Capitolo 1: Impero anemo

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Pov Venti

Un'altra tipica giornata. Un'altra giornata a risolvere tutti i problemi di questo esercito di robot. 

- Mio signore Barbatos aiutami - ecco! Schioccai le dita e mi teletrasportai dentro una casa con dentro una piccola famiglia formata da un padre, una madre e la loro bambina. - Oh sommo lord Barbatos, nostro re e Dio, dicci cosa dobbiamo fare per allevare queste pecore e mandare avanti la fattoria che abbiamo appena aperto - chiese la madre. -Per favore. Solamente voi sapete cosa è giusto. Solo voi che ne avete il potere - mi supplicò il padre. Guardai la piccola tenere le mani in preghiera, imitando i due genitori. Io sorrisi loro e spiegai tutte le tecniche dell'allevamento e dell'agricoltura. Mi ringraziarono e io me ne andai in una folata di Vento, regalando una leggera brezza a quella famiglia.

Io sono Barbatos, dio del vento e...della libertà, o almeno un tempo lo ero. Avevo lasciato agli umani il libero arbitrio, la libera scelta con tutte le sue conseguenze. Non avevo mai nascosto loro la sofferenza che 'la scelta' poteva causare, ma l'avevo fatto perché sapevo che questo li avrebbe aiutati a crescere e li avrebbe rafforzati. Volevo che fossero liberi. E invece tutto andò diversamente. 
Per un millennio furono liberi, ma arrivarono i cinisti e scettici a criticarmi. Mi accusarono di essere la causa di tutti i loro mali e che l'averli lasciati liberi fosse stato in realtà un segno di menefreghismo, che non mi importava di loro. Avevo provato a spiegare loro che non era così e che ogni cosa che fanno è frutto delle loro scelte e che potevano risolverlo unendosi e ragionando da se. Ma poi mi fecero vedere la povertà e situazioni in cui nessuno aveva scelte ed era anzi obbligato. Avrei detto loro che potevo dare indicazioni, consigliarli, ma non vollero sentire ragioni e ancora una volta mi accusarono di non curanza.

E ora eccomi qui. Agli umani non bastava più, non volevano crescere e non vogliono ancora ora. Quando mi proposi di guidarli e regnare alcuni mi insultarono e dissero persino che "sarei diventato un tiranno". A quel punto mi incazzai e scatenai un violento tornado. Giuro, avevo troppa rabbia a quelle parole. Nessuno di loro sa cosa sia davvero la tirannia! Io l'ho vista! Ho perso una persona cara per colpa della tirannia ed era per questo che decisi di lasciarli liberi. Mi dicono che tale scelta era sbagliata e adesso mi dicono che non la vogliono?! Ma che cazzo!!!

Basta adesso incavolarmi, pensiamo al lavoro. Tornai a palazzo e mi sedetti sul trono. 

- Mio re, abbiamo appena finito la guardia. Nessun problema e niente anarchici, sembra che per questa volta abbiano deciso di restare al proprio posto - desse Jean, capitano dei miei cavalieri, i cavalieri di Favonious. Questo ordine di cavalieri lo fondai io per proteggere la città dai nemici. A volte erano gli anarchici che volevano uccidermi e togliere il mio ordine. Insomma sono figli di quelli che non mi volevano al comando o che si erano uniti a loro. Però i nemici più frequenti erano LORO.
- Tutto bene mio signore? - mi chiese Xiao. - Tutto bene. Come procede con l'energia eolica - chiesi. A farsi avanti fu Sucrose, uno dei cavalieri che mi spiegò che grazie alle sue scoperte e a quelle di Furuzuan il progetto di creazione di energia tramite il vento stava facendo numerosi progressi e avrebbe portato l'industria della nazione a buon fine. - Perciò vorrei chiederle quale altro passo dobbiamo fare - mi chiese - per il momento niente. Attendete mio ordine, ma per il resto continuate così - - Si! Mio re! Ah...ehm ecco...a tal proposito...- - si. Si. Verrò alla partita di invokazione fra te e Furuzan per consigliarti meglio le mosse da fare per vincere. Ma adesso sono stanco, andrò a riposarmi-. Sucrose è anche una scienziata e lavora spesso con Furuzan, la saggia del castello e insegnante della città. Giocano tutti i giorni a Invokazione del genio, ma a vincere è sempre Sucrose dato che le dico sempre cosa fare, in pratica sto giocando al posto suo. Furuzan si arrabbia ogni volta, ma ogni volta mi risfida e questo mi piace, soprattutto Furuzan stessa. Lei usa molto la testa, le avevo proposto di indicarle le mosse giuste da fare, però ha sempre rifiutato dicendo che voleva affidarsi alle sue conoscenze. In effetti nessuno viene a studiare da lei, dicendo "tanto ci dirà tutto Lord Barbatos". Lei non da credito a queste parole e continua a perseguire il suo sogno di insegnamento. L'unica studentessa del suo corso è Sucrose, anche se è ancora dipendente da me per quanto riguarda il giocare a invokazione. 

Genshin impact: Elemental EmpiresWhere stories live. Discover now