ღ16°Capitoloღ - Disco

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16. Disco

La luce della luna, ormai alta in cielo, illuminava l'acqua della piscina, creando dei giochi di luce e movimenti. C'era un leggero venticello, ma in quelle giornate aveva fatto così caldo che persino il vento notturno era leggermente caldo.
Eppure, i brividi sulle braccia le vennero lo stesso.
Si scosse leggermente, sentendo il brivido salire lungo tutta la spina dorsale, poi sfregò le mani sopra la pelle, come per riscaldarla.
-Hai freddo? -si era voltato verso di lei leggermente, giusto per fare capire che aveva la sua attenzione, nonostante non potesse vedere i suoi occhi.
-Mh... -borbottò la ragazza, indecisa su cosa rispondere. -Leggermente. -
Sembrò guardarsi attorno per un secondo, come se stesse cercando di individuare qualcosa che però non trovò.
-Sei bellissima, ma questo vestito non tiene sicuramente caldo. -sospirò, tornando a voltare il viso verso la piscina.
Il suo cuore fece una capriola, ma cercò di ignorarlo con tutta sé stessa, nonostante fosse praticamente vicino all'impossibile. -B-beh... -balbettò, provando in tutti i modi a dirigere l'attenzione verso altro. -Siamo in estate, non pensavo dovessi pensare a coprirmi. -
Satoru non rispose, rimase fermo nella posizione in cui era. Per un momento Hayami ebbe persino il dubbio che si fosse addormentato, ma ogni tanto faceva muovere il suo piede a penzoloni alla fine della sdraio, troppo corta per far stare l'intera altezza del ragazzo.
Si potevano sentire le voci delle persone all'interno della sala e sembrò quasi di sentire persino della musica, lieve lieve, come se fosse un delicato sottofondo per creare l'atmosfera giusta.
Dopo aver mangiato e bevuto, i due ragazzi si erano ritrovati a passeggiare in giardino in cerca di un po' di tranquillità. Anche perché Hayami aveva bevuto più del previsto. Non era ubriaca, ma la testa le girava il giusto per darle fastidio e aver bisogno di quell'aria fresca.
-Mi sta bene così, in realtà. -
La ragazza tornò a guardare l'albino che aveva iniziato a parlare dal nulla, senza un contesto.
Lo capì solamente quando lo vide giochicchiare con l'elastico della benda, tirandolo lontano dal viso, per poi avvicinarlo. Riusciva a intravedere l'azzurro che puntava verso l'alto, non verso la piscina come poteva sembrare.
Rimase in silenzio, facendogli capire che aveva perfettamente compreso l'oggetto del discorso.
-Ѐ un prezzo da pagare per qualcosa di più importante. -
Era strano vedere le sue labbra serie, da quando si era creato un rapporto tra loro due, non aveva mai più visto quel viso così serio come quando era appena arrivata all'istituto.
-Il potere? -lo chiese, giusto perché si sentiva di doverlo tralasciare, ma sapeva perfettamente che non intendeva quello.
-Non solo, Hayami. -sospirò e lasciò ricadere il braccio che stava toccando la benda. -I miei sei occhi vedono tutto. Talmente tanto che ero arrivato ad un punto in cui percepivo solamente il concreto. La gente era diventata un ammasso di energia malefica, carne e... nient'altro. Riuscivo a scannerizzare così bene le persone a livello fisico che tutto il resto scompariva. -
La ragazza lo stette a guardare attentamente, senza proferire parola. Era un momento delicato e lo poteva percepire. Gojo Satoru non era un tipo da fare questi discorsi, non era neanche tipo da aprirsi così tanto alle sue sensazioni. Era raro e lei non voleva sicuramente rovinarlo.
Avrebbe voluto vedere tanto l'espressione sui suoi occhi, giusto per comprendere le sue emozioni al meglio non solo dal tono della sua voce.
-Coprendomi gli occhi e impedendomi la maggior parte della visione, ho ricominciato a sentire le persone per quel che sono davvero e non un ammasso di cellule e ossa. - un muscolo della sua mascella guizzò sotto la pelle, era nervoso.
La ragazza si alzò in piedi e si avvicinò piano a lui, ascoltando attentamente ogni cosa che usciva dalle sue labbra.
-Per me è una costrizione e un vantaggio allo stesso momento. - girò il viso verso di lei, in piedi di fianco al suo lettino.
Si tirò bene su, mettendosi meglio a sedere per fare spazio a lei per appoggiarsi.
Si sedette esattamente davanti a lui, guardandolo dritto in volto, come se potesse guardare oltre quella benda nera.
-Se potessi però, non la terresti. -commentò la ragazza.
-Non mi rende più figo? -ammiccò il ragazzo, sentendosi in dovere di alleggerire quell'aria che aveva appesantito lui stesso.
-Mah... -ridacchiò Hayami. -A me piace vedere te. -avvicinò d'istinto una mano al viso del ragazzo, sfiorando coi polpastrelli l'orlo di quella benda nera che teneva su interamente i suoi capelli bianchi.
Una delle sue unghie si impigliò al bordo del tessuto nero e le venne poi naturale tirarla giù verso il suo collo.
I suoi capelli scesero insieme alla sua mano, facendo finire alcune ciocche davanti agli occhi.
In quel momento erano uno davanti all'altro, senza bende, senza occhiali. Senza alcun tipo di oggetto che potesse interporsi tra i loro due sguardi.
La ragazza ignorò i battiti del suo cuore accelerare, come ignorò quelli del ragazzo. Il sangue aveva preso velocità all'interno del suo corpo e i polmoni avevano persino smesso di muoversi.
Si guardarono negli occhi per un tempo indefinito, per loro sembrò un'eternità. Hayami non aveva alcuna intenzione di smetterla. Gli occhi del ragazzo, in un momento così vulnerabile, erano una botta di emozioni. Era come se non lo avesse mai conosciuto realmente, era come se in quel momento potesse sentire fin dentro le ossa le emozioni con cui aveva parlato fino a quel momento.
Era umano.
Sotto tutta quell'immagine dello stregone più forte, più temuto da tutti. L'imbattibile.
Era un ragazzo.
Era ancora un ragazzo.
Senza accorgersene, i loro visi si erano pericolosamente avvicinati tra loro, persi l'uno nello sguardo dell'altro.
Era come un'ipnosi da cui nessuno dei due aveva intenzione di uscire.
La mano di Satoru le accarezzava delicatamente il braccio, sfiorando la sua pelle in quel momento accapponata dal freddo.
-Hayami! Gojo-sensei! -la voce di Yuji fu una brusca botta.
Si allontanarono di colpo, spezzando quel contatto visivo così delicato, girandosi poi entrambi verso l'entrata della sala principale.
-Oi! -rispose la ragazza, non capendo il perché di quella brusca interruzione.
-Hanno aperto la discoteca! Venite! -
Entrambi i ragazzi sospirarono a quella rivelazione. Era così importante da venire a cercarli?
-Arriviamo! -
Hayami si alzò di scatto, non avendo più il coraggio di guardare in faccia quell'uomo.
Ebbe una botta di realizzazione così grande da diventare completamente rossa.
Che cosa diavolo stava facendo?
-Io mi avvio. -
-Arrivo. -rispose semplicemente l'albino, prendendo tra le mani la benda che gli pendeva dal collo.
Lei, in compenso, scappò letteralmente dentro l'edificio.

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora