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Ogni volta che disegna libera la mente. E' così che si sfoga. Dopo un'oretta riesce a finire il disegno e inizia a guardarlo attentamente, nei minimi dettagli. Rimane scioccata nel vedere il disegno completo. Senza saperlo ha raffigurato proprio Ray. Velocemente scuote la testa e ripone il disegno nel cassetto della scrivania. Si alza facendo strisciare malamente la sedia sul pavimento. Non fa molto caso al rumore.

Piano piano si avvicina alla finestra, dove era cresciuto uno splendido albero di ulivo. Sopra un ramo, proprio quello più vicino alla finestra, c'è un bellissimo gattino nero. Gli animali, tranne i serpenti, sono il suo punto debole. Vuole accarezzarlo. Eccome se lo vuole. Vuole prenderlo in braccio e fargli tante coccole. Magari tenerlo in casa e accudirlo. Ma sa che suo marito non glielo permetterebbe mai e poi mai. Per nessun motivo. Neanche se fosse la sua unica ragione di vita. Infondo però una piccola carezza non fa male a nessuno. Si sporge un po' dal davanzale che le arriva alla vita. C'è quasi. Si sporge un altro po'...un po' troppo questa volta. Sta per cadere. Lo sa benissimo. Ad un tratto però sente una stretta molto forte al braccio e subito dopo si ritrova seduta sul pavimento, accanto al letto.

- Ma dico io, sei deficiente?!

Lei sentendo quella voce rabbrividisce immediatamente e inizia a balbettare cercando di dare delle spiegazioni abbastanza valide.

+ - Io... Io stavo solo

Viene interrotta da una voce ferma e decisa.

- Che cosa eh?! Volevi accarezzarlo? E' questo che stai dicendo?! Solo una stupida lo farebbe.

- Io...si...

Lei abbassa lo sguardo tristemente...come al solito. Lui la guarda dalla testa ai piedi. Noemi non lo guarda per niente. Sa che se prova a guardarlo vedrà quegli occhi color cenere bruciarla, come se lei non ci dovesse essere.

- Come immaginavo. Stasera vai a letto senza cena. E studia piuttosto di cercare la morte mentre accarezzi uno stupido gatto.

Ray al posto di parlare ancora esce dalla stanza sbattendo la porta. Intanto Noemi si era fatta diverse domande. Che cosa ci faceva LUI in camera sua? Che cosa voleva da lei? Perché proprio da lei.

Forse voleva solo controllare se lei stava effettivamente studiando. Ma perché dovrebbe fare una cosa del genere? In fondo è Ray. E' soltanto uno stronzo. Dopo ciò Noemi si alza da terra. Va nuovamente alla finestra ma nota che il gattino non c'è più. Sospira e si mette davanti alla scrivania a ripassare. Verso le sette di sera ha un po' di fame. Sta per alzarsi ma poi si ricorda le severe parole di Ray. Resta a ripassare ancora un po' e poi va a dormire con lo stomaco che brontola. 

My cold husbandWhere stories live. Discover now