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Una settimana dopo Noemi si sveglia particolarmente felice e va a fare una colazione tranquilla mentre Ray sta guardando la televisione. Lei non gli presta molta attenzione. Finito di mangiare si alza per andare a buttare delle carte nell'immondizia, che si trova nel cortile, accanto alla porta d'ingresso. Non appena apre la porta però la sua giornata passa da bella e tranquilla a una giornata da dimenticare. Vede il gattino davanti alla porta. E' morto. Ha la testolina sanguinante ed è mezzo sventrato. Noemi lascia cadere le carte che aveva in mano a terra e si mette una mano davanti alla bocca per non vomitare. Poi si ricorda...Ray...Ray...Le viene in mente solo lui. Inizia a piangere mentre ha gli occhi spalancati. Sta per vomitare. Si gira verso Ray che intanto si è alzato. Non sa con quale forza ma si avvicina a lui, adesso la distanza tra loro è più o meno di un metro. Si avvicina ancora di più e inizia a tirargli pugni al petto mentre piange disperatamente.

- Ti odio. TI ODIO! Perché l'hai ucciso...?

I suoi pugni diventano sempre più deboli. Lui non reagisce. Resta fermo. I pugni di Noemi non hanno più forza, quindi smette. Per la prima volta piange davanti a lui, davanti ai suoi occhi. Inizia piano piano a diventare pallida mentre il suo pianto è incessante. Chiude gli occhi e si lascia cadere tra le braccia forti di Ray con la testa appoggiata al suo petto.

Lui la tiene saldamente vedendo solo dopo che è priva di sensi. La prende in braccio e la porta per la seconda volta nel suo letto. Dopodiché va ad aprire la porta di ingresso e vede anche lui il gatto senza vita lì davanti. Lo avvolge in un panno evitando di toccarlo e lo mette in una buca che c'era già in cortile. Lo copre con della terra, gli mette delle pietre intorno e infine va a lavarsi le mani.

Torna dentro e va a controllare Noemi che non si è ancora svegliata. E' meno pallida rispetto a prima. Deve essere sotto shock. Si passa una mano tra i capelli. Prende la sedia della scrivania e si mette accanto al letto. Non gli resta che aspettare. Passano i minuti e lui non si muove dalla sedia. E' passata l'ora di pranzo. Dopo non molto tempo Noemi stringe leggermente le palpebre. Finalmente si sta svegliando. Ray gli prende la mano che è molto piccola in confronto alla sua.

Lei sbatte più volte le palpebre per mettere a fuoco l'ambiente circostante. Sarebbe stato meglio non farlo.

My cold husbandWhere stories live. Discover now