Capitolo 11: ghiaccio senza cuore (?)

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Pov Eula

Aprì il portone della villa della mia famiglia e uscì per andare in giardino e ballare. La danza tradizionale della famiglia Laurence, detta anche Danza della dominazione, è sempre stata insegnata ai discendenti e la si applica sin da bambini e ciò richiede molto impegno e uno sforzo enorme. Non mi era mai piaciuta quando ero bambina, però adesso mi piace un sacco. Ricordo che fallivo ogni volta e che la sera la mia tata mi fasciava la gamba e mi diceva che ero sempre brava. Non amavo che mi desse tutti quegli elogi immeritati eppure non glielo dicevo mai, forse perché lei è stata la mia sola e unica figura genitoriale che io avessi davvero avuto. A differenza dei mie genitori, sempre rigidi, severi e che non facevano altro che impormi stili di vita, lei era dolce, aveva sempre tempo per me e ascoltava ogni mio pensiero. Un giorno mi fece persino una torta per il mio compleanno proprio quando nessuno se ne era ricordato e mi regalò persino un bellissimo ferma capelli che indosso ancora oggi.

Le mie gambe si muovevano con l'aria, come se stessi volteggiando nell'acqua, come se avessi dei pattini al posto degli stivali col tacco. Mentre danzavo tentavo di scacciare via i tristi pensieri che mi ronzavano nella testa. L'infanzia da schifo che ho vissuto, i dolori alle caviglie, il mio status sociale e il giorno in cui la mia tata fu licenziata! Mio padre l'aveva mandata via dicendo che aveva una cattiva influenza su di me. La verità è che la odiava. Odiava come lei fosse più genitore di lui e la mamma. Non gli piaceva il fatto che mi insegnasse a pensare a me stessa. Anzi odiava proprio il fatto che da lei avessi imparato a pensare! Era il mio decimo compleanno e si trasformò nel giorno peggiore della mia vita! Il mio cuore, ammesso che ce lo avessi, si frantumò! 

Le mie gambe accellerarono il passo, il mio ritmo era impazzito. Brutti ricordi stavano influenzando le mie emozioni. Ho perso il mio cuore. Non ce l'ho più! Troppe persone perse! La mia tata, scacciata da mio padre. Il mio primo amico, fatto arrestare e poi messo alla gogna sempre per ordine di mio padre solo per insegnarmi a non avvicinarmi alla "plebe". Che orrenda parola! La mia amica Ganyu, congelata dalla Signora! La mia umanità per essermi unita ad un esercito di oppressori!!

- Capitano Eula L-Laurence! - una voce mi richiamò e il mio ballo cessò. Mi girai e vidi Mika davanti ai cancelli della villa. Andai ad aprire i cancelli e accolsi il piccolo soldatino nella mia magione. Lui non voleva entrare dicendo che un plebeo come lui non aveva alcun diritto ad entrare nella magione di nobili. - Mika con me tale regola non vale lo sai. Sapessi quante volte ho invitato qui Layla, Ganyu e Kaeya. Entra pure dai - dissi dolcemente a quel ragazzo di quindici anni alto quanto un bambino, e in fondo ricorda troppo un bambino. - M-mi arresteranno s-se scoprono che ho messo piede nella vostra villa - rispose lui tramante, anche se indossava un cappotto caldo sembrava stesse soffrendo il freddo. Suo padre era un soldato, ma ha perso una gamba e da allora lavora in bottega assieme a Diona per poter dare del cibo a tavola alla moglie e al figlio. Quest'ultimo si unì ai cavalieri del gelo per ricambiare la gentilezza del padre, ma anche perché ammirava quando anche quest'ultimo serviva nell'esercito.  Tutti lo hanno conosciuto e tutti conoscono la sua forza, per questo nonostante l'incidente non era stato visto male dalla regina che anzi lo graziò con un'ottima pensione e una protesi di primo livello. Anche io stimo moltissimo il padre di Mika, in fondo è stato proprio lui a notare il mio talento nell'arte della spada pesante. Notò come mischiassi bene le mie tecniche di combattimento con la mia danza e disse di non aver mai visto uno stile così unico e fece di tutto per far emergere il mio talento. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza. 

- Su avanti vieni. Dirò che sei qui per mia richiesta e che non avranno diritto ad arrestarti - dissi e il biondino accettò il mio invito finalmente. Appena entrati ci dirigemmo alla sala da attesa dove chiesi alle mie domestiche di portarci dolci e tè caldo. - C-capitano Eula n-non posso a-accettare un tale lusso - - Ti ho appena detto di non preoccuparti, è tutto offerto con sincerità e nessun fine. Non sono la classica signora nobile alla quale sei abituato piccolo messaggero - la sua faccia divenne tutta rossa al solo sentire quel nomignolo. Mika purtroppo non è un cavaliere, non ha mai ottenuto il posto, nonostante la sua arguta intelligenza nella strategia, perciò fa soltanto da messaggero per i cavalieri e qualche volta fa da assistente a Kaeya. Forse la sua influenza potrebbe aiutare Mika a realizzare il suo sogno di unirsi a noi.

Genshin impact: Elemental EmpiresWhere stories live. Discover now