(capitolo 13) you're still a traitor

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Terza persona pov

Erano passati cinque giorni, cinque giorni dalla serata al cinema, cinque giorni da quando Rafael si è comportato in modo strano tutto d'un tratto; cinque giorni da quando Ester l'ha visto per l'ultima volta.

Ester era confusa, non capiva perché Rafael si comportasse così, chiese anche a Theo, a Brahim, Ismael, tutti i componenti della squadra, ma tutti le diedero la stessa risposta: Rafa si comportava normalmente con loro; nessun atteggiamento strano o altro.

Ester passò quei giorni a tentare di scrivere e chiamare il calciatore, ma i messaggi venivano lasciati sul visualizzato e le chiamate venivano silenziate. Era come se Rafael non volesse più vedere o sentire il suo nome.

"Theo non so più che fare" disse Ester sedendosi sul divano a casa del francese.

"Rafa continua ad ignorarti?" Chiese Theo senza distogliere lo sguardo dallo schermo della TV; "esattamente, e io non so più cosa fare per parlarci, cosa ho fatto?" Si chiese, "non lo so, ma Rafael è fatto così, starà attraversando un momento difficile" cercò di giustificarlo Theo, "come no, lo sai molto meglio di me che se avesse avuto problemi te ne avrebbe parlato, magari non con me, ma di sicuro con te e Brahim si, per di più, non lo sa nemmeno il mister che cosa gli possa essere preso" spiegò con tono neutro la ragazza.

Theo sembrò bloccarsi per qualche secondo, era come se potessi vedere le rotelle del suo cervello che giravano; poi mise in pausa la partita di FIFA e si girò a guardare la sua migliore amica.

"Si...forse hai ragione..." rispose abbassando la testa, "il fatto è che non so cosa dirti Est...non ho la minima idea del perché Rafa si stia comportando così nei tuoi confronti...e credimi, vorrei saperlo anch'io..." disse Theo con voce triste.

Ester sospirò, poi si alzò e andò in cucina, prendendo un bicchiere d'acqua per cercare di riprendere fiato. Questa situazione la stava distruggendo, voleva almeno sapere il perché, magari lo aveva ferito senza volerlo..

Mentre fissava il vuoto davanti al lavandino sentì alcune lacrime rigarle il viso, così alzò lo sguardo verso il soffitto, cercando di non piangere.

Sentì dei passi avvicinarsi a lei, e dopo pochi secondi Theo entro nella stanza, con una faccia piena di compassione e tristezza per la sua migliore amica.

"Hey Est", le disse piano; "sono sicuro che tornerà presto in sé" cercò di rassicurarla. Lei riabbassò lo sguardo verso il basso, rimanendo in silenzio, Theo le si avvicinò, e la fece girare verso di lui, alzandole il mento.

Appena i loro occhi si incontrarono le lacrime si riformarono negli occhi di Ester, e questa volte non riuscì a trattenerle, e le lasciò scendere.

Theo la guardò con un'espressione preoccupata, ma poi le fece un piccolo sorriso, "non piangere hermosa" le disse asciugandole le guance bagnate con i pollici; "non merita le tue lacrime, non così okay?" Le disse, "prova a parlarci, e se non avrà risultati gli parlerò io stesso, non esiste che ti tratti così, non mi importa che sia il mio migliore amico" continuò, Ester sospirò, "non voglio che mettiate in gioco la vostra amicizia per me, vi volete troppo bene-" iniziò a dire Ester, ma Theo la interruppe "si è vero, ci vogliamo bene, ma anche tu e Rafa vi volete bene, e ti posso giurare che lui te me vuole un mondo, è solo molto complicato come ragazzo" spiegò, Ester scosse la testa, ma poi fece un piccolo sorriso, "e va bene, proverò a parlarci, di nuovo.." disse lei, Theo sorrise e la strinse in un abbraccio affettuoso, "andrà tutto bene, te lo prometto, sistemerete tutto" disse con un dolce sorriso.

Dopo due giorni, ancora niente, lei ha provato ancora e ancora a chiamarlo e chiedergli di vedersi, ma esattamente come prima, lui non rispose mai.

"Che razza di idiota!" Esclamò Theo quando lo venne a sapere; "te l'ho detto Theo, è sparito dalla mia vita" disse lei.

Poi udirono bussare alla porta, e per qualche secondo le speranze di Ester si accesero, pensando che fosse Rafael, ma appena entrò Brahim dalla porta d'ingresso, se ne andarono molto più velocemente di quanto fossero arrivate.

"Hola, ho sentitto cosa sta sucedendo, e ho un piano" disse Brahim con il suo solito accento spagnolo; "a questo punto siamo aperti a tutti i suggerimenti" disse Theo ancora fumante di rabbia.

"Por qué Theo no gli scrivi dal tuo telefono di incontrarvi, ma al posto tuo andrà Ester?" Propose Brahim.

Le facce di Theo e di Ester si illuminarono, "Brahim questa è una grandissima idea!" Esclamò la ragazza, e Theo annuì concordando, "davero? Cioè si, lo sapevo" disse Brahim, scoppiando a ridere un secondo dopo.

E così fecero, Theo scrisse a Rafa quel pomeriggio stesso, gli chiese di incontrarsi al bar in piazza tra trenta minuti, e Rafa rispose subito affermativamente.

Ester si preparò, e arrivò al bar in orario, vedendo Rafael già seduto ad un tavolino.

Entrò, il cuore in gola, le sembrava ancora più bello dell'ultima volta che l'aveva visto; avanzò con passi lenti e le mani tremanti.

Solo quando arrivò davanti al tavolo Rafael alzò lo sguardo, per un secondo sembrò che il suo sguardo si illuminasse, ma poi si rabbuiò e cancellò ogni emozione dal suo viso, fissandola con un'espressione vuota.

"Hey Rafa" disse lei, ma lui tagliò corto, "va via, sto aspettando Theo" disse lui tagliente, un tono che fece tendere le corde del cuore di Ester.

"Veramente...Theo non verrà.." disse lei esitante, e appena Rafael capì, la sua espressione si indurì e si alzò di scatto, uscendo velocemente dal bar.

Ester si sbrigò a raggiungerlo, rimanendogli alle calcagna.

"Rafael! Fermo!" Gridò lei, riuscì a raggiungerlo e lo prese per la manica della felpa, ma lui la strappò velocemente dalla sua presa e si girò a guardarla.

"Ti prego, era l'unico modo per parlarti. Non so cosa ti abbia fatto, ma ti chiedo perdono, non so se ti ho ferito, ma sappi che non volevo farlo, è da quella sera al cinema che mi ignori, sembri disgustato dal mio nome e dalla mia presenza, perché?" Chiese lei calma, lui la guardò di striscio prima di abbassare la testa.

"Si esatto. Il tuo nome mi disgusta, la tua presenza mi disgusta, come è sempre stato e non cambierà mai" disse lui dopo un paio di secondi di silenzio; Ester lo guardò ferita, "ma perché dici questo? Siamo amici Rafa-" tentò di dire ma lui la stroncò, "no. Non siamo amici. E mai lo saremo. Non so cosa mi sia preso a stare in compagnia di qualcuno così insignificante come te." Disse freddamente.

Il cuore di Ester si frantumò e il suo sangue si gelò, "non lo pensi sul serio" "oh sì invece. Sei solo una stupida ragazza sola con così tanti problemi da non riuscire nemmeno ad amare se stessa, persino uno psichiatra ti riderebbe dietro se gli dicessi che hai ancora gli incubi come i bambini" continuò, ma lei non lo ascoltò più, si sentiva le ginocchia cedere, e le lacrime formarsi in viso.

Lo guardò, e vide nei suoi occhi qualcosa di strano, ma che fu presto cancellato da uno sguardo freddo e cattivo, i suoi occhi color nocciola ora erano molto più scuri.

Sospirò, tentando di trattenere le lacrime, lui la guardò negli occhi brevemente ma distolse lo sguardo subito, girandosi poi per andarsene.

"No Rafa aspetta!" Gridò lei cercando di raggiungerlo, ma questa volta inciampò sul marciapiede e cadde, procurandosi tagli sulle ginocchia e sui palmi.

Rafael si fermò sui suoi passi, guardò indietro con la coda dell'occhio, ma poi, lentamente, girò la testa e ritornò sui suoi passi, sparendo poco dopo dietro un angolo.

La lasciò sola, per terra. A quel punto Ester non ce la fece più e scoppiò in continui singhiozzi.

Si sentiva rotta, e solo a quel punto capì il perché le importasse così tanto di quel ragazzo di cui ora vedeva come un mostro.

Lei lo amava.

Canzoni playlist:
Virale- Matteo Romano
Broken- Isak Danielson
Happier- Marshmello

dimmi che non mi odi (Rafael Leao)Where stories live. Discover now