Capitolo 6: impero idro

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Pov Tartaglia

Presi la mia sciarpa rossa, mi allacciai la giacca e mi preparai per andare a lavoro come ogni mattina. Essere il signore di una nazione non è facile, direbbero alcuni, ma in verità è davvero facile quando milioni di persone pendono dalle tue labbra per qualsiasi cosa dici e loro continueranno a crederci anche se si trattasse di una bugia bella e buona. Al un simile pensiero rischiai di scoppiare in una risata folle, davvero. Non facevo altro che divertirmi.

- Fratellone! Fratellone vai già via? - mi chiese mio fratello Trucer stringendomi in un forte abbraccio. - Fratellino lo sai che devo andare a lavorare e purtroppo sono impegnato quasi tutto il giorno - risposi facendogli un tenero sorriso - però non ci sei mai. Non è giusto! Io vogli giocare con te! Voglio mangiare con te! Voglio stare con te! - - Ma Trucer c'è lei che bada a te. La sorellona gioca sempre con te no? - - Si, ma la sorellona non è te e poi tu e lei andate sempre in camera e ci rimanete per tanto a fare esercizi di Yoga. Voglio farli anche io! - - Trucer non sei ancora pronto per...gli esercizi di Yoga che facciamo, ma oggi ti prometto che troverò un modo per uscire pesto dal lavoro e giocare insieme a te ok? -. Gli vidi brillare gli occhi di speranza e sorrisi a quella visione, poi guardai lei, mi avvicinai e le diedi un bacio - prenditi cura di lui finché non torno - le dissi nel tono più dolce e sensuale che avevo. Lei mi guardò con i suoi occhi dorati come mora e mi diede un bacio sulle labbra - ricordati che glielo hai promesso - scacciai un risolino per poi aprire la porta e dirigermi verso l'edificio più importante di tutta Fontaine il Concillium. 

Un edificio enorme molto simile a un teatro, all'esterno, ma in realtà l'interno era uguale ad un ufficio di un consiglio di guerra e la sala delle conferenze era caratterizzata per essere simile ad un aula di tribunale dove io sedevo in alto come un giudice, tanto che molti mi chiamano "vostro onore".

- Le scorte inviate a Natlan sono passate con successo senza intoppi o visite di mostri - spiegò la generalessa del mio esercito, Candace. - Gli addestramenti procedono come al solito, anche se non ne capisco il senso vostro onore. Nessuno attacca Fontaine da anni, Inazuma è pacifista, Natlan è alle nostre dipendenze e abbiamo firmato un trattato di pace con Sneznaya, mentre le altre nazioni non si interessano affatto a noi. Insomma perché addestrarsi a difendersi quando non abbiamo nulla da temere? - domandò Kamisato Ayato il mio ministro delle forze armate. Risposi che tutto è come dovrebbe essere e che una guerra sarebbe sicuramente arrivata. - Che cosa mi dici tu Kokomi? Ancora disagi o impertinenze? - domandai alla ministra della cultura Sangonomiya Kokomi e lei rispose sempre le solite cose. Avevo istituito nel mio paese una cultura guerra fondata, basata sull'amore per lo scontro e il conflitto e nessuno obbiettava o almeno solo la maggior parte, perché c'era purtroppo qualcuno che ha deciso di non omologarsi e questa cosa non fa altro che irritarmi giorno dopo giorno. - Bene se questo è tutto passiamo ad altro - dissi e la giornata andò avanti. Per fortuna non ci fu molto su cui lavorare e perciò decisi di far finire il lavoro prima del previsto, così avrei  anche mantenuto la promessa a mio fratello.

- Scusi signore, ma io so cosa intende con "una guerra arriverà sicuramente"! Io so chi è davvero lei. Non è altro che un maniaco del conflitto, non fa altro che addestrare i nostri stessi cittadini a massacrare e combattere. Ho visto quei campi di addestramento e sappia che io non li approvo, sono stufo, non ci sarà mai una guerra! - mi disse Ayato irritato. Mi avvicinai a lui e gli sussurrai nell'orecchio - credi di essere l'unico ad avere informazioni personali? Io so della tua sorellina a Sneznahya. Tu sei uno dei misti, sarai un utilizzatore Idro, ma tua sorella no e immagina quale sarebbe la reazione della gente se si venisse a sapere? - - m-ma come fa a- - - ho i miei agganci. So delle lettere che vi spedite e se non ho detto nulla è perché tu mi servi, sei uno spadaccino provetto, l'ideale per addestrare le mie truppe - poggiai una mano sulla sua spalla - perciò continua caro. Continua ad addestrare i miei soldatini perché una guerra presto ci sarà - sulla mia faccia si era formato un ghigno malefico mentre vidi Ayato andare via con la coda fra le gmabe. - Yelan nuove informazioni? -. La mia spia apparve dalle ombre della stanza con in faccia il suo solito sorriso fiero e orgoglioso. Yelan mia ha sempre aiutato nel mio lavoro, nessuno sa spiare e fornire informazioni meglio di lei e per questo devo dire che l'ho sempre trovata attraente, le sue curve, le sue labbra coperte dal rossetto e quel maledetto sguardo seducente. Purtroppo io ho altri gusti e una persona ben più importante. 

Genshin impact: Elemental EmpiresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora