Capitolo 1

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10 anni dopo

Infermiere:"Perfetto Dottoressa, l'operazione è conclusa, il paziente è stabile."
Io:"Bene, aspettate che si svegli dall'anestesia e riportatelo in camera." Dico per poi andare a lavarmi le mani e tornare nel mio studio, tra circa un'ora stacco quindi devo finire le ultime scartoffie burocratiche.
Mentre firmo gli ultimi fogli sento bussare alla porta, così faccio entrare quella persona.
Milos:"Buongiorno dottoressa, hai finito il turno da mezz'ora, che vuoi fare?" Sorrido vedendo il mio migliore amico alla porta.
In questi dieci anni ho tagliato i rapporti con tutti i miei vecchi amici, non perché non li volessi più intorno, ma perché volente o meno mi facevano ricordare Ciro.
Edoardo lo sento sporadicamente, ormai lui e Carmela sono una famiglia ed il piccolo Ciro cresce sempre di più, gli altri invece non li ho più sentiti, tranne Milos e Cucciolo che ormai vivono insieme, sono i miei vicini di casa. Hanno messo tutti la testa a posto, hanno trovato lavoro e Raffaele e Diego si sono perfino trasferiti.
Le vecchie coppie sono tornate insieme, tutti tranne me e Ciro. Lui non l'ho più visto, ho sempre evitato posti in cui avrei potuto incontrarlo, bar che sapevo frequentava e locali. Mi sono concentrata sulla mia carriera e sulla mia vita, ho ricostruito ciò che Ciro ha distrutto ed ora sto finalmente bene.

Io:"Adesso arrivo, voi avete già mangiato?" Chiedo prendendo la mia borsa e uscendo dall'ufficio.
Milos:"No, lo sai che Simone senza di te non mangia." Sorrido pensando a mio figlio, in questi anni senza l'aiuto di Milos e Cucciolo non sarei mai riuscita ad unire l'essere mamma ed essere una studentessa universitaria prima e una chirurga poi, ma fortunatamente loro non mi hanno mai lasciata da sola.
Ci avviamo al parcheggio del seminterrato per poi dirigerci verso casa.

Io:"Dov'è il mio principino?" Entro in casa seguita da Milos con le pizze in mano e dopo averle appoggiate in cucina vado in sala e vedo che Simone e Luigi stanno giocando sul tappeto.
Simone:"Ciao mamma! Oggi con zio Luigi abbiamo costruito la pista delle macchinine!" Urla felice ed a me si scalda il cuore.
Io:"Bravissimo amore mio! Ora corri a lavarti le mani che si mangia." Dico dandogli un bacio.
Io:"Grazie Luì, sarei persa senza di voi." Dico abbracciandolo.
L.D.M:"Non dirlo nemmeno per scherzo! Amo fare lo zio di quel bambino, mi ricorda quando ero più piccolo e giocavo con mio fratello." Dice un po' malinconico, suo fratello gli manca tanto ma ogni tanto viene a trovarci e passa qualche giorno qua.

Dopo esserci messi a tavola vedo che i miei amici si scambiano sguardi un po' strani.
Io:"Che succede ragazzi?" Chiedo stranita.
Milos:"Abbiamo ricevuto gli inviti per il compleanno di Edoardo Conte, ha invitato anche te." A sentire quel nome il mio cuore perde un battito, Edoardo mi manca tantissimo così come tutti gli altri e vorrei rivederli, ma la paura di vedere Ciro è più forte di qualsiasi cosa.
Nonostante ciò però, decido che è arrivato il momento di affrontare anche questa cosa, ormai sono una donna adulta e devo prendermi le mie responsabilità.
Io:"Quando?"
L.D.M:"Domani a pranzo da Michele."
Io:"Ci sarò. O meglio, ci saremo." Dico indicando con la testa il mio bambino che è perso a guardare i cartoni animati, tanto domani è sabato ed io ho il weekend libero.
Loro annuiscono felici e dopo aver finito di mangiare e aver pulito tutto tornano a casa, mentre io mi accoccolo sul divano con Simone e ci addormentiamo là mentre guardiamo un cartone animato.

Il mattino dopo la luce mi costringe ad aprire gli occhi, fortunatamente il piccolo sta ancora dormendo così mi alzo silenziosamente e dopo aver preparato la sua colazione vado al piano di sopra a farmi una doccia.
Nemmeno il tempo di uscire che mi arriva una chiamata da un numero sconosciuto, così rispondo, non si sa mai.
Io:"Pronto?"
X:"Ciao piccolì, come stai?" Potrei riconoscere quella voce tra milioni e spontaneamente mi compare un sorriso.
Io:"Edo! Sto bene, tu invece? Ah, buon compleanno!"
E.C:"Tutto bene grazie, ti ho chiamato proprio per questo. Milos e Luigi stanno ancora dormendo e mi serve sapere il numero esatto per il tavolo, siete tre giusto?" Ingoio un groppo in gola e rispondo.
Io:"No, siamo in quattro, devo farvi conoscere una persona." Sento che annuisce per poi salutarmi e dirmi che ci saremmo visti alle 12 al ristorante.
Nel frattempo Simone sta facendo colazione ed io inizio a prepararmi dato che sono già le 11, dopo essermi vestita vado a svegliare i piccioncini e insieme ci dirigiamo al posto prestabilito.
Arriviamo prima di tutti e non so se essere sollevata o meno, ma non faccio nemmeno in tempo a formulare questo pensiero che una voce mi distrae.
R.R:"Non ci credo! Sei tu Margherita?" Mi giro e vedo Rosa, più bella che mai, mano nella mano con Carmine. Subito corro ad abbracciarli, sono così felice di vederli.
C.D.S:"E questo piccolino chi è? Avete adottato un bambino e non dite niente?" Chiede ai miei due amici.
Io:"In realtà lui è Simone, mio figlio." Loro due sbiancano come se avessero visto un fantasma ed io non li biasimo, d'altronde è identico al padre.
Simone:"Ciao! Io sono Simone, voi siete amici di mamma?" Chiede andando vero Rosa e Carmine.
R.R:"Ciao Simone, io mi chiamo Rosa mentre lui si chiama Carmine e sì, siamo vecchi amici di mamma." Dice abbassandosi alla sua altezza. Mi si stringe il cuore a vederli così e penso che forse ho sbagliato a tenere la verità nascosta in tutti questi anni, ma mi sembrava la soluzione migliore per chiunque.
Tempo cinque minuti e veniamo raggiunti da tutti gli altri, saluto calorosamente anche loro, soffermandomi su Edoardo e Carmela. Simone e il piccolo Ciro fanno subito amicizia e si fiondano nella zona giochi, così anche noi siamo più tranquilli.
Vedo che c'è ancora un posto libero così capisco subito per chi è e sospiro malinconica, fortunatamente però viene subito Simone a distrarmi.
Simone:"Mamma io ho un po' fame." Dice massaggiandosi il pancino.
X:"Mamma?" Ci giriamo tutti nella direzione da cui proviene la voce ed io rischio seriamente di svenire.
Ciro Ricci è davanti a me, più bello che mai, con l'aria di chi ha già capito tutto.
Ed ecco che iniziano i guai.

Le forme dell'amore 2/Ciro RicciWhere stories live. Discover now