Capitolo 40 - Era mia figlia

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Mi voltai di scatto, terrorizzata, trovandomi di fronte...

Riccardo?

<< Zio >> gli dissi, incerta sull'atteggiamento da mostrare.

Lo chiamavo zio da quando ero alta poco più di un metro.

<< Cosa ci fai qui? I miei genitori? Dobbiamo cercare aiuto, non c'è tempo per spiegarti >> feci, sbrigativa.

<< Perdonami, Melissa. Mi hanno costretto a farlo >>.

Era visibilmente mortificato.

<< A fare cosa? >> domandai, preoccupata.

<< Questo >>.

A parlare era stato Luca, il padre di Giacomo. Aveva una pistola puntata contro la tempia di mia madre, mentre con l'altra mano porgeva a Riccardo una corda.

<< Legala >> gli ordinò, deciso. << E stai attento: è più intelligente di quello che sembra >>.

<< Melissa! >> strillò mia madre, scoppiando in lacrime. << Cosa gli avete fatto? Lei non c'entra nulla! >>.

<< Mamma, stai calma! Non piangere! >> la esortai, disperata.

Riccardo mi mise le mani dietro la schiena e le legò.

<< Cosa stai facendo, zio? >> lo supplicai. << Come puoi aiutarlo, dopo quello che ti ha fatto? Ha ucciso zia Ludo! >>.

Ma la rivelazione non sortì la reazione che prevedevo...

<< Lo so, Mely >> fece lui, facendomi inginocchiare per terra. << Ma non capisci... lo faccio per i miei figli... lui... lui ha minacciato di uccidere anche loro... >>.

<< Sì, ufficialmente lo fa per la sua famiglia >> intervenne Luca, ridacchiando.

Continuava a puntare l'arma sulla testa di mia madre. Le sue mani, notai con preoccupazione, erano animate, ad intervalli regolari, da movimenti palesemente involontari, come se fosse una marionetta nelle mani di un burattinaio.

Pregai mentalmente che il dito non finisse sul grilletto, in questa sorta di danza che lo scuoteva.

<< Dille la verità, smidollato. Dille del suo amichetto Alex, e di Giada >>.

Cosa? Cosa avrebbe dovuto dirmi di loro due?

Gli rivolsi uno sguardo interrogativo e indignato a un tempo.

<< Io non ho ammazzato nessuno! >> urlò, infuriato. << Li hai ammazzati tu! Sei stato tu! >>.

<< Sì, ma i due omicidi hanno fatto comodo anche a te, o sbaglio? Visto che non volevano denunciare solo me... >>.

<< Sei coinvolto anche tu nello spaccio di droga? >> chiesi a Riccardo, voltandomi in modo da guardarlo dritto negli occhi. << Sei coinvolto anche tu! >>.

<< Melissa, devi capirmi... non è facile mantenere determinati standard di vita... Ludovica era abituata a spendere soldi a palate, sempre in viaggio, e Giovanni ed Elisa... >> tentò di giustificarsi.

<< Proprio di loro due, mi vieni a parlare! Credi che non si vergognerebbero se sapessero come ti paghi da vivere? Se sapessero da dove vengono i soldi che spendono? Mi fai schifo >> dichiarai, disgustata.

<< Ma chi ti credi di essere per giudicarmi, tu? >> tuonò Riccardo, assestandomi un calcio all'altezza dello stomaco.

Il colpo fu talmente violento da togliermi il respiro. Mi accasciai sul pavimento, dolorante, ed iniziai a tossire.

<< Non ti permettere di toccare mia figlia! >> strillò mia madre, tentando di divincolarsi dalla presa del signor Ariosto.

<< State tutti calmi! >> ordinò lui, alzando la voce.

Io continuavo a stare sdraiata a terra, stringendomi l'addome con le mani.

<< Credo che sia giunto il momento di farla finita, una volta per tutte. Questa storia è durata pure troppo >>.

<< Non credi che abbiamo già sofferto abbastanza? >> gli chiese mia madre, singhiozzando. << Quella notte io ho perso mio padre, Luca. E pochi mesi dopo mio fratello si è suicidato >>.
Riccardo si muoveva nervosamente sul posto, agitato.

<< Tuo fratello ha ucciso mia sorella, Elena. Era la mia gemella! Da quel giorno non sono più stato lo stesso! >>.

<< Cosa? >>.

Inaspettatamente, a parlare era stato Riccardo.

<< Tu controlla la ragazzina >> gli intimò Luca.

<< Non è andata così, Elena >>.

Dedussi che conosceva l'esatta dinamica di quell'incidente.

<< Non aggiungere altro, Riccardo >> lo minacciò il signor Ariosto.

Le mani continuavano a tremargli, e temevo che potesse premere involontariamente il grilletto della pistola.

<< Quella sera guidavi tu, Luca >> rivelò Riccardo. << Lo ricordo benissimo, come se fosse oggi. Avevi accettato una pasticca da me e ti eri sentito male. Nonostante ciò, avevi insistito per guidare fino a casa, visto che Francesco aveva bevuto un paio di birre >>.

Dopo quella rivelazione, mia madre si voltò verso il padre di Giacomo, furente come non mai.

<< Sei... sei stato tu! Per colpa tua, mio fratello si è tolto la vita! >> gli urlò, tentando di colpirlo sul torace. << E in tutti questi anni non hai detto nulla a tua madre! L'hai trasformata in una pazza bramosa di vendetta, con le tue vili menzogne! >>.

Il signor Ariosto colpì mia madre al viso, facendola cadere per terra.

<< Non la toccare! >> gli intimò Riccardo, infuriato.

Scoppiò una colluttazione: Riccardo riuscì a strappare a Luca la pistola di mano e i due iniziarono a colpirsi a vicenda.

<< Melissa >> sussurrò mia madre, chinandosi su di me.

<< Mamma >>.

<< Come ti senti, amore? >> chiese, slegandomi le mani.

Ogni singolo atto respiratorio mi provocava un dolore intollerabile, come se mi stessero pugnalando, ma non volevo farla preoccupare più del necessario.

<< Sto bene >> mentii. << Papà e Davide? >>.

<< Stanno bene >> mi rassicurò lei, sorridendomi. << Non erano in casa, per fortuna >>.

Qualcuno sparò un colpo.

Ci voltammo verso i due e notammo che Luca era stato colpito esattamente all'altezza del cuore. Aveva un'espressione basita, puntata verso un punto alle spalle mie e di mia madre...

A sparare, inaspettatamente, era stata la signora Dorotea.

<< Io... non potevo perdonargli quello che ha fatto... >> borbottò. << Era mia figlia... lei... Giacomo si meritava di meglio di noi due. Confido in te, Melissa >>.

<< No, non lo faccia! >> strillai con tutto il fiato che avevo in corpo.

Avevo già capito quali erano le sue intenzioni, e non potevo permetterle di abbandonare il nipote...

<< Sei proprio come mia figlia Giulia. Pensa a Giacomo >> esclamò, malinconica.

<< No! >>.

Senza ascoltarmi, si puntò l'arma alla tempia e pose fine anche alla sua vita.

<< M-Melissa >> balbettò mia madre, sconvolta. << Dov'è Giacomo? >>.

Ma io ero già in piedi, con il cellulare in mano, pronta a chiamare i soccorsi.

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"Prima di intraprendere la strada della vendetta, scavate due tombe".

Confucio

Il mistero della casaWhere stories live. Discover now