vedere quel luogo così tanto particolare ed elegante.
Hayami si girò verso di lui per guardarlo e rimase piacevolmente sorpresa nel vederlo così elegante.
Era vestito completamente di nero, tranne per una camicia bordeaux che si era messo sotto la giacca elegante. Gli avevano persino messo la cravatta, incredibile.
-Tu sei incredibile, guarda che roba! -disse la ragazza, indicando il suo intero essere sottolineando quanto stesse bene.
Il ragazzo non ci mise poco a diventare completamente paonazzo, grattandosi la nuca in imbarazzo per via di quel complimento. Ridacchiò nervosamente -Te ti sei fatta i capelli, stai ancora meglio. -
La corvina gli diede un leggero colpetto sulla spalla, mentre lui le porse il braccio per aiutarla a salire le scale. Sapeva perfettamente che aveva i tacchi addosso e quanto potesse essere difficile camminare su di essi senza un leggero aiuto, soprattutto in un suolo così grumoso.
Lei accettò di buon grado quell'aiuto, infilando la mano nello spazio che il ragazzo le aveva creato, prendendolo a braccetto.
Solo in quel momento si accorse quanto le braccia di Yuji fossero realmente forti e muscolose. Sotto la divisa non si vedeva praticamente nulla, anche a Satoru, quando si metteva dei vestiti normali, comparivano magicamente muscoli.
Si vede che la divisa era stata fatta apposta per confondere, altrimenti non se lo spiegava.
Non appena salirono quella piccola scalinata che portava all'entrata, vennero accolti da due bodyguard e, successivamente da due gestori del locale.
Fu istintivo, in realtà, ma Hayami non lasciò mai il braccio di Yuji per tutto quel tempo.
I due bodyguard fecero poco e nulla, controllando solamente che nessuno di loro due avesse qualcosa di pericoloso con sé; mentre i due gestori si occuparono di prendere in custodia sia la borsa che il giacchetto che si era portata dietro la ragazza.
Si stavano comportando come se nulla fosse, ma erano estremamente in ritardo. Gli altri erano già dentro da un po' e forse avevano persino già iniziato a mangiare.
Perché erano in ritardo? Perché Hayami aveva imprecato fino a poco tempo prima contro i vari trucchi che Nobara le aveva prestato e l'arriccia capelli, mentre Yuji aveva fatto il buon samaritano e aveva deciso di aspettarla. Soprattutto perché non aveva alcun tipo di fretta nell'andare in quel posto.
Persino Megumi si era offerto di aspettarla assieme al suo compagno, ma era stato trascinato automaticamente via da Nobara perché era convinta che, se lo avesse lasciato da solo lì, se la sarebbe data a gambe.
Cosa molto probabile.
Yuji invece era un tenerone e non si sarebbe mai rimangiato la parola.
Si fecero strada lungo quel corridoio infinito, pieno di porte e stanze che conducevano a chissà quanti altri ambienti. Hayami era talmente tanto confusa dall'architettura di quel luogo che decise semplicemente di non farsi molte domande e di seguire quello che le avevano detto le persone all'entrata: tutto dritto.

Alla fine di quel lungo corridoio c'era una porta doppia spalancata che, da quello che potevano vedere i due ragazzi, dava sulla sala principale.
Arrivati praticamente allo stipite, si accorsero della moltitudine di gente che aveva riempito quel salone grande esattamente come il loro istituto. Era molta gente, eppure non era esagerata. Si riusciva a camminare tranquillamente senza dover fare a botte ed evidentemente era molto più educata, mettendosi ai lati apposta per non occupare posto inutile.
Cosa mai vista.
Yuji e Hayami si guardarono intorno, sperando di scorgere qualcuno dell'istituto. Subito fecero fatica anche a distinguere uomini e donne tra di loro.
-Provo a chiamare Fushiguro. -borbottò Itadori, prendendo il telefono in mano e mettendolo all'orecchio.
Aspettò qualche secondo e poi rispose. -Oh, dove siete? -continuò a guardarsi in giro, sperando di riuscire a vederlo ancora prima che lui gli potesse dare qualche indicazione.
-Zona buffet... -fece scorrere lo sguardo lungo tutta la sala, arrivando a fermarsi in un punto preciso. -Ah, vi ho visto. Arriviamo! -
Chiuse la chiamata e tirò leggermente Hayami verso la zona da lui identificata.
-Quindi? Dove sono? -chiese la ragazza, avendo capito relativamente poco per via del casino delle voci in sottofondo.
-Gojo-sensei ci ha riservato una piccola zona buffet per farci mangiare tutti insieme. Sono tutti lì. -
-Oh. -
Sicuramente i soldi non gli mancavano per via delle innumerevoli missioni all'estero che faceva ogni mese e ogni anno, soprattutto di quel livello, ma non immaginava che potesse davvero essere una sciocchezza quel tipo di spesa per lui.
Quando si avvicinarono a quella piccola zona dedicata a loro e delimitata da apposite transenne con relativo avviso, un ulteriore bodyguard si piazzò davanti a loro.
Hayami sospirò pesantemente. Erano appena arrivati e già non ne poteva più. Tutto quello era troppo chic e rigoroso per lei.
Per fortuna, Itadori non dovette neanche rivolgere la parola a quell'uomo. Non appena la ragazza incrociò gli occhi con quel bodyguard sembrò capire immediatamente chi fosse e aprì la transenna.
-Beh. -ridacchiò il rosato, facendosi spazio all'interno della saletta, che tanto saletta non era essendo decisamente grande e con anche riservato un lato della piscina.
Come se potessero fare il bagno vestiti così.
-Woah, guardate come siete belli! -Nobara si avvicinò assieme a Megumi ai due ragazzi con un calice in mano, aprendo le braccia per racchiudere all'interno del suo stupore entrambi. -Itadori stai proprio bene vestito così. -
-Hayami-san è molto elegante. -borbottò il corvino, vergognandosi anche solo di aver fatto quel complimento.
La ragazza ridacchiò divertita, ringraziandolo dolcemente di quell'enorme sforzo che aveva appena fatto.
-Elegante? È stupenda stasera! -sottolineò il rosato, alzando la voce quasi come se la fosse presa sul personale.
A quel punto Hayami si sentiva fin troppo in imbarazzo, molto probabilmente era persino diventata rossa come un pomodoro. -Yuji, vuoi qualcosa da bere? Te lo vado a prendere! -
-Ma sono minoren-
-Del succo andrà benissimo! -interrompendolo, se la svignò da quella situazione.
Ecco cosa succedeva quando si agghindava, situazioni del tutto imbarazzanti e spiacevoli.
Raggiunse il buffet con passo veloce e deciso, cercando immediatamente dove si potessero prendere delle bevande.
Una volta che le individuò, si avvicinò e le guardò attentamente pensando a cosa potesse prendere al rosato, soprattutto cosa potesse piacergli realmente.
-Neanche io ho mai fatto così tanto ritardo. -una voce ben conosciuta la distolse dai suoi pensieri, facendola girare verso di essa, al suo fianco destro. -Però posso perdonarti vedendo il risultato. -un ghigno malizioso spuntò sulle sue labbra. Forse aveva già sentito la conversazione con gli altri due e voleva farla sentire apposta a disagio o forse era semplicemente un complimento venutogli spontaneo, sta di fatto che quella sensazione di disagio la investì in egual modo.
-Ti prego, non anche tu. Voglio sotterrarmi. -sospirò la ragazza, sentendo ancora le guance andare a fuoco. -So che lo fai apposta. -
-Hm? -l'albino chinò la testa di lato, non capendo l'affermazione della ragazza.
-Hai la benda. -probabilmente neanche la vedeva così bene da poterle fare un complimento.
Era vestito veramente bene nonostante la semplicità, una camicia nera aperta fino al secondo bottone e dei pantaloni bianchi che mettevano ben in risalto le sue gambe lunghe.
Quella benda però...
Ci rimase male, doveva ammetterlo. In quei giorni era stato piacevole vedere di rado i suoi occhi azzurri, comunicare con lui a quattr'occhi e vedere piccole emozioni e reazioni guizzare nelle sue iridi. Erano piccoli lampi, duravano giusto per pochi secondi, eppure quello lo rendeva più umano di tutto il resto.
Sicuramente sarebbe stato mozzafiato senza quella benda nera a coprirgli buona parte del volto, ma da una parte capiva che in mezzo a così tanta gente, lui si sarebbe solamente che stancato di più.
Avrebbe fatto uno sforzo decisamente non necessario.
Il ragazzo ridacchiò divertito da quell'osservazione. -Ho sbirciato. -





꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Место, где живут истории. Откройте их для себя