ღ11°Capitoloღ - Notte

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11.Notte

Il vento le soffiava sulle guance, rendendo la pelle rosea. Era delicata, lei. La sua pelle, la sua costituzione. Non era particolarmente dura o robusta, se doveva prendere qualche tipo di raffreddore o qualsiasi tipo di malattia era la prima. Infatti, con quel venticello che sembrava così tanto innocente e addirittura gradevole, era sicura che avrebbe preso su qualcosa. La sua pelle invece era talmente delicata che alla minima botta faceva comparire un bel livido o si arrossava alla minima pressione o sfregamento.
Quello però era l'ultimo dei suoi pensieri in quel momento.
Li aveva percepiti ancora prima che loro potessero accorgersi di lei.
Due uomini la stavano seguendo da un po' troppo tempo per essere una coincidenza.
Aveva oltretutto svoltato per tre volte a destra, tornando al punto di partenza, e loro erano ancora dietro di lei. Chiaro segno che non erano lì per caso.
Aumentava il passo e loro aumentavano il loro, rallentava e loro rallentavano. Eppure si tenevano sempre a debita distanza, non sembravano volersi avvicinare per più di un limite che evidentemente si erano imposti.
Aveva solamente voglia di fare una passeggiata, niente di più. Dopo la discussione che c'era stata con l'albino per l'incontro di beach volley, si era rinchiusa in camera e non era più uscita. Si era fatta una bella doccia e, nonostante Itadori avesse insistito nel volere che lei uscisse per andare a prendere qualcosa da bere con loro, lei aveva rifiutato categoricamente una volta che aveva visto il ciuffetto bianco in giro.
Voleva stare da sola per un po' e calmare i nervi. Non era stato niente di che, lo sapeva perfettamente. Una stupida discussione per uno stupido gioco, ma era qualcosa che veramente non riusciva a tollerare. La competizione.
Gojo era palesemente invece una delle persone più competitive di tutta la storia. Ovviamente essendo il migliore in tutto non faticava ad appagare questa sua sensazione, ma quando era in squadra invece odiava vedere gli altri non primeggiare. Come se per tutti fosse una cosa innata, esattamente come lui.
Uno degli uomini sembrò aumentare il passo nonostante la ragazza stesse tenendo un'andatura costante. L'altro lo seguì a ruota.
Un brivido lungo la colonna vertebrale scosse il suo intero corpo. Era una situazione per niente simpatica. Nonostante lei avesse in potere completamente le loro azioni, aveva comunque una sensazione dentro di lei di viscidume in quanto donna.
Era terribile.
Se non avesse avuto i suoi poteri, a quell'ora sarebbe stata completamente terrificata e probabilmente quei due uomini avrebbero avuto tutto il tempo e la forza di poterle praticare violenza e cose che neanche voleva immaginarsi.
La presenza di quell'uomo si avvicinò pericolosamente a lei. Deglutì, preparandosi a usare la sua energia malefica. Non era sicura potesse farlo, in realtà. Le regole erano abbastanza chiare, eppure l'utilizzo dell'energia malefica contro un essere umano completamente ignaro e non stregone aveva talmente tante variabili che "violenza" non sapeva esattamente se fosse accettata o meno come scusa.
Rischiava grosso nel caso.
Si girò per vedere le mani di quei due uomini avventarsi su di lei e le vide quasi sfiorare la pelle del suo collo, ma si fermarono a qualche centimetro di distanza.
Non capì fino a quando non realizzò che un braccio le aveva circondato il collo da una spalla all'altra, tirandola a sé.
Quei due uomini sembrarono completamente spiazzati. La sensazione era qualcosa di fuori da ogni cosa esistente su questo pianeta. Ed era normale, chi mai era riuscito a sfiorare l'infinito?
Eppure, rimasero lì.
-Avete davvero intenzione di rimanere qui così a lungo? -la voce dura e forte dell'albino spezzò il silenzio che c'era nel vicolo.
Sembravano quasi ipnotizzati da quella strana magia. Uno dei due addirittura provò a lanciarsi contro direttamente quella sottospecie di barriera ma venne sbalzato dall'altra parte per merito del ragazzo.
-O ve ne andate o il prossimo verrà spedito direttamente in galera. -fece un passo in avanti, cercando di intimidire il più possibile quegli uomini.
Dire che si vaporizzarono dallo spavento sarebbe dire poco.
In quel preciso momento, muscoli che neanche si era accorta di avere tesi si rilassarono all'improvviso, lasciando una sensazione gradevole al corpo della ragazza, che era ancora stretto tra il braccio dell'albino.
-Beh? E tu non hai nessun proposito di guardarmi in faccia? -si lamentò il ragazzo, facendole notare che non l'aveva degnato neanche di mezzo sguardo da quando era arrivato in suo soccorso.
-Perché dovrei? -borbottò la ragazza, guardando da tutt'altra parte rispetto al suo volto ma tenendo comunque istintivamente la sua maglietta stretta tra le sue dita.
Odiava ammetterlo, ma quella situazione le aveva messo non poca paura. Quelle persone erano peggio di qualsiasi tipo di maledizione o stregone nero.
Satoru se ne accorse. Si accorse anche immediatamente dei suoi muscoli così contratti e tirati che, al suo arrivo, si erano praticamente rilassati immediatamente.
Era forte, lei. Eppure rimaneva comunque una ragazza, una donna a cui questo tipo di situazioni sarebbero potute succedere in qualsiasi momento, erano un pericolo concreto.
Essere donna faceva schifo.
La cosa che lo rassicurava era che lei fosse perfettamente in grado di difendersi, era pronta a contrattaccare ancora prima che loro potessero avvicinarsi eppure...
Il suo braccio si allontanò dal collo della ragazza, pensando di darle un po' di spazio, ma quello che ottenne fu solamente la reazione completamente opposta.
Fu come averle tolto il pavimento da sotto i piedi, si aggrappò con così tanta forza e premette il suo corpo al ragazzo che lui si preoccupò sul serio.
Non sapeva esattamente cosa le prendesse, tutto d'un tratto. Era riuscita a stare lucida e fredda fino a quell'esatto momento, poi non appena era arrivato lui si era sciolta così tanto che l'adrenalina era scomparsa lasciandola con un vero e proprio attacco d'ansia.
La sua mano si poggiò automaticamente sul suo fianco e lei affondò il viso nella maglietta di lui.
-Oi. -non era estremamente più bassa di lui, anzi, per una ragazza il fatto che lui potesse appoggiare il mento sulla sua testa era qualcosa già di raro. Respirò il profumo del suo shampoo, era veramente dolce. Gli piaceva. -Calmati, non sei sola. -
Sembrava così piccola in quel momento. Si era sempre dimostrata una ragazza forte, determinata. Aveva combattuto contro quel tipo di stregone nero senza esitazione e ne era uscita tranquilla, anzi, l'aveva persino presa sul ridere quando lui invece si era preoccupato e basta.
Stettero così per qualche minuto e lei non accennava a calmarsi. Tremava meno e la presa si era leggermente allentata ma non si era mossa di un centimetro.
-Hayami..-
-Li odio. -un leggero suono ovattato raggiunse il ragazzo, che abbassò il volto per guardarla. Aveva la benda indosso, non la poteva vedere del tutto chiaramente ma l'energia malefica che emanava era abbastanza per stabilire dei contorni chiari.
-Hm? -
-Odio gli uomini così e odio il fatto di essere donna e di dover fare affidamento ad un uomo. -sospirò, come se avesse preso un enorme respiro per pronunciare quella frase. -Mi dispiace, così sembro un'ingrata. -si allontanò leggermente da lui, abbastanza per guardarlo in volto. -Grazie per quello che hai fatto. - Ignorò il sobbalzo al cuore che ebbe quando notò la pochissima distanza tra di loro.
-Lo sai che avresti potuto tranquillamente gestirli da sola, vero? -la sua voce era calma e soffice, solamente sentirla le provocava un rilassamento mentale incredibile.
-Però sei arrivato te. -non riusciva a vedere i suoi occhi, ma lei fissava proprio in quel punto, dove dovevano essere.
-Ti ho solamente semplificato il lavoro, anche se non avessi usato l'infinito quei uomini se ne sarebbero andati al mio arrivo. -
-Senza di te però mi avrebbero aggredito. -poggiò la fronte nuovamente al suo petto e sbuffò. L'ansia per fortuna se ne era andata ma aveva lasciato spazio ad una gran rabbia.
-Hai voglia di andare a bere qualcosa di caldo? -appoggiò una mano sulla schiena della ragazza e la sentì particolarmente fredda.
Alzò lo sguardo verso di lui. -Pensavo mi avresti proposto un Gin tonic. -
Satoru sorrise, divertito. -Devi ancora conoscere molte cose su di me. -

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Where stories live. Discover now